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Recensione tracolla Cullmann Madrid Maxima 330

Da Terapixel @terapixelblog
 

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In relazione all’articolo che avevo scritto tempo fa sulle borse fotografiche, ero in cerca appunto di una tracolla che passasse di nascosto agli occhi indiscreti e che fosse comoda per le piccole uscite, dato che un bello zaino dove posso portarmi dietro tutto il corredo ce l’ho già (per chi volesse sapere ho il Lowepro Fastpack 350).
L’attenzione mi era caduta sul Lowepro Exchange Messenger e sul Cullmann Madrid Maxima 330, ma alla fine ha anticipato tutto la mia fidanzata a San Valentino, regalandomi la seconda.
In realtà ero già più orientato sul Cullmann dato che l’imbottitura interna del Lowepro mi lasciava un pò a desiderare.
Che dire allora, ero contentissimo della sorpresa dato che il pacco non me l’aspettavo!

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Il Cullmann Madrid Maxima 330 è disponibile in diverse colorazioni e motivi originali.
Anche se si tratta della versione più grande (l’altra è il 230) non è poi così ingombrante come si potrebbe pensare.

Come ho già introdotto, questa tracolla è  pensata per portare il minimo indispensabile (anche se è una parola abbastanza grossa), come ad esempio, una reflex (anche full frame) e tre obiettivi (massimo le dimensioni di un Canon EF 70-200mm f/4 credo).
In assenza di una terza ottica, ho tranquillamente equipaggiato un flash.

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Davanti troviamo una serie di tasche (ce ne sono davvero tante) ma purtroppo risultano anche abbastanza strette. Dalle recensioni lette in giro, c’è chi dice che possa inserire anche un tablet o un iPad.

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Sul retro invece, troviamo un’altra tasca con chiusura a lampo ma anche qui abbastanza stretta, ottima però, per inserire smartphone piuttosto piatti e snelli.

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Le dimensioni interne sono di 10 x 30 x 22 cm e trovo che sia difficile immaginare una combinazione per poter inserire una fotocamera con battery grip. L’unica soluzione che mi viene in mente è quella di smontare l’obiettivo quando lo si ripone in borsa, ma ciò diventerebbe troppo scomodo.

I materiali sono ottimi e la borsa non tende a deformarsi o perdere la sua linea (anche completamente vuota), cosa che invece accade sul Lowepro Exchange Messenger.
Il rivestimento esterno è idrorepellente, cioè non assorbe l’acqua, mentre il rivesimento interno è morbido in pile, che evita i graffi sulle superfici delicate della nostra attrezzatura.

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All’interno troviamo già organinzzati tre scomparti tramite due principali divisori imbottiti e personalizzabili (c’è anche un terzo ma non lo uso).
Per sicurezza ho provveduto all’utilizzo dei divisori provenienti da una vecchia borsa per aumentare la protezione sugli scomparti laterali, dove verranno collocate le ottiche, perché assenti. Il fondo della borsa però è già bello protetto.
Due alette ai lati della borsa evitano la possibile fuoriuscita involontaria degli oggetti.

La qualità dei materiali è ottima, anzi direi che è la cosa che mi ha stupito di più per un prezzo che si aggira a poco più di 30 €. Trovare una critica da questo punto di vista è quasi impossibile.
Le cuciture e le finiture sono molto curate, lo spallaccio è morbido, antiscivolo e anche molto comodo. Direi che qui, il “made in Germany” ha fatto la sua ottima parte, come accade quasi sempre, d’altronde.

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Uno degli aspetti negativi è che magari avrei preferito un altro tipo di chiusura della borsa, il doppio velcro non lo ritengo tanto sicuro. Poi, dato che l’aderenza è particolarmente alta, a volte risulta poco prestazionale l’apertura immediata della borsa che potrebbe richiedere l’utilizzo di entrambe le mani.

Conclusioni


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