Magazine Cultura

[Recensione] Terrified – Kevin O’Brien

Creato il 09 dicembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Terrified – Kevin O’BrienTitolo: Terrified
Autore: Kevin O’Brien
Editore: Miraviglia Editore
Traduttore: Deborah Vaona
ISBN: 9788889993323
Num. Pagine: 505
Prezzo: 18,00€
Voto: [Recensione] Terrified – Kevin O’Brien

Trama:
Chicago. Lisa Swann è morta, o almeno questo è ciò che fa credere a tutti. Glenn, medico ricco e affermato, abusava di lei. Quando alcune parti del corpo smembrato di una donna vengono rinvenute vicino a una ferrovia, Glenn viene accusato dell’omicidio della moglie e condannato all’ergastolo. Lisa, scappata a Seattle e spaventata per la sicurezza del figlio che porta in grembo, non si fa avanti per dire la verità. Passano gli anni e la donna, che ora si fa chiamare Megan Keeslar, si costruisce una nuova vita insieme al figlio Josh. Ma qualcuno la sta osservando dal primo istante in cui è arrivata a Seattle, portando avanti una serie di raccapriccianti omicidi. Gli eventi precipitano quando scopre che Glenn è stato rilasciato e un uomo a volto coperto irrompe in casa e rapisce Josh. È suo marito il killer senza scrupoli o la verità è ancora più terribile?

Recensione:
Avete presente quei film trhiller che sapete di non dover guardare la sera prima di andare a letto perché altrimenti non dormireste per colpa della paranoia, e invece li guardate comunque perché vi innescano l’adrenalina?
Terrified è esattamente questo. Non per niente i diritti per un eventuale film sono già stati opzionati.
Terrified è davvero un classico del suo genere: un giallo che non è davvero un giallo ma una corsa contro il tempo, è un susseguirsi di colpi di scena, di flashback incastonati ad arte per intessere una trama che si snoda senza fretta, regalando al lettore momenti in cui gli sembra aver compreso il meccanismo, e indi qualcos’altro arriva a scombinare ogni previsione.
Lo stile è serrato, non pomposo né opprimente ma che non lascia un attimo di respiro. Niente tempi morti, niente attimi di stasi né tantomeno di tranquillità; la protagonista, Lisa, è il fulcro su cui tutto si impernia e prende vita il romanzo, ed è lei la vittima inconsapevole di un progetto maligno, assurdo, delirante, da cui però cercherà di ribellarsi. A ogni costo.
Facendo un’analisi approfondita ed esterna: confesso di non essere una patita di questo particolare filone del mistery. La vostra Livin predilige il romanzo decadente, quello sofisticato e damascato, che non disdegna il virtuosismo narrativo per rendere il tutto più intellettualmente appagante. Terrified invece è il tipico prodotto americano, un libro al cardiopalma che tiene col fiato sospeso e che fa stringere i denti per l’orrore, per la frustrazione, per la rabbia e l’impotenza del lettore di fronte a ingiustizie inconcepibili.
Caratteristica di questo filone è appunto il ritmo serrato, che però talvolta va a discapito dei dettagli, e questi dettagli spesso sono i presupposti un po’ forzati, senza i quali la storia così com’è non sarebbe potuta essere imbastita. Glenn, il marito violento da cui Lisa fugge fingendo il suicidio, ci viene mostrato come un dio intoccabile.
Impossibile da denunciare, impossibile da sfidare, impossibile rendergli pan per focaccia. Glenn è il pretesto dell’opera, è lui stesso la trappola che innesca una spirale di morte e violenza, e in tutta onestà ho fatto fatica a credere che Lisa non avrebbe avuto possibilità di allontanarsene, se non quella che ha poi messo in atto. Ho trovato un po’ irreale il fatto che tutti sapessero che Glenn fosse un mostro violento ma nonostante ciò nessuno abbia pensato bene di dare una mano a Lisa, o almeno di avere il buonsenso di chiamare la polizia quando ce n’era bisogno.
Medesima irrealtà quando Lisa si ostina a non volersi rivolgere alle forze dell’ordine anche quando sa benissimo di stare rischiando non soltanto la propria vita ma anche quella del figlio, ma per la presunta paura di rivedere Glenn piuttosto preferisce continuare a scappare all’infinito.
Tali premesse claustrofobiche sono fondamentali per opere come questa, in cui è la mancanza di alternative a determinare l’andamento della vicenda, e un apparente prevalere del fantomatico antagonista, in modo che la protagonista riesca a trovare il coraggio di reagire e a cercare di fare giustizia con le uniche armi a sua disposizione.
In Terrified risalta la suspense più che il mistero – per determinare l’identità del killer basta prestare attenzione alle sottigliezze e adoperare un minimo di intuito – e quando si giunge alla fine ci si sente quasi spossati dopo essere stati all’erta per così tanto tempo.
Un libro imperdibile per gli amanti del mozzafiato, per chi ama la narrativa americana cruda e pura, che non risparmia donne, bambini, innocenti e colpevoli, che persegue il suo obiettivo con lucida follia finché non incontra forze più potenti di lui.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :