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[Recensione] Sveglia, sir! – Jonathan Ames

Creato il 10 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Sveglia, sir! – Jonathan AmesTitolo: Sveglia, sir!
Autore: Jonathan Ames
Editore: Baldini Castoldi Dalai
Traduttore: Caraffini Sara
ISBN: 978-8860731746
Num. Pagine: 461
Prezzo: 8.90€
Voto: [Recensione] Sveglia, sir! – Jonathan Ames

Trama:
Un romanzo che ha come protagonista Alan Blair, un romanziere trentenne, alcolista recidivo e neoricco grazie alla caduta sul ghiaccio che gli ha fruttato un insperato compenso da parte dell’assicurazione. Una cascata di dollari che Alan impiega anche per assumere un maggiordomo professionista, Jeeves, che lo segue fin nel New Jersey, nella casa degli zii, unici a curarsi delle sue sorti. Alan è straordinariamente abile ad attirare i problemi: problemi psicologici, emozionali, sessuali, spirituali. Il ruolo di Jeeves è quello di un padre amorevole ma critico, di un amico, di un vero fratello che lo accompagna attraverso un viaggio faticoso verso la redenzione o, quantomeno, la ricerca di una nuova ispirazione artistica.

Recensione:
Un libro di certo particolare!
Un protagonista scrittore (o che tale vorrebbe definirsi a tutti gli effetti) alcolizzato e con la tendenza ad analizzare pezzo per pezzo ogni frammento non solo della sua giornata ma della sua intera vita, snocciolando pseudo aforismi anche sulle cose più impensate come piattole o feticismi sessuali che abbiano come oggetto il naso.
La narrazione è gradevole, scorrevole anche se formale, uno stile inglesizzante e fintamente dotto, perfetto per delineare vicende tragicomiche che si snodano tra attimi di completa catarsi drammatica e scene che in presenza di un linguaggio meno intenso risulterebbero assolutamente ridicole. Perché questo è: ridicolo.
Le vicissitudini di Alan sono un susseguirsi di pasticci e imbarazzi, riflessioni al limite della psiche umana, peripezie alla ricerca di un posto in cui stare e che sembra non arrivare mai, il tutto in compagnia del fido Jeeves, un maggiordomo ligio e silenzioso come un’ombra, sempre presente al momento del bisogno e con la giusta parola per ogni cosa, un aiutante (forse allucinazione dovuta all’etanolo?) che aiuta il protagonista a mantenere la calma anche in frangenti decisamente poco simpatici e che tenta di riportarlo sulla retta via, riuscendoci qualche volta.
Sveglia, sir! è un romanzo simpatico ma dallo stile che deve piacere, descrittivo e approfondito fino allo sfinimento (e fidatevi che se è piaciuto a me molto probabilmente non piacerà a voi), che mette in evidenza ogni singolo aspetto, riflessioni mai pedanti ma palesemente surreali di una mente contorta e contrita al tempo stesso, gaffe e figuracce, momenti di ludibrio e assiomi che fanno morire dalle risate solo gli animi permeati di cinismo.
Insomma, Jonathan Ames ci presenta un’opera elegante e ben fatta, sarcastica e acida, disincantata e moderna, perfetta per ridere, per auto commiserarsi, e anche per controllare che non abbiate un maggiordomo immaginario.


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