Titolo: Vampire Empire. La Principessa Geomante
Autore: Clay e Susan Griffith
Editore: Sonzogno
Pagine: 448
Prezzo: € 18,00
La trama
Mentre le armate dei vampiri si apprestano a scatenare l’offensiva finale, l’amore tra la principessa Adele e Greyfriar, lo spadaccino mascherato, compromette l’alleanza di Equatoria con la Repubblica americana: scatena infatti le ire del vendicativo senatore Clark, a cui la giovane sovrana si è promessa in sposa. Ma Adele ha ormai preso la sua decisione: affronterà i nemici da sola, sfruttando l’antica arte della geomanzia e piegando al proprio volere le forze più arcane della terra. Affiancata dal vecchio saggio Mamoru, che l’ha introdotta nella sua potente setta segreta, e dall’indomito eroe mascherato, al quale si sente irresistibilmente avvinta, Adele risalirà il corso del Nilo e si avventurerà sulle misteriose Montagne della Luna. Qui la principessa guerriera è attesa da nuove sfide, giacché dovrà sfuggire alle trappole del perfido Cesare e alle mogli combattenti dello spietato re Jaga, alleato con i più temibili clan dei vampiri.
La mia recensione
Ebbene si, anche io sono rimasta folgorata dal fascino tenebroso di Greyfriar e dall’ammaliante scrittura dei coniugi Griffith che riescono in questa serie a catturare i lettori del genere fantasy aggiungendo un pizzico di romance e di gotico che rendono questo racconto cupo, tenebroso e violento, ma anche dolce e poetico.
Dopo la grande guerra tra umani e vampiri gli uomini sopravvissuti si dovettero rifugiare nelle zone più calde della terra. