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Recensione Silent Hill: Revelation (6.0) Il primo capitolo resta irraggiungibile

Creato il 03 novembre 2012 da Frenckcinema @FrenckCinema

Silent Hill RevelationSerata post Halloween dedicata al cinema ed in particolare alla visione di un altro horror abbastanza atteso dagli amanti del mondo dei videogames, si parla ovviamente di Silent Hill: Revelation 3D tratto dalla saga di proprietà della Konami.

Da sempre quando si parla di un film tratto da un videogame il risultato è nella maggior parte delle volte un flop, successi videoludici come Tomb Raider, Resident Evil e Doom hanno impattato contro la dura realtà degli autori di Hollywood costretti a plasmare un grande potenziale al volere delle major.

In poche occasioni si è potuto però constatare che il connubio artistico poteva non essere solo un miraggio, tra questi è sicuramente da menzionare Silent Hill del 2006, un film che grazie all'accortenza del suo regista francese Christophe Gans riuscì a trovare una sua dimensione giusta e onesta in un universo fatto di "orrori" produttivi.

Questa piccola premessa serve a dare il giusto peso alla critica che oggi sento di fare al Silent Hill: Revelation, in parole molto più semplici, se sei il sequel del quasi unico film decente tratto da un videogame allora da te ci si aspetta quasi la luna, ed in effetti in molti si aspettavano tanto..

Per il regista Michael J. Bassett si tratta del suo secondo film di un certo spessore, il primo è stato l'ottimo Solomon Kane, un'esperienza che il regista mette al servizio dell'universo Silent Hill, molte infatti sono le creature che sembrano essere state partorite dall'oscurità del suo primo film e mai queste son sembrate fuori luogo.

Nella prima parte del film il regista gioca molto con la trama del primo capitolo riuscendo a tessere una buona tela narrativa capace di rendere il sequel ben collegato, le difficoltà maggiori però sembrano arrivare dalla parte centrale del film dove le tenebre cominciano a scendere su Silent Hill: Revelation.

Silent Hill 2
La sceneggiatura che fino alla prima metà ha retto il difficile confronto col primo capitolo scivola in una serie problemi legati molto probabilmente alla breve durata del film, certe scene chiave tendono ad essere fin troppo risolutive con il risultato di perdersi la maggior parte di quel pathos che tanto bene aveva fatto nel primo capitolo.

Se la parte centrale sembra scorrere fin troppo velocemente, l'epilogo viene risolto in poco meno di 10 minuti, problema questo notato anche in Solomon Kane, un dato questo che purtroppo non può che penalizzare un film che deve attenersi ad una trama tratta da un romanzo, videogame o in generale non originale, se i tempi narrativi sono lunghi, perchè accorciarli così drasticamente?

Eppure il potenziale c'era e come, le ambientazioni sono praticamente perfette, la misteriosa cittadina di Silent Hill è fedelmente descritta, allo stesso modo le nuove creature sembrano integrarsi a perfezione con le storiche Pyramid Head e le infermieri infernali.

La suggestione di determinate scene abbastanza crude riesce a raccontare in pieno l'atrocità del male che avvolge Silent Hill, difficile però pensare che certe situazioni possano spaventare più di tanto, purtroppo questo aspetto era da tener in conto visto che il regista Bassett riesce si a ricreare il male, ma diffcilmente lo rende spaventoso, vedi Solomon Kane.

La scelta del cast tende un pò a dividere buoni e cattivi pareri, ottima per esempio la scelta di riportare in Silent Hill: Revelation il buon Sean Bean, ma sbagliatissimo però l'uso che il regista se ne fa, stessa identica situazione per Radha Mitchell, in questo caso si tratta addirittura di un semplice cammeo.

La protagonista interpretata da Adelaide Clemens non mi sembra in più occasioni a suo agio, la storia avrebbe dovuto avere, a mio modesto parere, un personaggio molto più in là con l'età in grado di rendere meno teenager movie certi momenti, tornando alla presenza di Bean, quello si che sarebbe stato il personaggio principale coi fiocchi.

La Clemens comunque è giovane e piena di possibilità, il futuro infatti vede per lei già una grande occasione in Il Grande Gatsby al fianco del grande Leonardo DiCaprio.

Pyramid Head
Il villain di turno è interpretato dalla "ex bellissima" Trinity di Matrix, ovvero Carrie Anne Moss, dico ex bellissima perchè in Silent Hill: Revolution il make up riesce a renderlà praticamente inguardabile, per quanto riguarda la sua prova sembra avere un buon appeal con il ruolo anche se il male in Silent Hill arriva da ogni lato e quindi per lei meno lavoro, brutto vedere inoltre che il personaggio di Pyramid Head sembra essere messo spogliato della sua centralità come villain.

Gli effetti visivi giocano un importante ruolo in Silent Hill: Revelation, la computer grafica regala ottimi scenari nonchè mostri abbastanza terribili e lavora bene anche sul passaggio da realtà a incubo con l'oscurità che prende il sopravvento, difficile inquadrare il 3D che resta ancora una volta un oggetto misterioso ... dov'era?

In conclusione Silent Hill: Revelation preso singolarmente risulta essere un buon film, ma il confronto col primo capitolo di Gans e più in generale con la saga videoludica lo trasforma in un'opera incompiuta con un potenziale non sfruttato.

Molte erano le speranze che fan e addetti ai lavori avevano riposto su questo sequel e purtroppo in molti non avranno ciò che volevano, Silent Hill: Revelation resta quindi un ennesimo film tratto da videogame che non soddisfa a pieno non riuscendo tra l'altro a raggiungere i fasti del predecessore.

Vederlo comunque non fa male in questo periodo scarno di horror di qualità, questo risulta essere comunque rispettabile.

di Frenck Coppola


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