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The Giverdi Lois Lowry
Titolo originale: The GiverSerie: The Giver Quartet #1Prezzo: 12,00 euroPagine: 176Genere: young adult, distopicoEditore: Giunti (collana Y)
Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non esistono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto quello che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando...
<<Tanto e tanto e tanto tempo fa, gli uomini fecero una scelta: scelsero di passare all'Uniformità. Rinunciarono ai colori, così come al sole e alla neve e a tutte le altre differenze. Abbiamo acquisito il controllo di molte cose, ma ne abbiamo perse altrettante.>>
Un romanzo davvero breve, "The Giver", ma una vera perla. L'ho finito da qualche giorno e ancora continuo a pensarci. Trovo sia stupendo quando i libri che leggi riescono a lasciarti qualcosa dentro, proprio come ha fatto con me questo. Mi ha conquistata con la sua semplicità, mi ha rapita pagina dopo pagina, mi ha fatto rabbrividire ma mi ha anche commossa e, infine, mi ha dato modo di riflettere. Mi ha fatto pensare a quanto un mondo diverso, migliore e senza difetti, ordinato, non sia sempre, necessariamente, un mondo perfetto. E seppure le scelte che facciamo possono essere sbagliate e condurci per strade impervie e dolorose, è sempre meglio avere la possibilità di scegliere che non averla affatto.Il mondo in cui vive Jonas è un mondo senza sbavature, dove tutto è regolato con precisione e ognuno tende a fare e a dire ciò che gli viene imposto. Un mondo incolore, dove la gente segue le regole alla perfezione, non conosce dolore, non conosce paure, non conosce musica, né colori, non conosce né il freddo, né il caldo. Non conosce l'amore, né la morte. E' un mondo in cui tutto funziona e in cui non c'è spazio per errori. Jonas vive in un mondo raro e ogni abitante tende a salvaguardarlo.
Il giorno della Cerimonia, durante la quale gli verrà affidata una professione, provoca in Jonas molta ansia. Non sa cosa l'aspetta, ma qualunque cosa sia l'accoglierà con piacere. Perché gli Anziani conoscono ogni membro della Comunità, anche lui, e sanno in cosa è più capace e cosa è meglio per lui. Ma quando arriva il momento dell'annuncio, scoprirà che è stato scelto per uno degli incarichi più onorevoli e importanti: lui sarà il nuovo Accoglitore di Memorie.
Essere un Accoglitore di Memorie non è così semplice. Solo uno è il Prescelto e deve avere delle precise qualità, tra cui molto coraggio e la capacità di vedere oltre. L'addestramento che lo aspetta sarà duro, ma Jonas non lo teme, anzi con entusiasmo accetta l'incarico, pronto a fare il suo dovere. Ad addestrarlo sarà il precedente Accoglitore di Memorie, chiamato anche Donatore. E' un uomo anziano, che ispira rispetto e saggezza e che racchiude in sé le memorie del suo mondo, da generazioni. Il suo compito è quello di trasmettere al nuovo Donatore tutte le sue memorie, di insegnargli tutto ciò che c'è da sapere su quel compito tanto raro e prezioso. E quando Jonas scoprirà di che si tratta, per lui nulla sarà più come prima.
Jonas scoprirà un altro mondo, letteralmente. Scoprirà che prima esistevano i colori, e la musica, e le stagioni. Esistevano le famiglie e il calore dell'amore. Ma oltre alle cose belle, esistevano anche quelle brutte: le guerre, il dolore, la fame, la solitudine, le malattie. Per Jonas è difficile sopportare tutto questo, ma per il Donatore è una liberazione trasmettere quei ricordi a lui, condividerli con qualcuno. In realtà, il suo scopo è un altro. E' sempre stato un altro. E' giunto il momento di fare qualcosa, di agire, di ribellarsi, di fuggire da quel mondo vuoto, triste e uniforme in cui vivono. Jonas è l'occasione che stava aspettando. Jonas rappresenta un nuovo mondo, un futuro migliore. E il ragazzo sarà felice di prendere parte a quel piano, di cambiare le cose, disobbedire alle regole e andare alla ricerca di un Altrove, un mondo vivo fino ad allora solo nei lontani ricordi del Donatore.
