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Recensione - "Un sicario alla corte dei Gonzaga" di Tiziana Silvestrin

Creato il 06 novembre 2014 da Diegothriller
Recensione a cura di Massimo Minimo
"Un sicario alla corte dei Gonzaga" di Tiziana Silvestrin è il thriller storico edito da Scrittura & Scritture recensito oggi da ThrillerPages. Leggi trama e note sull'autrice Nel 1588 Biagio dell’Orso, capitano di giustizia di Mantova, si trova alle prese con il caso più spinoso della sua carriera: deve scovare, infatti, il sicario che attenta alla vita del duca Vincenzo Gonzaga. Dopo alcuni tentativi falliti i sospetti si concentrano sul possibile mandante, Ranuccio Farnese, duca di Parma, da anni in contrasto con Vincenzo per una questione legata alle proprie famiglie. Biagio non è, però, convinto e continua a seguire altre piste: una di queste lo porta a Venezia, dove ha anche il tempo d’incontrare la sua amata Rosa. Proprio lei lo accompagna a casa di un dragomanno, dal quale i due apprendono le tattiche di guerra dei turchi e la loro abilità nell’infiltrare spie presso i nemici. Ecco allora che si fa strada un altro possibile movente per gli attentati al Gonzaga: impedirgli di prendere parte alla Crociata che è in preparazione contro l’impero ottomano. Intanto a Costantinopoli la madre del sultano ha preso in mano le redini dell’harem e non solo. Assistiamo così all’ascesa di Safiye, donna spietata che non si fa scrupolo di ordinare la morte di donne e bambini per mantenere il suo potere. Nella primavera del 1595, dopo tanta attesa, ha inizio la Crociata e Biagio viene messo a capo della sicurezza del duca Vincenzo, facendo tappa a Vienna e Praga prima della meta finale, l’Ungheria. Gli attentati alla persona del Gonzaga continuano anche all’estero e finalmente il capitano di giustizia ha l’intuizione che lo porterà a svelare un piano diabolico dietro il quale si cela una persona insospettabile.
Dopo questo terzo romanzo posso dire, senza timore di smentite, che Biagio dell’Orso sia ormai diventato “uno di famiglia”. Un personaggio leale ed onesto che compie sino in fondo il proprio dovere ma a cui non vanno giù le ingiustizie e l’arroganza dei potenti. Per questo e per la paura di perdere Rosa, mai come stavolta Biagio sentirà forte la tentazione di abbandonare la sua carica. Grazie alla donna che lo incalza con le sue domande, veniamo a sapere qualcosa del passato del capitano, un qualcosa di drammatico che torna spesso a galla. A rasserenare la situazione ci sono, fortunatamente, i divertenti battibecchi con l’amico Marcello Donati, consigliere ducale poco incline all’azione e perciò preso bonariamente in giro da Biagio. Ancora una volta occorre sottolineare la bravura di Tiziana Silvestrin nel ricostruire gli avvenimenti storici grazie ad un paziente e certosino lavoro di ricerca. Alternando realtà e finzione, personaggi esistiti e non, l’autrice riesce a creare quel giusto mix che non può non appassionare i lettori. I quali, ne sono certo, aspettano con trepidazione di scoprire cosa riservi il futuro a Biagio ed alla sua Rosa.

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