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[Recensione] Spider-Man – La morte di Jean DeWolff

Creato il 02 agosto 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Spider-Man – La morte di Jean DeWolff

Titolo: Marvel Gold: Spider-Man – La morte di Jean DeWolff
Autore: Peter David
Disegnatori: Rich Buckler, Sal Buscema
Editore: Panini Comics – Marvel Italia
Numero di pagine: 168 (TP)
Prezzo: 15,00€
Contiene: Peter Parker: The Spectacular Spider-Man 107-110, The Spectacular Spider-Man 134-136

Voto:

[Recensione] Spider-Man – La morte di Jean DeWolff

La morte di Jean DeWolff è una famosa storia dell’Uomo Ragno degli anni ’80, epoca in cui le testate in cui era ospitato (The Amazing Spider-Man, The Spectacular Spider-Man e Web of Spider-Man) avevano cominciato a occuparsi di storie più cupe rispetto ai toni leggeri solitamente associati a Spidey, una tendenza comune negli anni ’80, basti pensare ai lavori di Frank Miller e Alan Moore. Il risultato sono stati piccoli capolavori come La morte di Jean DeWolff e L’ultima caccia di Kraven e la lunga gestione di David Michelinie su Amazing Spider-Man: una delle migliori di sempre, nonostante i pessimi disegni dell’odiato Todd McFarlane.

La storia può essere tranquillamente classificata come un hard-boiled e si focalizza sulle indagini dell’Uomo Ragno sulla morte di Jean DeWolff, una sua cara amica, oltre che uno dei pochi poliziotti a fidarsi di lui. Le indagini, a cui si unirà successivamente Devil, lo porteranno sulle traccie di un pericoloso criminale: il Mangiapeccati.

Questo fumetto è entrato nella storia non solo come una delle migliori saghe mai pubblicate dell’Uomo Ragno, ma anche per il suo grosso impatto sull’industria del fumetto: Jean DeWolff non muore dopo un’epica battaglia al climax della storia, ma all’inizio, mentre dorme, il Mangiapeccati non è il classico supercriminale, ma solo un pazzo con il fucile e l’Uomo Ragno e Devil sono tutt’altro che i classici supereroi senza macchia.

Questa edizione raccoglie anche la saga de Il ritorno del Mangiapeccati, ambientata un anno dopo la prima, nella quale l’Uomo Ragno dovrà affrontare il ritorno del Mangiapeccati ed Electro, uno dei suoi nemici storici. A differenza della storia precedente, questa è meno violenta e tende a concentrarsi di più sui personaggi, in particolare Spidey, distrutto psicologicamete dal ritorno del Mangiapeccati.

Per inquadrare le storie nel loro contesto storico, qui vediamo l’Uomo Ragno indossare il costume nero che aveva trovato qualche anno prima sul pianeta di Battleworlds durante le Guerre segrete dei supereroi (su Speciale Guerre Segrete 1-3 o Super Eroi – Le grandi saghe 15). Un po’ di tempo dopo queste due saghe si scoprirà che il costume è in realtà un simbionte alieno, di cui Spidey riuscirà a liberarsi nella famosa scena del campanile su The Amazing Spider-Man 300 (in Italia su l’Uomo Ragno 91 o su Spider-Man 1 – L’arrivo di Venom della Gazzetta dello Sport). Il simbionte poi prenderà possesso di Eddie Brock per diventare Venom.
Tra le due storie, inoltre, c’è stato il matrimonio tra Peter e Mary Jane (Amazing Spider Man Annual 21, in Italia su Uomo Ragno Speciale 2 o, più recentemente, su Spider-Man 4 – Il bacio del Ragno, sempre della Gazzetta dello Sport), perciò in Il ritorno del Mangiapeccati Peter e MJ sono sposati.

In definitiva due ottime storie di Peter David, corredate dagli altrettanto ottimi disegni di Rich Buckler e del leggendario Sal Buscema, per un volume che non può mancare dalla libreria di ogni appassionato di fumetti.


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