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Recensione: "Sofia Si Veste Sempre Di Nero" di Paolo Cognetti

Creato il 16 maggio 2013 da Simonbug78 @simonbug78
Recensione:
Circa tre o quattro giorni fa ho "twittato" i libri che avevo appena comprato in libreria. Tra questi libri c'era, appunto, "Sofia Si Veste Sempre Di Nero" di Paolo Cognetti. Immediatamente ho ricevuto qualche tweet di risposta a quel che avevo scritto di persone che lo avevano letto e che esprimevano il loro entusiasmo a riguardo. Inoltre, voce più autorevole, Gabriele Santoni ( Aut Aut edito da Giulio Perrone Editore ) mi ha suggerito di iniziare proprio la mia prossima lettura con quel libro. Beh, gli altri libri in lista non li ho ancora letti ma devo dire che per ora Gabriele mi ha dato un'ottimo consiglio. Non ho smesso mai di leggerlo se non dopo l'ultima pagina. L'ho trovato uno dei libri più belli letti ultimamente. Una scrittura che permette alle emozioni dei suoi protagonisti di farsi strada tra le righe, pagina per pagina. Personaggi che fanno parte del mondo "comune", problemi che molti di noi hanno dovuto affrontare, direttamente o indirettamente, un quotidiano che può annoiare e far crescere una voglia di evasione pericolosa, se non debitamente controllata razionalmente. Ho trovato in questi personaggi un che di eroico. Una volta in uno dei miei film preferiti ho sentito questa frase: "...degli esseri umani mi ha sempre colpito la fatica di vivere..." e devo dire che non può esserci frase più appropriata per questo libro. Paolo Cognetti esprime amore per i personaggi che ha creato, come se fossero parte della sua famiglia.
Recensione: La nascita di Sofia avviene con qualche problema. Rossana, la madre, prende medicinali che non avrebbe dovuto prendere e questo crea qualche complicazione durante il parto. Quello sembra essere solo l'inizio di una lunga serie di problemi che faranno visita alla famiglia di Sofia, più di una volta. Rossana, insieme a suo marito Roberto, nonché padre di Sofia, prendono la decisione di lasciare la città per recarsi in un posto più tranquillo. Si trasferiscono a "Lagobello", appena fuori Milano. Presto si aggiungerà al nucleo familiare di Sofia il figlio di amici, Oscar, bisognoso di non essere testimone del declino di una madre malata di cancro. Un'amicizia preziosa per Sofia, quella con il nuovo membro della famiglia. Assieme riusciranno a creare quella magia necessaria per creare un mondo parallelo, un luogo per fuggire da una realtà troppo complicata da capire, specialmente alla loro età. Elemento importantissimo della narrazione è la sorella del padre, la zia Marta, il personaggio più interessante della storia, secondo il mio umile parere. Una figura che penso sia servita all'autore per dare una collocazione storica, gli anni settanta, le fabbriche, la classe operaia che inizia a far sentire la sua voce a causa dei licenziamenti e una situazione del paese in bilico e nella paura. Marta non ha una famiglia sua, impara a sparare in montagna attraverso un corso tenuto da ex partigiani, d'inverno in casa sua si improvvisa infermiera per medicare le ferite da arma da fuoco, una vita da ribelle decisamente movimentata. A seguito delle vicende sovversive alle quali Marta è legata, dovrà recarsi all'estero per un periodo di tempo fino a che le acque non si sia calmate. Al suo rientro in Italia diventerà una parte importante della vita di Sofia, aiutandola ad esprimersi  Paolo Cognetti è riuscito a creare tante piccole storie con altrettanti personaggi, come se avesse dedicato un libro intero ad ogni personaggio, romanzi nel romanzo. Ogni capitolo riesce quasi a vivere di vita propria, pur essendo tutto collegato alla storia di questa famiglia. La malinconia sarà il filo conduttore delle vite di tutti i protagonisti. Una vita a guardare il passato con un senso di malinconia e di sconfitta seguito dalla rassegnazione alla continua ricerca di una vita normale. Ho letto questo romanzo senza sosta, non riuscivo a chiuderlo e riporlo sul comodino, nemmeno quando gli occhi si chiudevano dalla stanchezza. Un finale sinceramente inaspettato quasi a confondere le aspettative del lettore, tanto che mi sono dovuto fermare pensando - aspetta un'attimo, cosa sta succedendo?! - . Dopo queste premesse inutile consigliarvi, ancora una volta, di leggere questo romanzo ed unirvi al coro di ovazioni per questo giovane scrittore. 

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