Auguro ogni fastidio possibile ai produttori Warner che hanno deciso, anni orsono, di dividere in due parti Harry Potter e i Doni della Morte. La mossa è stata sensata (soprattutto per gli incassi, wink wink) e i fan dei romanzi sono stati più o meno soddisfatti. Due film permettono di esplorare meglio la storia, senza fretta, e anche se ci siamo trovati una prima parte floscia e una seconda parte molto più dinamica il risultato finale è stato più che accettabile. Spezzare un film in più parti è una evidentissima sparata commerciale, giusto per battere cassa, ma almeno nel caso di HP aveva un minimo di senso pratico. Veniamo alla saga di Twilight. La Summit Entertainment ha pensato bene di seguire l'esempio della Warner- ricordiamoci che ho recensito la prima parte di Breaking Dawn un anno fa- ma c'è un problema. Un grosso problema, che rende ancora più odiosa questa manovra. La storia di Breaking Dawn non è sufficiente neanche per un cortometraggio. Anzi, dirò di più: l'intera saga può comodamente essere strizzata in un film. Magari un film di due ore e mezza, ma di sicuro non oltre.
La storia riprende da dove l'avevamo lasciata: Bella ha partorito una bambina mezzo umana/ mezzo vampiro, Renesmee, in un tripudio di dolori atroci che farebbero impallidire i chestbursters di Alien. Per salvare la vita di sua moglie Edward la trasforma in vampiro: finalmente Bella ha coronato il suo sogno e può vivere la sua eterna giovinezza insieme al resto del clan Cullen. La piccola Renesmee cresce ad un ritmo mostruoso a causa delle sue origini immortali, e in brevissimo tempo ha già l'aspetto di una bambina di dieci anni. Nel frattempo i Volturi, membri di un antico clan di succhiasangue, decidono che la piccola ibrida va eliminata a causa di un fraintendimento che, diciamocelo, poteva essere risolto con una telefonata. I Cullen devono prepararsi all'inevitabile scontro e raccolgono quanti più alleati possibili per proteggere la loro piccola e il loro futuro.
Grazie al cielo stavolta succede qualcosa, nel senso che la battaglia vista nel trailer c'è, e pur non essendo particolarmente memorabile è un deciso passo avanti rispetto al resto delle scene "action" viste in passato. Due eserciti di vampiri e licantropi che si affrontano, teste che volano, poteri da X-Men che sbucano ovunque! Meno male, avevo il serio timore che il tutto si sarebbe risolto con una chiacchierata tra i Cullen e i Volturi, magari davanti ad una bella tazza di tè. Fine dei lati positivi. Non posso neanche biasimare Bill Condon, o gli sceneggiatori, o diavolo, neanche gli attori. Pattinson mi sta simpatico e la Stewart, nonostante la faccia di pietra, è una Bella perfetta. I dialoghi sono spesso imbarazzanti (nessuno, nessuno parlerebbe così, se non nella fantasia di un'adolescente innamorata), la recitazione è ai minimi livelli, la CGI (vedi Renesmee mentre cresce) è quel che è... ma diciamocelo, se una storia è Lammerda® puoi decorarla quanto vuoi, placcarla in oro e metterci pure un bel fiocchetto, ma resterà sempre Lammerda.
Breaking Dawn: Parte 2 è il coronamento della pentalogia: la triste storia di una ragazza pressochè priva di ambizioni, il cui sogno è quello di passare l'eternità con un "vampiro" glitterato insieme alla sua famiglia da Mulino Bianco. Seguono bronci, crisi di ormoni, triangoli amorosi, tentati suicidi, promesse di amore eterno, licantropi di pessima qualità, messaggi indiscutibilmente sbagliati su sesso e matrimonio, e un parto terrificante. Ma, ehi, amore eterno! E l'ultimo capitolo di Condon garantisce l'happy ending per i Cullen.
Concordo con Jeremy Jahns: vedere i film di Twilight è come essere stuprati in prigione. All'inizio fa male, ma film dopo film ti ci abitui: quando arriva il quinto capitolo ti arrendi e accetti la situazione. Non dico che ti piaccia, ma ci hai sicuramente fatto il callo: sai che se non ti opponi il dolore passerà presto. Breaking Dawn 2 non è assolutamente un bel film. E' un prodotto (sottolineo prodotto) fatto apposta per tweenagers, ragazze con poca autostima, pervertiti e casalinghe frustrate. Però si nota il tentativo di piacere ad una fascia più ampia di pubblico- tipo ragazzi trascinati in sala dalle rispettive fidanzate- e nonostante tutto quest'ultimo capitolo può tranquillamente essere definito come il migliore dei cinque. E' una buona cosa? Ditemelo voi. Se abbiamo imparato una lezione importante, dopo quasi cinque anni, è che il binomio "pessimi libri con enorme fanbase dai gusti discutibili"/ "pessimi film sparati in successione" è una miniera d'oro per Hollywood. Twilight è finito (GRAZIE DIO), ma è stato stabilito un pericoloso precedente. Quando uscirà la trilogia delle 50 Sfumature rimpiangeremo le baracconate della Meyer, ve lo garantisco. Per il momento possiamo dormire sonni tranquilli... finchè non rebooteranno pure Twilight. Presto. Molto presto.
PS: se qualcuno riesce a spiegarmi il rapporto tra Renesmee e Jacob senza farlo sembrare innaturale e blasfemo ne sarei profondamente grato.
Seriously, WTF