Recensione: Un Castello Di Inganni

Creato il 21 febbraio 2013 da Annalisaemme @annalisaemme

Un Castello Di Ingannidi Elizabeth George

Prezzo di Copertina: 18,80
Editore: Longanesi
Pagine: 582
Titolo Originale: Believing The Lie
Traduttore:  M. C. PietriGenere: Giallo
"Alla fine, tutto sembra ricondursi al denaro", riflette lapidario Thomas Lynley di fronte all'indagine che lo ha portato in Cumbria, un incarico strettamente confidenziale affidatogli da Sir David Hillier. A chiamare in causa Scotland Yard è Bernard Fairclough, baronetto di recente nomina e ricco industriale, convinto che la morte per annegamento di suo nipote Ian, archiviata dal coroner come accidentale, sia stata in realtà un omicidio. Affiancato da Deborah e Simon St. James, che lo seguono in incognito, Lynley si ritrova a frugare tra gli scheletri nell'armadio di molte "rispettabili" persone, costretto a mettere in discussione persino gli affetti più cari. E le sorprese non mancano negli armadi di casa Fairclough, o piuttosto nelle complicate relazioni che ruotano attorno alle ricche casse della famiglia: una figlia finta invalida che conduce un'esistenza parassita a spese del padre; un figliol prodigo uscito dal tunnel della dipendenza da alcol e stupefacenti che si affanna per rientrare nelle grazie del genitore, un ragazzino affetto da turbe psichiche, qualche ex moglie inviperita e non pochi amanti inopportuni... Un ginepraio su cui si è concentrata l'attenzione del giovane reporter di un famigerato quotidiano scandalistico, impegnato a indagare sulla vita del rampollo di casa Fairclough... L'ostinazione di Lynley e dei suoi ufficiosi assistenti porterà inevitabilmente a dipanare quel groviglio, facendo crollare un castello di spaventose bugie e atroci perversioni.



Quando il nipote Ian cade e trova la morte, suo zio Lord Bernard Fairclough sa che la sua caduta non è stata accidentale ma qualcuno ha smosso le pietre per ucciderlo. Ecco un nuovo caso (il diciasettesimo della serie) per Thomas Lynley, Ispettore Investigativo di New Scotland Yard che dovrà raggiungere il Cumberland per far luce su questo oscuro caso. Cosa si nasconde dietro la facciata di questa famiglia di industriali? Per Thomas questo non sarà un caso semplice: la precoce perdita della moglie assassinata nove mesi prima incomberà come una nube tetra sulle spalle dell'investigatore impedendogli di "vedere" gli intrighi e i sotterfugi nascosti. Non sarà un caso semplice ma nessuno può farla franca se ad investigare che Lynley che riuscirà anche questa volta a smontare l'intrigato castello di inganni della famiglia. E' il primo libro che leggo sia dell'autrice che della serie ed iniziarla al diciassettesimo volume non è stata un'idea geniale, non tanto per la narrazione che si segue senza problemi, ma perchè ho perso molti eventi ed è difficile farsi un quadro generale senza i tasselli precedenti. Detto questo però non posso non fare i complimenti all'autrice che ha creato un romanzo intrigante in cui gli oscuri segreti di questa famiglia sanno catturare le attenzioni del lettore sin dalle prime pagine. I personaggi risultano tridimensionali e le loro anime oscure sembrano venir fuori dalle pagine contaminando l'ambiente con le loro trame. Se amate i gialli e i misteri questa serie fa davvero al caso vostro!
Durata della lettura: due giorni
Bevanda consigliata: tè alla mora
Età di lettura consigliata: dai 18 anni

“Un caso intricato...un fitto mistero che sta per essere svelato..” 
Elizabeth George è nata a Warren (Ohio) e vive nello stato di Washington. La stampa ha detto di lei che «è la regina incontrastata del mystery» (Entertainment Weekly) e che, con la sua scrittura, «dimostra che i grandi scrittori di romanzi gialli sono anche grandi romanzieri» (New York Times). Nei suoi libri — tutti bestseller internazionali — ha dato prova di un indiscutibile talento, conferendo alla detective story classica una dimensione diversa e più complessa, che sonda l’inesauribile varietà dei sentimenti umani. E' stata insignita dei prestigiosi Anthony Award, Agatha Award, Grand Prix de Littérature Policière e MIMI, riconoscimento tedesco dedicato ai gialli.

Cosa ne pensate? Ne siete incuriositi?

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