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Recensione: Stay - Un amore fuori dal tempo, di Tamara Ireland Stone
Creato il 03 settembre 2013 da Mik_94Titolo: Stay – Un amore fuori dal tempo Autrice: Tamara Ireland Stone Editore: Mondadori “Chrysalide” Numero di pagine: 330 Prezzo: € 16,00 Sinossi: Anna e Bennett non avrebbero mai potuto incontrarsi: lei vive nel 1995 a Chicago, lui nel 2012 a San Francisco. Ma Bennett si ritrova nel 1995 perché può viaggiare nel tempo, pur con il divieto di cambiare il corso degli eventi, per cercare sua sorella che si è perduta in una dimensione temporale sbagliata. Ma se un battito di farfalla può provocare un uragano all'altro capo del mondo, cosa potrà provocare un sentimento potente come l'amore che nasce con diciassette anni di anticipo? Anna e Bennett si perdono e si ritrovano incrociando i loro destini paralleli, ma dovranno trovare il modo di fermare la corsa dell'orologio che ticchetta nelle loro esistenze. Quanto sono pronti a perdere? Quali conseguenze saranno disposti a sopportare, alterando gli eventi che li circondano? La recensione E' dall'anno scorso che aspettavo questo libro. L'avevo adocchiato su Goodreads, intercettato tra le prossime uscite di Amazon, atteso con scarsa, scarsissima pazienza. Poi, una volta uscito, tiepide recensioni e commenti di lettori sconfortati avevano dato un freno alla mia fantasia, che galoppava tra quelle pagine che non vedevo l'ora di stringere tra le mani. Se la delusione era dietro l'angolo, avrei aspettato tempi migliori. Ad esempio, quando avrei capito che era sbagliato e frettoloso affidarmi anima e corpo a Tamara Ireland Stone e al suo romanzo d'esordio. L'ho capito in questo triste inizio di settembre, con le spiagge prematuramente svuotate, i ragazzi più piccoli già con la testa a scuola, i tramonti che giungono con impressionante anticipo. Il sole che sprofonda tra le onde poco dopo le sette... E' stato allora che ho rispolverato Stay, la cui farfalla bianca disegnata sul dorso cobalto era pronta a spiccare il volo insieme a tutte le altre, delicate e candide figlie di un bozzolo di fili di carta chiamato Chrysalide. La copertina era magnifica proprio come la ricordavo, per una volta anche meglio dell'originale: due innamorati avvolti in una bolla di luce, i loro piedi sospesi nell'aria, le loro ombre disegnate sulla strada bagnata di pioggia, uno sfondo in dissolvenza come quelle due sagome abbracciate appassionatamente. Pronte a scomparire, per andare insieme altrove. E la trama, proprio come ricordavo, sapeva portarmi indietro nel tempo, a un'estate lontana in cui le stesse attese e gli stessi viaggi speciali li avevo vissuti con Henry e Clare, la coppia che non dimenticherò mai del romanzo che non dimenticherò mai: La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo. Il mio preferito in assoluto, credo. Subito ho capito di trovarmi alle prese con una storia totalmente differente, per stile, intensità, spirito, eleganza. Stay non è e non è stata l'emulazione esatta di quel capolavoro. Per fortuna, ma anche per sfortuna. Sarebbe stato impossibile, stupido. Tamara Ireland Stone esordisce con questo romanzo, proprio come – nel 2003 – Audrey Niffenegger esordiva con il suo. Tra loro, c'è un abisso. Ma non per questo Stay è un romanzo da buttare. Cambia il target, cambia l'età dei protagonisti, cambia il tono di ogni parola. Le tematiche, inoltre, anche se simili, sono da mettere in relazione ai sedici anni di Anna e Bennett.
