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Recensione | The Walking Dead 6×08 “Start to finish”

Creato il 01 dicembre 2015 da Parolepelate

Un giorno questo dolore ti sarà utile.

In effetti, guardare questo episodio è stata una sofferenza, quindi chissà se Deanna, con quella frase, si riferisse anche a noi spettatori di telefilm. Per esempio, durante la scena di Maggie ero talmente in apnea che, se fosse durata un secondo di più, sarei collassata; durante le scene di Morgan volevo prendere a capocciate il muro (giusto perché non potevo prendere a capocciate Morgan) e durante le ultime scene di Deanna stavo annegando nei feels.

In quest mid-season finale gli alessandrini devono fare i conti con tutti gli zombie che si sono riversati in città dopo il crollo della torre che è crollata sul muro che al mercato mio padre comprò. Esaminiamo i momenti salienti dell’episodio:

Maggie

L’#ansia. Vi gggggiuro, l’#ansia. Visto che con questo telefilm sei portato a pensare sempre al peggio, avevo troppa paura che, dopo aver scoperto che Glenn è vivo, in un sadico plot twist a morire fosse proprio lei. Mi stavo già preparando a cercare il numero di un buon analista sulle Pagine Bianche e fino a che non l’ho vista in salvo, ho trattenuto il respiro.

Recensione | The Walking Dead 6×08 “Start to finish”

Poi, ho trovato molto bello il momento in cui, attraverso i suoi occhi, vediamo i palloncini che volano – il segnale di Glenn – perché è servito a ricordarci che, nonostante tutto, c’è ancora speranza. Ci ho visto un po’ un parallelismo con il primo episodio della stagione, in cui proprio Maggie diceva a Tara che le cose possono sempre migliorare.

Morgan e Carol

Da un lato, quindi, abbiamo questa sensazione di speranza in un futuro migliore incarnata da Maggie, dall’altro abbiamo Morgan e la sua incarnazione, completamente deviata, dell’idea di un futuro migliore. Ho provato, nel corso dei precedenti episodi a giustificarlo in tutti i modi, ma il suo comportamento in questo è stato davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia sopportazione.

Con Alexandria invasa dagli zombie, con le vite di tutti appese ad un filo, Morgan dimostra di avere le priorità completamente sballate. Costretto da Carol ad affrontare una volta per tutte la situazione – cosa fare del Lupo che teneva prigioniero sperando che diventasse Agnello – Morgan, fondamentalmente, ha messo in primo piano il suo idealismo. E abbiamo visto tutti come è finita. Di merda, ecco come è finita.

Carol ha affrontato Morgan, Morgan ha steso Carol. Il Lupo ha steso Morgan. E, come se non bastasse, ha preso in ostaggio la ragazza che, su richiesta di Morgan, era andata a curarlo e, puntandole una pistola alla tempia, si è avventurato in mezzo ai non-morti. Che dire, niente male, eh, Morgan? Da quando sei arrivato solo danni hai fatto, solo danni. Se qualcuno, nella seconda metà della stagione, non gli ficca in testa un po’ di buon senso, anche a martellate, io giuro che non risponderò più di me.

Ron e Carl

L’altro idiota con le priorità completamente sballate è Ron. Barricato in una casa circondata dagli zombie, ne approfitta per tentare di uccidere Carl, e il trambusto provocato dalla colluttazione tra i due ha come risultato l’invasione degli zombie all’interno della casa.

E poi, per Ron, oltre il danno anche la beffa: non solo Carl si è dimostrato una persona migliore di lui, mentendo a tutti gli altri su quanto fosse realmente successo, e così coprendolo, ma senza giri di parole dice in faccia a Ron che suo padre – che il ragazzino cercava di vendicare – era un coglione. Vai così, Carl!

Deanna

La leader di Alexandria è stata l’unica vittima degli zombie, morsa durante l’invasione. Ormai prossima alla fine, simbolicamente lascia il testimone del suo lavoro a Michonne e Rick. Deanna spera che, sotto la loro guida, Alexandria possa prosperare, e sopratutto, i suoi abitanti originari possano venire considerati da Rick come parte integrante del suo gruppo. Perché ormai, la gente di Deanna è la gente di Rick.

Per il resto, ho trovato particolarmente toccanti le sue ultime scene: la consapevolezza di dover morire, ma fino all’ultimo cercare di vivere secondo i suoi termini, e di non lasciare agli zombie la soddisfazione di andarsene senza lottare.

Bonus: Negan

E, come era ormai inevitabile: il cattivo dei cattivi, Negan, sta per arrivare. Io ho già paura. Poi penso che sarà interpretato dal mio amato Jeffrey Dean Morgan e allora mi sento in colpa a pensare che non vedo l’ora che arrivi ma, fondamentalmente, ho paura. Tanta.

Arrivederci a febbraio con la seconda metà della stagione.


Ringraziamo le pagine:

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