Eccoci alle porte della seconda parte della stagione.
L'ineluttabile confronto con la puntata precedente, non scredita quella di questa settimana. Non avrà raggiunto la stessa profondità e gli eventi sono stati esigui, ma è stata scorrevole e divertente: un respiro dopo le concitate vicende della sesta. L'episodio delle conseguenze.
"The good news is that you can always hit the reset button."
Carl sta ancora elaborando ciò che è successo, non potrà mai dimenticarlo, ma deve riuscire ad andare avanti con quella stessa determinazione che abbiamo conosciuto quando si è presentato davanti a Fiona con la borsa piena di soldi per comprare la loro casa.
Lo sconforto di Carl è probabilmente dovuto anche alla mancanza di uno scopo. Ora la casa è di nuovo ufficialmente dei Gallaghers, ma non si è concluso niente: la famiglia è ancora sostanzialmente divisa e Carl è solo. Solo perché nessuno sembra comprenderlo e, d'altra parte, non è che lui faccia un grande sforzo comunicativo.
In realtà c'è chi tenta e forse ci riesce, come Dominique, Sean e Fiona - a suo modo - . Sean è colui che, per esperienza personale, gli può essere più vicino, l'importante è che Carl ascolti.
La soluzione che Carl trova da solo è quella di andare dai genitori del bambino con le uniche cose a cui le persone sembrano dare importanza, i soldi e, per estensione, la droga come fonte di guadangno. Una sorta di capitale umano per la perdita del figlio.
La cupa storyline di Carl è stata un po' alleggerita dallo scambio di battute con Debbie. Il loro rapporto si era un po' perso ultimamente e quasi dimenticavo quanto fossero simpatici i dialoghi tra i due fratelli.
Epica Debbie quando, dopo aver spudoratamente corteggiato Erica, altrettanto spudoratamente le scarica tutta la verità in un sol colpo e se ne torna a casa.
E a casa trova Queenie, con cui lega immediatamente.
Parliamo di Queenie.
Da personaggio di passaggio, in 60 minuti pare essere diventata, invece, una figura potenzialmente fissa. Non oso ancora pronunciarmi sul suo conto, a parte che non saprei esattamente cosa dire, ho questo atteggiamento contrastante nei suoi confronti: da un lato il suo essere hippie - parafrasando Sean - lo apprezzo, ma dall'altro c'è un sottofondo di sospetto costante. Sammy non può aver preso mica tutto da Frank.
A proposito di Frank, magistrale il suo discorso alla scuola di Chuckie. Così la ciambella fritta ha potuto sostenere quel grande leader di Hitler, americano soprattutto.
La genialità dei traduttori è illimitata.
"Truth is that I kinda like being in the middle of everyone's shit. Is it crazy?"
Fiona si sente esiliata da casa Gallagher: l'unica condizione per cui potesse accettare di andare a vivere con Sean. Di propria iniziativa non avrebbe mai rinunciato a prendersi cura di tutti, ma essendosi sentita scalzata dal proprio ruolo, può farlo senza sensi di colpa. Il problema è che l'ha fatto quasi per ripicca e non è mai una buona cosa.
Soprattutto data l'instabilità della situazione che si è creata nella famiglia in crescita - sto citando Sean innumerevoli volte, complimenti agli autori che gli studiano le battute ad hoc -.
Quanto dureranno Frank, Queenie e Debbie insieme?
Fiona mi ha fatto tanta tenerezza quando, appena seduta a tavola nell'appartamento di Sean, lui capisce che Liam le ha attaccato i pidocchi e tocca a lei farsi accudire.
La scena di Lip nel previously on è stata una delle migliori di Shameless e ce n'è di concorrenza.
Non è che non considerassi Jeremy Allen White un ottimo attore anche prima, ma fino ad ora credevo fosse uno di quegli attori che, più che recitare, interpretano sé stessi. Lip è come Jeremy e viceversa: Jeremy alle audizioni per la parte si è presentato con il naso rotto a causa di una rissa in un bar la sera prima. Tanto per dire.
Nella sesta stagione lo sviluppo del personaggio di Lip ha permesso a Jeremy di palesare sempre di più la sua bravura, questa settimana soprattutto.
Ammettiamolo, Lip ha più culo che anima - come si suol dire - sbattuto fuori dalla sua stanza, trova immediatamente vitto, alloggio e pure lavoro retribuito in una confraternita tutta al femminile. Tutto questo grazie a Toria, l'assistente della responsabile dei dormitori, a cui Lip ha fatto pena e, come un cucciolo di strada, se lo porta a casa. Appena comparsa, Toria mi ha immediatamente insospettito, solo riflettendoci ho realizzato il motivo: coincidenza vuole che sia molto somigliante a Karen, uno dei personaggi che ho più detestato dell'intera serie. Dato che credo sarà presente ancora per un po' e Lip, prima o poi, Helene dalla testa se la leverà, c'è da sperare che si somiglino esclusivamente nell'aspetto esteriore.
"I don't have a shit. It's just you and me."
Helen però nella testa di Lip c'è ancora e il momento in cui si presenta a casa sua è al tempo stesso struggente e patetico. Non c'è più un "you and me", Lip è da solo ora. Passata la fase dello sconforto e della rassegnazione, passerà avanti e, finalmente, potrà premere the reset botton - sarebbe dovuto essere questo il titolo della puntata -.
Nella storyline di Lip c'è però sempre una certezza: il professor Younes e le sue parole sagge.
"Why don't we handle this professionally? I'll flip you for it."
Ian al matrimonio del cugino di Caleb scopre di essere solo un mezzo per infastidire la famiglia di lui e il padre in particolare - Ian sembra avere un abbonamento ai padri difficili -. Se bisogna scandalizzare qualcuno, come minimo lo si fa per bene. O, almeno, Ian lo fa bene. Caleb, lasciatemelo dire, è imbarazzante. Dovrebbe essere quello sicuro di sé, disinvolto e affabile, invece è solo... imbarazzante. Allora, tanto per alleggerire l'atmosfera, Ian tira di nuovo fuori Mickey e il suo matrimonio - se così si può definire - con Svetlana. Ciò non fa che confermare ulteriormente che Ian ha bisogno di elaborare il vuoto che Mickey ha lasciato, cosa che non riesce a fare né razionalmente né, tanto meno, sentimentalmente. La soluzione è di nuovo la difesa del ridimensionamento. Il punto è che non sembra funzionare.
Relationship goal: level Kev and V.
Quando i bambini rifugiati sono dovuti partire è stato triste e commovente, la bambina che regala un taglierino fatto con le sue mani è dolce e inquitante allo stesso tempo.
Dopo questo brutto colpo, Kev e V sono la gioia della puntata. Se sono insieme, non importa dove siano o quali problemi dovranno affrontare. Sono la perfezione nel caos.
"This is what we are. Dealing with your fuckups is part of the deal. [...] We always make it work. Who cares how?"
Svetlana è una garanzia: oltre a dedicarsi a odontoiatria amatoriale, è anche baby-sitter.
"I watch chocolate-vanilla babies. For small fee. You go vacation."
Ci sarà una settimana di pausa della serie, in occasione degli Oscar, quindi la prossima puntata uscirà il 6 marzo.
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