Vanno a scuola, hanno famiglie e amici con cui fare i conti, qualche hobby in comune e provengono da due realtà diverse. Anna è distante dal ragazzo dei suoi sogni pochi chilometri, ma sedici anni nel tempo. Lei vive nel 1995, lui nasce nel marzo dello stesso anno. Mentre la neve cade sulla sua anonima cittadina dell'Illinois, armata di giacca a vento e di scarpe antiscivolo, Anna fa quello che le riesce meglio: correre. Corre e pensa alla libreria di suo padre, all'ospedale in cui lavora sua madre, alla sua migliore amica dall'accento inglese e al suo migliore amico segretamente innamorato di lei, a tutti i posti in cui vorrebbe andare, ma che non può raggiungere semplicemente a passo di corsa. Bennett è seduto sugli spalti, con i suoi occhi azzurri e i suoi capelli indomabili. La guarda e sorride. Ha viaggiato indietro nel tempo per essere lì con lei, grazie a quel potere che è diventato una condanna nel giorno in cui ha permesso che sua sorrella perdesse la via del ritorno in un'altra dimensione temporale. Lui è il ragazzo misterioso di cui nessuno sa niente e lei è la ragazza che si innamora di lui al primo sguardo. Sono due tipici protagonisti di un romanzo per adolescenti, per il più tipico dei romanzi per adolescenti. Non che in questo ci sia qualcosa di male. Più che un urban fantasy, Stay è un romanzo young adult, anche discretamente riuscito.
Scritto bene, raccontato con leggerezza e sentimento, destinato a volarti via dalle mani – e, forse, anche dalla mente: i giorni mi diranno – in pochissimo tempo. Scritto per farti compagnia come solo una lettura piacevole sa fare e per colorare la tua adolescenza con piccoli tocchi di mistero e fantasia. Perché i viaggi nel tempo di cui è capace il protagonista maschile – il cui dono ricorda più il teletrasporto, essendo i suoi spostamenti quasi sempre controllabili e volontari – diventano solo un pretesto per parlare della voglia di libertà di un'adolescente, che in cameretta ha una cartina geografica piena di città che vorrebbe, un giorno, visitare e in cui le puntine rosse che indicano i luoghi già visti sono troppo poche e concentrate, per i suoi gusti. Bennet è un attore non protagonista, la molla che fa scattare Anna verso il traguardo e che le dà la consapevolezza di essere unica protagonista – della sua vita, del suo futuro, del suo amore, di questa storia che è tutta sua. La Niffenegger rendeva i viaggi del protagonista qualcosa di imprevisto, involontario e straziante. Henry non poteva portare niente con sé – né i vestiti, né i documenti, né le otturazioni dei molari – e, soprattutto, non poteva avvertire sua moglie che, come Penelope, era destinata a passare la vita, aspettando un Ulisse perso nei mari del tempo. Quest'autrice, invece, con la meraviglia del viaggio, offre ai suoi personaggi scenari esotici e appuntamenti curiosamente belli: aggrapata a Bennet, Anna può andare dove ha sempre voluto. Fare colazione a Parigi, svegliarsi su una spiaggia di un paesino ligure, nuotare nell'oceano, sognare il Messico. Coinvolge a dir poco, emoziona a spiragli, genera qualche sorriso, convince per la sincerità delle situazioni e l'intensità dei comprimari: i simpatici genitori di Anna, il suo insegnante di spagnolo, i suoi migliori amici strappati da un destino infelice, la dolcissima nonna di Bennett – che, nell'epoca in cui vive lui, è morta da tempo, uccisa da una malattia che le ha cancellato lentamente e crudelmente i ricordi. I comprensibili paragoni con il romanzo che ha ispirato il film con Eric Bana e Rachel McAdams lasciano il tempo che trovano. Quello annientava, questo si chiude con un sospiro leggero. Quello era meravigliosamente struggente e greve, questo è solare e lieve. Mi ha fatto venire voglia di viaggiare per il mondo e di rileggere La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, di cui questo romanzo potrebbe essere considerato un liberissimo remake con il finale felice (e autoconclusivo) che tutti noi avremmo desiderato per Henry e Clare. Stay è un libro “negli schemi” per parlare di un “amore fuori dal tempo” che, alla fine, sceglie di percorrere la strada più ovvia, banale, popolare, sicura, onesta: quella del cuore. Il mio voto: ★★★ Il mio consiglio musicale: Rihanna feat. Mikky Ekko - Stay
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