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Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”

Creato il 09 marzo 2015 da Parolepelate
Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”

“The Musketeers: Strafighi da quando Alexandre Dumas ha scritto la nostra storia.”

«Tutti per uno…»
«Lo so.»

Non c’è bisogno di ribadire l’uno per tutti per i Moschettieri perché ciò che fanno l’uno per l’altra è sempre piuttosto evidente. È chiaro nel tono di voce di Aramis quando Porthos viene offeso, o nel loro sguardo di approvazione per D’Artagnan e Constance. Di prove visive ne abbiamo moltissime: una delle cose più attraenti della serie (e uno dei motivi del suo successo, a mio parere) è nell’aver saputo mostrare il loro forte legame senza smancerie o altro. #CuoriciniPerIMoschettieri.

Ma cosa succede in questa nuova puntata regalataci dalla BBC One?
Il passato di Porthos e svolte interessanti nella trama vengono a galla in questo ottavo episodio di The Musketeers.

“The Prodigal Father” si apre sulla visita di Porthos, accompagnato da Aramis, ad un uomo, il Marchese di Belgard.
Chi è costui? I più attenti l’avranno capito subito. L’uomo, Ser Davos di Game of Thrones, (guest starring, Liam Cunningham) è il padre di Porthos.

Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”

La nuova comedy della BBC.

La situazione è piuttosto ambigua: l’uomo accetta immediatamente Porthos, ma nella sua dimora qualcosa di strano accade. Sua figlia, Eleanor, e suo marito, Levesque, sono coinvolti in loschi affari riguardanti delle giovani ragazze. Quanto ne è responsabile il Marchese?
Mentre il nostro adorabile orso Porthos tenta di allacciare rapporti con suo padre, Aramis si interessa alle spaventate giovani serve del castello quando una di loro viene ritrovata morta.

Porthos è chiaramente tormentato dal dubbio che sia diventato Moschettieri a causa dei sensi di colpa di Treville, che a quanto pare ha davvero portato via Porthos e sua madre dal Marchese alla Corte dei Miracoli. Il Moschettiere si sente tradito, non sa di chi fidarsi e suo padre si dimostra una piccola consolazione.

Ma il 2 Novembre torna a circondare l’aura di Athos, nel suo fedele rifugio con la sua fedele sposa: il vino. Milady – contrariamente a quanto aveva supposto precedentemente – non ha tutta l’intenzione di collaborare con Rochefort: non a caso, dopo aver raccolto informazioni corre da Athos per chiedergli un accordo. L’uomo non vuole cedere, ma sappiamo che se Milady si sciogliesse un po’ lui si rigetterebbe tra le sue braccia.

Le cose non vanno come speravamo neppure per D’Artagnan e Constance. Con la morte, nell’episodio precedente, di Bonacieux, Constance è vedova ma anche improvvisamente incerta del suo futuro con il bel Moschettiere. E se fosse un segno? Se non potessero stare insieme? E se fosse solo eccessivamente paranoica? E no, Constance. Adesso basta con i dubbi.

Adorabile è il Dottor Lemay che, venuto a conoscenza della condizione di vedova di Constance le chiede di sposarlo. Non riusciamo a detestarlo o a vederlo come un nemico. A modo suo, sappiamo che sarebbe stato un buon marito.

Ma torniamo al vero protagonista di The Prodigal Father: Porhos. Diviso tra l’improvvisa appartenenza ad una vera famiglia e la fiducia che aveva nei confronti di Treville, il Moschettiere si sente tradito dal suo Capitano e all’inizio abbiamo subito storto il naso quando Treville ha confermato di aver fatto davvero tutto ciò che il Marchese di Belgard aveva sostenuto. Ma Treville avvisa bene Porthos: quell’uomo è un manipolatore, deve stare attento.
Al contrario non sarebbe potuta venir fuori una donna tanto vergognosa quanto sua figlia Eleanor che, dopo aver indagato attentamente, si scopre tenere un’asta di schiave. La reazione di Athos e D’Artagnan – infiltrati ad una serata – è unica. Entrambi, come lo siamo stati tutti credo, abbiamo provato profondo disgusto. Da un uomo ce lo saremmo aspettati, ma il fatto che una donna venda altre donne come schiave fa mettere in dubbio tutti i miei valori.

