Recensione: The sky is everywhere, di Jandy Nelson
Creato il 23 giugno 2013 da Mik_94
Ciao
a tutti, come state, amici miei? E' passata quasi una settimana dal
mio ultimo post, ma capirete: il 19 sono ufficialmente iniziati gli
esami di maturità. La prima prova – nonostante le tracce
difficilissime, che lì per lì mi hanno shockato! - è andata più
che bene: analisi del brano di Magris. Non conoscevo l'autore, ma 1)
era il male minore; 2) il brano era molto intenso, quindi mi sono
cimentato con una cosa che non avevo mai fatto prima. Buona la prima,
insomma: speriamo! Alla seconda prova, invece, versione di
Quintiliano: fattibilissima, anche se – un errore lì, un errore
qui – ho paura di non averla fatta bene come in un primo momento
avevo sperato. Domani, è tempo del temutissimo “quizzone”. E, su
cinque materie, ne ho fatte due o poco più: cazzo! Intanto, oggi vi
propongo la recensione di un romanzo carinissimo che ho divorato in
questi giorni, tra una prova e l'altra. Fatemi sapere cosa ne pensate
e, mi raccomando, pregate per me: è una corsa contro il tempo. Un
bacione, buona domenica e buona lettura, M.
Il
cielo è tutt'intorno a te. Sopra e sotto. Il cielo è ai tuoi piedi.
Titolo:
The sky is everywhere
Autrice:
Jandy Nelson
Editore:
Fazi “Lain”
Numero
di pagine: 270
Prezzo:
€ 15,00
Sinossi:
La diciassettenne Lennie Walker è praticamente perfetta: ama i
libri, suona il clarinetto nella banda della scuola e trascorre gran
parte del suo tempo felicemente riparata dall'ombra della volitiva
sorella maggiore, Bailey. Ma quando Bailey muore, d'improvviso Lennie
si ritrova catapultata al centro del palcoscenico della vita. E, a
dispetto della sua inesistente esperienza con l'altro sesso, si
troverà a barcamenarsi tra le attenzioni di ben due ragazzi. Toby è
l'ex fidanzato di Bailey: il suo dolore fa da eco a quello di Lennie.
Joe, invece, si è da poco trasferito in città, dopo un'infanzia
trascorsa a Parigi, e il suo magico sorriso sembra essere eguagliato
solo dal suo straordinario talento musicale. Per Lennie, Toby e Joe
sono come il sole e la luna: se uno è capace di spazzar via il
dolore, l'altro le offre conforto. Eppure, proprio come le loro
controparti celesti, i due ragazzi non possono incontrarsi l'uno
nell'orbita dell'altro senza che il mondo esploda.
La recensione
“Non
riesco a dare un calcio al buio”. La morte di un adolescente:
brutto affare. Un incidente d'auto causato da un bicchiere di troppo,
un pazzo che gioca a fare Dio con la vita di un innocente, il cuore
che non regge e le ginocchia che si piegano. Succede, anche se
sovverte l'ordine naturale del cosmo. Le cause sono diverse, ma
succede. E le parole mancano. E le forze vengono meno. E le lacrime
minacciano di fare della nostra cameretta un'Atlantide sommersa. E la
vita, anche se non vogliamo, continua: cancellando i ricordi e i
volti delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più,
spingendoci a bere e a mangiare anche se lo stomaco minaccia di
vomitare tutto insieme al dolore e al resto... facendoci innamorare da
capo. Quando capita è orribile, quando se ne scrive è difficile,
straziante, triste. Ma non se si parla di The Sky is everywhere,
uno young adult che parla con il tono più delicato e dolce della più
lacerante delle perdite: la morte di una sorella. A casa Walker c'è
un gene pazzo che, generazione dopo generazione, colpisce le donne
della famiglia. Quello dell'irrequietezza, dell'abbandono. Lennie,
diciassette anni, sa che è stato quello a portare la madre a
scappare lontano. Per fortuna, però, ha sempre potuto contare sulla
sua sorella maggiore: la saggia e vitale Bailey. Sono conosciute da
tutti come Bailey e Lennie. Niente le ha mai tenute lontane. Finchè
anche Bailey, alla fine, la abbandona, proprio come aveva fatto sua
madre. La tradisce.Va via, dove nessuno può raggiungerla. In cielo.
