Recensione | Shameless 6×06 “NSFW”

NSFW: Not Safe For Work, uno slang usato come avvertimento per un contenuto, per così dire, inappropriato o, comunque, d'impatto. Ovviamente, non conoscendone il significato non ho potuto prepararmi psicologicamente alla visione di questo episodio di Shameless. Non tanto per la spudoratezza, che contraddistingue questa serie, ma per l'intensità che ha raggiunto.

Iniziamo dalla fine.

Carl, la rivelazione dell'episodio. Giocava a essere adulto, ora è cresciuto davvero, anche se troppo in fretta.

L'interpretazione di Ethan è stata sbalorditiva, dalla disillusione nella scena - magistralmente girata aggiungerei - in cui trova Nick sulle scale, il martello insanguinato e le urla strazianti di una madre in sottofondo, alla consapevolezza di aver mentito a sé stesso e che, purtroppo non tutti possono essere salvati.

Arreso e vulnerabile, la prima persona che Carl cerca è Fiona e quando la vede crollare, è lì che realizza quanto tiene alla sua famiglia e quanto è disposto a fare per tenerla in piedi.

Fiona l'abbiamo già vista cadere e rialzarsi tante e tante volte, ma questo crollo emotivo è stato diverso. Non era solo un esaurimento, era colmo di una determinazione nuova. La forza d'animo di Fiona ha acquisito una sfumatura in più, non causata dalla rabbia contro il mondo, è una forza che sa di poter essere fragile.

Invece, a proposito di Gus - l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, come si suol dire - se Addison Montgomery è la regina dell'aggressività passiva, lui ne è il re indiscusso. Avrà tutte le ragioni e ciò che ha detto non era sbagliato, ma il gesto del caffè è stato patetico.
Al traboccare del vaso ha contribuito probabilmente anche l'aborto, seppur veloce è stato un carico emotivo non insignificante, nonostante le difese innalzate da Fiona. È comunque stata la decisione più responsabile da fare.
Durante la sequenza in questione Emmy è riuscita a ottenere un'empatia straordinaria e credo non diventi mai scontato sottolineare il suo talento.

"Are you trying to be a hero?""Nope. I'm just trying to be a partner."

Gli sceneggiatori stanno facendo tutto il possibile per redimere Sean e pare stiano riuscendo, per lo meno, a renderlo davvero un buon partner per Fiona, ma non credo lo apprezzerò mai pienamente come personaggio

Lip è alle prese con le conseguenze del caos scoppiato nella scorsa puntata, continuando a illudersi.

"Don't make this any uglier than you already have."

Rifiuta di vedere le cose come stanno: la storia tra lui ed Helene era destinata a finire in un modo o nell'altro, invece lui persevera. Non che ci fosse niente di effettivamente sbagliato nella loro relazione, ma era obiettivamente malsana. Helene è vecchia un'adulta, ma senza maturità emotiva, un insieme pericoloso.

Il professor Younes è nuovamente portavoce di saggezza: Lip deve superare la cosa e farsene una ragione, ma soprattutto imparare a capire quando si deve mollare la presa.

"You are on your own, Lip. But then again, I guess you always were."

I piani di Debbie e Frank vengono sventati da un miracolo: il cancro di Erica è in remissione. Sono contenta di questa svolta, è evidentemente un personaggio che ha ancora tanto da dare.
L'intesa tra Frank e Debbie è sempre esilarante, per quanto sia assurda. Comunque, Frank sta cercando di fare il padre in qualche modo e il momento in cui ricorda di quando era Debbie "un mucchio di cellule" è quasi tenero. Quasi.

La stagione dei "grandi" ritorni si conferma di nuovo, durante il ritrovamento di Chuckie arriva una vecchia fiamma di Frank, Queenie, un personaggio che, per quanto travolgente, c'è da sperare che lo sia meno della figlia.

Non so se sia ormai assuefazione da Shameless, ma il rapporto che ha ora Debbie con Frank mi sembra sempre meno improbabile. lei e Carl sono sempre stati i due fratelli con l'attaccamento più forte verso Frank, forse anche per via dell'età, e sostanzialmente c'erano due possibili evoluzioni: la prima, che ha intrapreso Carl, è stata quella del distacco, quasi accondiscendenza; la seconda è, invece, la complicità che ha instaurato Debbie per convenienza. Forse è più simile a Frank di quanto non sembri.

La polveriera: Ian. Da quando è uscita la puntata il fandom si è scatenato. Se posso permettermi, quella parte di fandom che se smette di seguire la serie è perché non c'è più la ship Gallavich, non la considero una gran perdita. Inoltre se le prime riflessioni su questa puntata sono su questo argomento c'è da farsi due domande: di una puntata di questo calibro, ci si lamenta solo del fatto che è stata screditata la ship preferita, quando si sono affrontati temi ben più intensi?
Aldilà dei pareri personali, la storyline di Ian non ha preso una piega incoerente. La sua sintesi sulla relazione tra lui e Mickey che fa a Caleb è evidentemente un meccanismo di difesa: cercare di ridimensionare l'importanza di una persona quando non la si ha più accanto è più che normale.
Comunque ammetto che, non so se sia voluto o meno, ma l'intesa tra i due personaggi è pari a zero.
Sono curiosa di vedere, nel caso la loro relazione dovesse andare avanti, come reagirà Caleb quando e se scoprirà del bipolarismo di Ian. Magari anche Jason, al momento un'amicizia su cui contare farebbe bene a Ian.
Ciò che mi sta più a cuore è però che Ian diventi pompiere.
Sarebbe la svolta che gli permetterebbe di realizzarsi finalmente e mettere da parte tutti i suoi complessi di inferiorità.
Il perché e il percome non contano, Ian deve diventare un pompiere.

Vì, Kev e Svetlana anche questa volta hanno rappresentato la parentesi della puntata.
L'Alibi si sta riprendendo grazie alla genialata di Kev: riavvicinando gli autoctoni e respingendo gli outsiders ha ottenuto entrambe le clientele.
Le scene di Vi in versione materna sono di una dolcezza infinita, quanto vorrei adottassero la bambina rifugiata. Sta anche migliorando il suo inglese.

Quando Sean ha osato insinuare a Fiona:

"[...] you will grow apart like adults do."

Dopo averlo mentalmente insultato, ho pensato: ma come faremmo senza di loro?

Shameless tornerà il 21 febbraio.

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