E a buon ragione, anche D’Artagnan è tentato di uccidere la donna. Poi, fortunatamente, torna in modalità *sassy-puppy* e torna dai suoi amici. Salvate le povere, giovani donne, l’unico problema sembra apparentemente il padre di Porthos.

Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”Nel frattempo Constance e la Regina hanno una conversazione in cui quest’ultima sembra far rinsavire l’amata di D’Artagnan, fino a spingerla finalmente tra le sue braccia. Era stato solo un tentennamento, ma se la Regina Anna non può avere il suo lieto fine, è giusto che almeno Constance lotti per ottenere il suo, no?

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Quando Porthos sembra ormai solo nel castello, trova un’ultima ragazza intrappolata e viene sorpreso dal Marchese che tenta immediatamente di giustificarsi. Si, Belgard non sapeva nulla probabilmente dei loschi affari della figlia e suo marito – o al massimo chiudeva un occhio. Si scatena – con l’arrivo dei Moschettieri e dei due criminali – un intensa lotta a mò di moschetto. Nella stessa stanza si ritrovano Belgard, Porthos e Treville. Il nostro saggio e buono Treville è onesto, ammette le sue cattive azioni ma ammette anche che si trattava di una richiesta dello stesso Marchese. Belgard, per non perdere le sue ricchezze, ha chiesto a Treville di mandare via Porthos e sua madre. Una madre che a quanto pare lui non ha mai amato davvero e probabilmente mai riconosciuto.

PLOT TWIST: Porthos l’aveva già capito.

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“Questo ritratto non è di mia madre.”

Ancora una volta applaudiamo fieri alla salvezza dei nostri Moschettieri, con tanto di giusto scambio di battute tra Porthos e Athos (forse non proprio ‘scambio di battute’ dato che la faccia di Athos è la vera battuta.)

«Che mi dici della tua eredità?»
«Questo posto? Non mi interessa. Ma è comunque più grande del tuo.»

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Chiuso questo capitolo, sul finale ne apriamo un altro molto piccolo ma di fondamentale importanza per le prossime due puntate finali.

La presenza di Rochefort è stata minima in questo ottavo episodio. Un magnifico Marc Warren, riuscito a distinguersi dal precedente villan (il calcolatore Cardinale Richelieu) con la sua aura da viscido psicopatico. Nella scena finale, l’uomo si introduce nelle stanze della Regina per mettere le carte in tavola.

Lui è innamorato di lei. Perdonerà il suo adulterio con Aramis, perdonerà il fatto che lei le abbia regalato quel crocifisso così tanto caro. In cambio lei deve confessare i suoi sentimenti per lui. Ovviamente, come previsto, la Regina rimane scioccata e tenta di cacciarlo, gli attimi successivi ci hanno tenuti col fiato sospeso.

Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”Non c’è nulla di più terribile per un donna dello stupro. Non si tratta semplicemente di violenza fisica o psicologica. Non è un attacco alla persona, è un attacco alla donna. Un voler ribadire… “sei debole”. Servi a questo. Ogni volta che si utilizza uno stupro in qualsiasi evento – cinema, tv, letteratura – è un giorno di lotta in più per chi tenta di eliminare questa scusa, questa terribile maniera di ferire un personaggio femminile.

Recensione | The Musketeers 2×08 “The Prodigal Father”Grazie all’intervento di un’altra donna, (GRAZIE CONSTANCE), La Regina ferisce il Conte ad un occhio e lo allontana. Rochefort, a questo punto, promette di rivelare a tutti il suo adulterio e in modo così drammatico si chiude quest’ottavo episodio.

La tensione si alza mentre ci avviciniamo al gran finale.

UP:

– Rochefort ha finalmente scoperto le carte in tavola.
– Il Dottor Lemay è un cuore di panna. Un vero gentiluomo.
– L’evoluzione del rapporto tra Constance e la Regina.

DOWN:

– Il tentativo di stupro di Rochefort. Insomma, sempre la si va a finire, eh mondo?

Dal prossimo episodio, vi lascio con questo assaggio.

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