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[Recensione] Tra mamma e Jo – Julie Anne Peters

Creato il 26 luglio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Tra mamma e Jo – Julie Anne PetersTitolo: Tra mamma e Jo
Autore: Julie Anne Peters
Editore: Playground
Traduttore: Carlotta Scarlata
ISBN: 9788889113264
Num. Pagine: 173
Prezzo: 13,00€
Voto: [Recensione] Tra mamma e Jo – Julie Anne Peters

Trama:
Che cosa accade quando si hanno due madri?
A questa domanda cerca di rispondere Nicholas Nathaniel Thomas Tyler, il quattordicenne figlio di Erin, la madre biologica e di Jo, la compagna di una vita.
Scopriamo, allora, che La Festa della mamma diventa una ricorrenza irrinunciabile, ma anche che un disegno di sé stretto fra le proprie madri e un esercito di animali può essere censurato da una maestra troppo tradizionalista; che si può essere additati come “mostri”, ma anche che la propria casa può traboccare di cura e attenzione.
Un delicato equilibrio fra placida routine e piccoli eroismi quotidiani, che verrà spezzato quando la relazione fra Erin e Jo si conclude rovinosamente fra recriminazioni e dolori. Di questo farà le spese soprattutto Nick, stretto fra le rivendicazioni della madre biologica e la volontà di Jo di continuare a essere madre di un bambino che ha visto nascere e che ha cresciuto.

Recensione:
Primo libro che parla di una vera e propria famiglia arcobaleno che io abbia mai letto (e spero di poter ripetere l’esperienza quanto prima).
Il protagonista è colui che fa da voce narrante, Nick, che attraverso una serie di flashback nella prima parte del romanzo ci illustra cosa voglia dire essere figlio di una coppia di donne. Gli eventi sono significativi, i capitoli rappresentano frammenti che sono stati importanti per la sua vita, per la sua crescita e per la comprensione del mondo da cui è circondato. Episodi bizzarri, dove ci viene presentata Jo, la madre anticonformista, divertente, irriverente, espressiva; episodi commoventi, quando Nick viene informato che Erin ha il cancro; episodi che fanno arrabbiare, dove l’omofobia, l’ignoranza e l’odio si manifestano con più o meno aggressività, amareggiando e rattristando per la leggerezza con cui il rifiuto incondizionato di qualcosa che non si capisce viene riversato su altre persone, pretendendo di giudicarle senza avere la minima idea di quanto possa fare male subirlo.
Nick cresce mano a mano che le pagine si sfogliano, e la storia d’amore delle sue genitrici si evolve, fa passi avanti e indietro, fino alla rottura, che Nick non riesce a metabolizzare. E da lì in poi…
L’ho trovato un romanzo stupendo, per tanti motivi, alcuni dei quali talmente sottili e velati che soltanto leggendo li si può comprendere.
Quella formata da Nick, Erin e Jo è una famiglia normale, normalissima, coi suoi alti e i suoi bassi, con le discussioni e gli ostacoli da superare, con le differenze di carattere che inevitabilmente creano qualche attrito, ma che non creano crepe così profonde quando c’è l’amore.
La prima persona è stata gestita in maniera formidabile, il percorso emotivo di Nick che parte dalla separazione delle madri è quanto di più crudo e realistico abbia letto. Il dolore lacerante e annientante, la rabbia verso tutto e verso tutti, il non capire l’irrazionale terrore di perderlo di Erin, l’attaccamento assoluto e irrefrenabile per Jo, e il vuoto inesprimibile che gli cresce nel petto giorno dopo giorno, trasformando Nick in un buco nero che assorbe se stesso fino a diventare nulla.
È un romanzo più forte di quel che ci si aspetta. Ha un impatto emozionale che colpisce e travolge, fa scorrere le lacrime e permette al lettore di immedesimarsi alla perfezione, facendogli provare la stessa identica confusione dei personaggi che si muovono, si respingono, si cercano, soffrono e si redimono. Adolescenziale ma maturo, con protagonisti reali, tangibili, veri, e una storia di tutti i giorni raccontata però in maniera magistrale.
Mi sono trovata un po’ spaesata proprio alle battute finali, ho avuto l’impressione che l’autrice avesse voluto sbrigarsela alla svelta per creare un quadretto quasi onirico, da fiaba. Non l’ho apprezzato particolarmente, devo ammettere che avrei preferito che la conclusione avesse riservato qualche descrizione in più, soprattutto del punto di vista di Nick, che tutto d’un tratto passa da un estremo all’altro senza troppe riflessioni intermedie. Ma questo potrei averlo percepito solo io, quindi non prendetelo come oro colato, eh!
Alla fine della fiera, Tra mamma e Jo è un libro che consiglio. Perché? Perché fa capire quanto una famiglia arcobaleno, una di quelle che vengono ostracizzate, nascoste, respinte dalla società, non hanno nulla di diverso dalle altre. Sono famiglie che si completano giorno dopo giorno, che si danno da fare per migliorarsi l’un l’altro, che si amano, che litigano e che fanno pace. Alcune durano per sempre, altre no. E il sesso dei genitori è l’ultima cosa che conta.


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