Tutto ciò che sappiamo dell'amoredi Hoover Colleen
Trama:
Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.
Recensione:
Che l'Amore è tutto
È tutto ciò che sappiamo dell'Amore,
È abbastanza, il carico dev'essere
Proporzionato al solco.
..........scrisse Emily Dickinson ed a distanza di secoli non posso che essere totalmente d'accondo con lei.
Nella vita di Lake sembra che il solco sia sempre più profondo quando perde il padre ed è costretta a trasferirsi in Michigan ma chissà per quale strano destino il primo ragazzo che incontra è proprio colui che riescirà ad alleggerire quel "carico" così pensante che da mesi sembrava troppo grande.
La vita non ci sorride mai per troppo tempo e Lake lo scopre dopo pochi giorni di felicità, il brivido del primo appiuntamento, del primo bacio e della voce suadente che recita una poesia su un palco, lascia il posto ad un sentimento diverso quando quel ragazzo perfetto scopre di essere anche il suo professore. L'amore diventa proibito, gli sguardi incancellabili e la poesia un filo di passione diretto al cuore. La passione dei due si fonde in un alchimia tra due anime destinate a stare insieme oltre ogni limite.
Il turbine di eventi sembra non voler lasciare Lake al di fuori del suo disastro e così si ritrova a trascinarla in una storia di sguardi, di parole recitate, urlate ed accentuate dall'emozioni che continuano a sommontarla.
Layken è una ragazza semplicissima che frequenta il liceo, ciò che si legge nei suoi occhi è qualcosa di profondo che solo chi porta i segni del lutto riesce a scorgere. Il suoo personaggio è definito da una miriade di emozioni che la portano a correre su uno strano commino ma nonostante la sua età è pronta ad affrontare ciò che la vita le da.Quando uscii dall’aula mia madre era lì, nel corridoio, il mascara completamente sciolto e colato lungo le guance. Dall’espressione che aveva, si capiva perché era lì. E perché mio padre non c’era. Scossi la testa, rifiutando di credere a quello che sapevo ormai essere vero. «No» gridai ripetutamente. Lei mi gettò le braccia al collo e crollò sul pavimento. Più che sorreggerla, semplicemente mi fusi con lei. Quel giorno, nel corridoio del mio liceo, sperimentai sulla mia pelle la fase uno dell’elaborazione del lutto: la NEGAZIONE.
Will, il ragazzo perfetto e responsabile che sin dall'adolescenza ha dovuto superare ardui ostacoli tra la morte di entrambi i genitori e il compito di crescere suo fratello.«Non essere così arrabbiata con lei. Sei fortunata ad averla ancora accanto.» Poi gira sui tacchi e se ne va verso casa. Sono sopraffatta dal senso di colpa al pensiero di come devono sentirsi soli, Will e Caulder, mentre io sto qui a lamentarmi dell’unico genitore rimasto nelle nostre due famiglie. Mi vergogno di aver provato tanta RABBIA nei confronti di mia madre. È stata colpa mia, ho sbagliato a non averle detto subito tutto. Will ha ragione, come sempre: sono davvero fortunata ad averla.
Il modo spensierato e dolce in cui si presenta il personaggio di Will sottolinea il suo lato buono e la forza di un ragazzo costretto a crescere in fretta abbandonando i propri sogni.
Questo ragazzo riesce ad aprire le porte del dolore che Lake si ritroverà a dover ripercorrere.
L'autrice riesce a trasformare la forza e l'esperienza di Will in un paracadure per Lake, lascia che lei esprima la sua rabbia, il dolore e la perdita confortandola.
Il baratro che si era aperto alla morte del padre sembra inghiottirla alla rivelazione della malattia della madre. Come può affrontare anche questo? Come si può accettare ed imparare a dire addio alla sola persona che sembrava essere l'unico punto di riferimento nella vita di un adolescente.
