Titolo: Storia di Akki
Autore: Akki Andrea
Editore: Ciesse Edizioni
ISBN Libro: 9788897277187
ISBN eBook: 9788897277200
Anno: 2011
Prezzo: € 12,80
Voto:
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Trama: “Io mi chiamo Andrea. Detto così sembra una scemata, io mi chiamo Andrea e verrebbe da chiedere: e allora? Ma se ci pensate bene, invece, è una cosa mica scema chiamarsi Andrea. Voglio dire, voi, così, adesso, che ne sapete se sono un bambino o una bambina? Voi pensate subito: un bambino! E, invece, vi ho fregato perché sono una bambina. Mica facile, per una bambina, chiamarsi Andrea, specie se nella sua classe c’è anche un bambino che si chiama Andrea anche lui. È per questo che i miei compagni hanno cominciato a chiamarmi Akki, il perché non sono cavoli vostri, ma comunque Akki, con l’accento sulla A, mi piace, come nome e così ho deciso di tenermelo e quelli che credevano di prendermici in giro ci restino pure male, tanto sono problemi loro.”
Recensione: Akki, ovvero Andrea, è una bambina (ebbene sì, è l’autrice) che ci racconta in prima persona il suo viaggio, che inizia con la morte dell’anziana nonna, nei pressi di Milano.
Non ci è data sapere l’età della protagonista, si suppone frequenti le storie elementari, ma si definisce come nei videogiochi, di “livello 2″, una bambina appunto.
La storia è molto weird da un certo punto di vista, poiché un viaggio come questo, intrapreso da Akki, è altamente improbabile, ma divertente da un certo punto di vista.
Akki lascia la propria casa (non ha i genitori), dove viveva con la nonna che, per cause del tutto naturali, passa al Creatore. Akki allora si prende cura di lei come se si trattasse di un faraone nel proprio mausoleo e prepara lo zaino con tutto quello che le potrebbe servire per fuggire dall’orfanotrofio.
A questo punto possiamo vedere l’Italia dai suoi occhi, apprendiamo quanto sia poco a misura di bambino, quanto pericolosa sia. Akki conosce diversi personaggi lungo il suo percorso, che riempiono il suo bagaglio di viaggiatrice improvvisata.
Un libro dolceamaro, scorrevole nonostante la scrittura fanciullesca (dopotutto Akki è una bambina e si esprime come tale) che in certi momenti innervosisce e fa rallentare la lettura. Da far notare delle piccole perle: le note a pié di pagina fra Akki e l’editore Carlo Santi (direttore di Ciesse), che smorzano in modo davvero divertente la trama.
Da sottolineare inoltre il fatto che l’autore ha devoluto tutto il ricavato delle vendite del libro all’ospedale Gaslini di Genova, un gesto di rara bontà che rende questo libro un invito all’acquisto.
P.S. ci tengo personalmente a ringraziare Akki, è proprio una bella bambina (Akki, lo so che leggi) XD