Devo dire che questo romanzo è riuscito a spiazzarmi. In un primo momento leggevo di questo mondo assolutamente inquietante, uno dei più terrificanti di cui abbia mai letto, fatto di regole ferree e gente obbediente come burattini. Un mondo in bianco e nero, in cui mai avrei voluto vivere. Poi una mela rossa cambia tutto. Dà a Jonas l'occasione di porsi delle domande, anche se non potrebbe, e di cercare delle risposte. E, a poco a poco, anche altri colori emergeranno. Jonas scoprirà le meraviglie a cui la sua Comunità ha rinunciato, pur di vivere al sicuro. Si renderà conto di quanto insignificante fosse prima la sua vita e di quanto gli fosse stato precluso fino ad allora. Scoprirà che il suo è un mondo fatto di bugie e persone bugiarde, dove nulla è ciò che sembra e dove dietro le pratiche più comuni si nascondano segreti terribili. E la sua voglia di sfidare le regole prenderà il sopravvento. Jonas mostrerà quel coraggio che sin dal primo momento gli è stato attribuito, sostenuto dalla sua saggia guida, il Donatore, un uomo tormentato ma col forte desiderio di assistere, come lui, a un cambiamento. O di provocarlo.
Jonas e il Donatore sono di sicuro i personaggi più interessanti del romanzo. Uno è il riflesso dell'altro. Jonas è l'Erede, e il Donatore non si risparmia pur di trasmettergli il suo sapere e di farlo con parsimonia e intelligenza. Ma il suo compito è anche molto estenuante e ciò di cui mette a conoscenza Jonas è qualcosa che lo segnerà nel profondo e che lo costringerà ad aprirsi totalmente, a rivelargli ogni verità e a subirne ogni conseguenza. Tutti gli altri personaggi non mi hanno trasmesso molto. Fiona, un'amica di Jonas, mi era piaciuta parecchio in un primo momento. Gentile, premurosa, dolce. Ma poi ho capito che anche lei era perfettamente integrata nel sistema, rigidamente obbediente alle sue regole. Come tutti. Esseri freddi, controllati, omologati. Inquietanti.
The Giver è un romanzo di grande intensità e significato, un romanzo che insegna a guardare oltre, a vedere e apprezzare le cose belle del nostro mondo. E' un romanzo che ci insegna a credere in dei valori, a non dare nulla per scontato, a non disdegnare il dolore, perché se non ci fosse non apprezzeremmo neanche tutto il resto. Il mondo ha bisogno di equilibrio. Non esiste un mondo perfetto, né esseri umani perfetti che agiscono perfettamente. Sarebbe un mondo invivibile.
Lois Lowry ha scritto un piccolo capolavoro e l'ha fatto con semplicità e maestria. The Giver è
una storia coraggiosa, speciale e un po' magica, una storia che tutti dovrebbero leggere, non solo i ragazzi (a cui fondamentalmente il romanzo è rivolto). Per imparare ad amare la bellezza del nostro mondo o comprendere che i ricordi sono un patrimonio importante da non disperdere, da cui trarre insegnamento per rendere migliori le nostre vite.
The Giver è uno dei primi distopici che siano stati scritti - diciamo un precursore di molti altri che leggiamo oggi - e, da grande amante di questo genere, non potevo non leggerlo, anche se avrei voluto farlo molto prima. Ho approfittato del Read Along sul blog di Anncleire, Please Another Book, per iniziarlo, dato che è partito subito dopo che la Giunti mi ha inviato il libro. E' stata una bella esperienza e, adesso, non vedo l'ora di leggere tutti i seguiti! E, naturalmente, di vedere il film, anche se mi è sembrato di capire, guardando il trailer, che ci siano molte differenze con il libro. Staremo a vedere, intanto urge procurarsi Gathering Blue! *_*
Voto: 4 tazzine! Un romanzo semplice e inteso!
A presto!
xoxo
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