In un Paradiso che forse c'è, forse no. Durante le prove di uno
spettacolo teatrale, muore e basta. Ad appena diciannove anni. Nell'estate
dell'anno scorso, cullato dal ritmo del mare e dalle ombre del
stabilimento balneare che diventa rifugio per le mie letture durante
i mesi più caldi, avevo letto il romanzo d'esordio di un'ottima
scrittrice italiana: parlo di Benedetta Bonfiglioli e del suo bel
Pink Lady. Anche lì,
come nel romanzo dell'americana Jady Nelson, venivano raccolti i
pensieri – ora felici, ora tristissimi – di un'adolescente alle
prese con una nuova città e col medesimo dramma della nostra
protagonista. Di Anna – una scorza dura, ma il cuore morbido di una
mela da cogliere celermente – mi aveva colpito l'immensa
solitudine, la voglia di chiudersi lontana dal mondo. Lennie, invece,
non è sola. Fa parte di una famiglia di allegri hippy e, in
un'assolata California, vive tra piante esotiche, rose apparentemente
dotate di vita propria e di un'esistenza più eccitante di quella della protagonista stessa, marijuana medica utilizzata da uno zio un po' fuori di
melone e con cinque ex mogli all'attivo, foglie profumate alla base
dei rilassanti infusi della nonnina. Be', della nonnona:
la nonna di Lennie, infatti, è alta tipo un metro e
ottanta, ha capelli ricci e lunghi fino al sedere, vestiti sgarcianti
ed una casa non piena di gatti, ma di dipinti fatti solo utilizzando
tenui sfumature di verde.
Una figlia dei fiori, diventata una mamma
con una figlia scappata chi sa dove e una nonna senza più la
maggiore delle sue nipoti. E poi, proprio nel momento più critico, a
contendersi il suo cuore sono due aitanti spasimanti. Già, proprio
il cuore di lei, che prima non sapeva nemmeno uscire di casa lontana
dalle “sottante” dell'inseparabile sorella; che prima aveva la
vita sentimentale di una pianta grassa! I grandi amori, si era sempre ripetuta,
lei che ha letto Cime Tempestose
ventitré volte, spettano solo ai protagonisti. C'erano Heathcliff e
Cathy, nessun Mr. Earnshaw è mai stato ricordato. Lei è sempre stata la potenziale
damigella, non la sposa. Tutti i riflettori erano puntati su Bailey,
lei viveva nel conforto della sua ombra. A unirla a Toby è il
dolore, l'assenza, una stanza arancio zucca che odora ancora dei
vestiti di Bailey. Lui era il suo ragazzo, e avrebbe voluto sposarla,
un giorno o l'altro: l'aveva giurato. E' sbagliato, ma loro si
baciano per sentirsi più vicini a lei, per scambiarsi sulle labbra
la promessa carnale di non dimenticarla mai e poi mai. L'altro lato
del triangolo è Joe Fontaine: candido, solare, innocente, con un
sorriso a mille watt e un battito di ciglia portentoso. La chitarra
in grembo, un francese impeccabile, la gioia di vivere incarnata nel
corpo del ragazzo perfetto. Ma ha mai sentito parlare della
sofferenza, almeno? E della morte?
Follemente
triste, follemente felice, follemente innamorata, folle, Lennie si
trova a essere il vertice di un triangolo di giovani cuori:
Giulietta, Cathy e Lady Chatterly insieme. Per sempre innamorata, per
sempre dannata, per sempre peccatrice. Eppure vuole solo volare via,
verso quella nuvola a forma di cuore che solca l'azzurro pastello del
cielo. Il caldo soffoca, i romanzi d'amore cullano, l'estate profuma,
gli ormoni impazziscono. Lei scrive poesie e sogni ovunque: sui
post-it e le ante dei mobili vechi, le piastrelle e i bicchieri
di Starbucks. Le ha
scritte in questo The Sky is everywhere,
titolo fantastico per un romanzo che sopravvive a una crociata di
pena con un sorriso radioso e un'anima gemella – ma una sola! -
accanto. E' solare, delizioso, dinamico, commovente, inaspettatamente
lirico, sexy. Uno young adult maturo, che unisce poesia e dramma alle
scintille roventi dei new adult
di ultima generazione, che alla prosa dell'autrice hanno però da
invidiare eleganza, buon gusto, realismo, bellezza. Talvolta
malizioso e seducente, capace di sfilare a testa alta tra luoghi
comuni e comuni sensi di colpa, è un romanzo di formazione a 360°,
in cui adolescenti ed adulti vengono irreversibilmente cambiati da un
avvenimento che ha la portata di una catastrofe epocale e in cui,
diciassettenni o sessentenni, uomini o donne, tutti cambiano, mentre
tutto – intorno a loro – cambia. Quello che mi ha colpito è la
musicalità che invade ogni pagina e che ogni singola parola sprizza
in un turbinio caldo di scintille e buoni sentimenti. Ha l'armonia
dei duetti
clarinetto-chitarra che Lennie “John Lennon” Walker e il suo Joe
suonano sul portico di casa o sul letto segreto che il verde del
bosco nasconde. L'armonia del caos dell'esistenza umana. Fa ridere
tanto, fa emozionare tanto, fa sentire vivi tanto e, grazie
all'orginale e ottima impaginazione, regala meravigliosi biglietti a sorpresa tra
le pagine. Contagia il lettore con un amore che è una febbricitante
epidemia di ottimismo, gioia, buon umore. E con una storia di
cui si ci dovrebbe riempire i polmoni.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Oasis - Whatever
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