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[RECENSIONE] To the Moon

Creato il 16 settembre 2013 da Rostislav @videogiochiword
Scritto da ronizuka News, Recensioni lunedì, settembre 16th, 2013 [RECENSIONE] To the Moon[RECENSIONE] To the Moon[RECENSIONE] To the Moon[RECENSIONE] To the Moon

VOTO 8.9


Trasmettere delle emozioni è uno dei motivi per cui esiste l’arte. Questo è un punto innegabile della questione su cos’è il videogioco. Come mezzo di espressione è uno dei massimi sia per l’artista sia per il giocatore, che non resta solo un ammiratore passivo, ma ha la possibilità di entrare in una storia e quindi di viverne i fatti. Naturalmente non per tutti è cosi e spesso si citano i classici titoloni blockbuster per denigrare questo mondo. In pochi guardano quei piccoli titoli, che proprio grazie al minimalismo o all’originalità riescono a dare uno scossone all’intera industria. La stessa cosa accade anche nel cinema, ma con meno frequenza. Su questo sito abbiamo parlato anche fin troppo del capolavoro creato da thatgamecompany, trattando Journey alla stregua di un’opera artistica del secolo. Non è il solo gioco a meritare di entrare nella classifica dei giochi capaci di strappare delle emozioni cosi profonde e ataviche da spaventarci. Inizieremo da questo momento a recensire quei titoli che magari molti non conoscono, ma che meritano di essere giocati. I giochi indie sono spesso cosi particolari e cosi emozionali per via della libertà che hanno gli sviluppatori, non dipendenti dai numeri da capogiro delle produzioni triple A.

[RECENSIONE] To the Moon

Se pensiamo ad un avventura videludica emozionante degli ultimi anni sicuramente il primo gioco a passare per la mente sarà Heavy Rain, di David Cage, ma se cerchiamo nel mondo dell’indie allora lo scenario ci mostrerà un valoroso To The Moon, che difende il proprio titolo con le unghie. Sviluppato da Freebirds Games il nostro titolo si presenta sotto diversi aspetti tecnici, che se mescolati cosi bene diventano molto difficili da definire. Diciamo che si tratta di un’avventura psicologica sci-fi con degli elementi RPG. Questo forse non aiuterà a descrivere questo gioco, ma come abbiamo detto prima, è difficile dargli una classificazione. Iniziamo quindi con la storia, cercando di fare meno spoiler possibili.
Cosa fareste voi con un desiderio?
[RECENSIONE] To the Moon

In un futuro non molto lontano esiste un’agenzia Sigmund Corp. che si occupa di un ramo della scienza molto particolare. I dottori di quest’agenzia sono in grado di entrare nei ricordi delle persone e di modificarne alcune parti al fine di esaudire un qualche desiderio. Visto che si tratta di un sistema capace di entrare con la vera memoria della persona non è utilizzabile su delle persone normali, ma quelle prossime alla morte. I due protagonisti, dottor Neil Watts e la dottoressa Eva Rosalene arrivano nella casa di un paziente, Johnny per esaudire il suo ultimo desiderio. Nella casa i due scoprono che l’uomo desiderava andare sulla luna, ma senza dare delle vere motivazioni. Frugando in giro per la casa i dottori non riescono a trovare niente che colleghi questa sua voglia con una motivazione, ma senza quella la cosa è praticamente impossibile. Quindi l’unica soluzione è quella di andare direttamente nei ricordi dell’interessato e cercare là degli indizi.
Risalendo all’ultimo ricordo disponibili i due scoprono che nemmeno Johnny conosce con l’esattezza il motivo di questo suo desiderio e i due protagonisti sono quindi costretti a viaggiare attraverso tutti i ricordi del vecchietto per capire il motivo di tale desiderio. Il macchinario in uso non è però molto potente e permette il salto tra brevi distante di tempo, costringendo Neil e Eva a viaggiare attraverso una serie di ricordi molto vicini in cerca di una motivazione. Per viaggiare è necessario recuperare cinque frammenti mnemonici, che sono quasi sempre messi in bella vista. Già dopo qualche salto i dottori iniziano a capire che in tutta la faccenda la moglie, River, funge da fulcro e quindi pongono una particolare attenzione nei suoi riguardi. Johnny e River sembrano infatti legati in una maniera particolare al luogo in cui è stata costruita la loro casa e vicino alla quale c’è un faro. Questo farò è talmente importante che River finisce per dargli un nome, Anya. Un viaggio tra le emozioni, le discussioni personali e la vita di un uomo che sta per morire travolgerà non solo i protagonisti, ma anche l’alter ego reale.
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To the Moon è un gioco particolare, dotato di meccaniche semplicissime, ma al contempo efficaci per proseguire con la storia senza intopparsi in qualche buco nero. Con il mouse guidiamo il nostro personaggio e sempre tramite il mouse facciamo tutte le azioni disponibili. A volte ci occorrerà usare i tasti direzionali della tastiera, ma è una parte davvero infinitesimale di tutto il gioco, che in fondo dura 4 o 5 ore. Non pensate alla durata breve come ad un difetto, perché in questo caso non lo è. Una sessione più lunga forse avrebbe stancato e invece l’attuale durata sembra perfetta per la proiezione di un’emozione di tale portata.
Lo stile grafico usato in To the Moon è quello degli RPG della vecchia data e se molti lo ameranno fin da subito, gli altri storceranno il naso, abituati ai volti iperrealistici dei personaggi. I pixel non si risparmiano e spesso li vediamo stridere sul nostro schermo Full HD 1080p, ma è solo una sensazione iniziale. Come ogni cosa di questo mondo questa va assimilata con calma, ma quando accade allora finalmente ci rendiamo conto che questo minimalismo è solo un pregio, perché mette in moto il motore grafico più possente a nostra disposizione, il nostro cervello. Ovviamente questa scelta è stata presa per via del budget, ma dobbiamo dire che una grafica retrò funziona molto bene e probabilmente qualcuno avrà versato più di una lacrima, nonostante il volto dei personaggi non sia visibile. Un altro trasmettitore di emozioni è la colonna sonora. Si tratta di un veicolo capace di mandarci dei segnali di felicità o tristezza senza l’utilizzo de mezzo visivo e per questo è di vitale importanza nelle opere visive, che cosi diventano dei veri vagoni pieni di stati d’animo. I nostri ricettori raccolgono sia le informazioni visive che quelle uditive e rendono il titolo una forma di poesia videoludica all’ennesima potenza. In To the Moon non sentirete mai una nota fuori dal contesto e ben presto lo stile grafico e la colonna sonora si uniranno in una metamorfosi che ha dell’incredibile.

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To the Moon infine è un titolo che merita di essere giocato. Si tratta di una rara perla che brilla in un oscuro oceano di omologazione. E’ però molto difficile dire quanto sia bello il titolo senza rincorrere in una minuziosa narrazione sulla storia, ma noi speriamo che questa recensione vi incuriosirà e vi spingerà a provarlo e infine a comprarlo.

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