Lei fa un respiro profondo e si gira a guardarmi, mettendo le mani sulle mie. Il suo sguardo mi stringe il cuore. È lo stesso che aveva nel corridoio della scuola, sette mesi fa, quando venne a darmi la notizia della morte di mio padre. Respira a fondo un’altra volta e poi mi stringe forte le mani. «Lake, ho il cancro.»
Negazione. Sono decisamente nella fase della negazione. E della rabbia. NEGOZIAZIONE? Sì, anche quella.
Ammetto che la Colleen ha fatto un grandissimo lavoro ripercorrendo gli "stadi" dell'elaborazione del lutto che sembrano adattarsi anche alla vita amorosa della protagonista.
Non esiste un modo giusto di affrontare la morte e non esiste un modo giusto per dire addio ai propri cari.
Questo straordinario lavoro che Hoover Collen ci ha regalato non è solo una semplice storia New Adult si due ragazzi che si innamorano ma scava nel profondo del dolore, affonda le radici nella sofferenza del lutto. Un argomento non molto diffuso in questo tipo di romanzi ma che a mio parere rende la storia unica.Scuoto la testa, confusa. «Non c’è niente che mi consuma il cervello, mamma.» Lei mi stringe le mani come a dirmi che non ho capito il suo punto. «Io, Lake. Io ti consumo il cervello. Devi smettere di preoccuparti così tanto di me. Devi vivere la tua vita. Io non sono ancora morta, lo sai, vero?» DEPRESSIONE
Il modo in cui la scrittrice riesce ad estrapolare le reazioni e le sensazioni di tutti i personaggi.
I bambini Kel e Caulder vivono in un mondo, giustamente, tutto loro ed affrontano ciò che li circonda con gli occhi della fantasia, della speranza. Nonostante siano così piccoli sono chiamati a rispondere alla sofferenza della morte e delleconseguenze.
«È ora che tu sappia cosa mi ha detto… sulla porta.»
Ricordo la loro conversazione sulla soglia, ma non avevo sentito le parole. «Quando mi ha aperto la porta, gli ho detto che dovevi tornare a casa. Che noi due dovevamo parlare. Lui mi ha guardato con gli occhi pieni di dolore. Mi ha detto: lasciala restare, Julia, adesso ha bisogno di me. Lake, mi si è spezzato il cuore in quel momento. Tu avevi bisogno di lui più di quanto avessi bisogno di me. Nel momento stesso in cui Will ha detto quelle parole, ho capito che eri diventata una donna. Che io non ero più tutta la tua vita. Will se n’è accorto. Ha visto come mi hanno fatto male le sue parole. Quando me ne sono andata, lui mi ha seguito in cortile e mi ha abbracciato. Ha detto che non ti avrebbe mai portato via da me. Ha detto che ti avrebbe lasciato andare… così avresti potuto pensare a me, e passare con me il tempo che mi restava.»
Julia, la madre di Lake, nei suoi segreti e nelle sue manovre cerca di dire addio ai figli, tenta in ogni modo di rendere meno pesante ed opprimente la sua futura assenza e riesce ad affrontare la malattia senza nessuna restrinzione. La forza di questa donna che vive i suoi ultimi mesi lottando per rendere felici i suoi figli, tentando in ogni modo di sistemare il loro futuro è ammirevole ed indescrivibile.
Ho davvero apprezzato che l'autrice le lasci modo di poter salutare la sua famiglia.
La sua lettera nell'epilogo mi ha lasciato senza parole perché se c'è qualcosa che chi affronta il dolore del lutto vorrebbe è poter dire addio ed avere con sé per sempre le parole della persona persa.
come io ho dovuto capire… che tutte le cose buone dell’oceano, tutte le sue bellezze, non sono vere. Sono una montatura. Perciò tenetevi l’oceano, io scelgo il LAGO… Lake. Lac.
Serie Slammed
- Tutto ciò che sappiamo dell’amore (Slammed)
- Point of Retreat (inedito in Italia)
- This Girl (inedito in Italia)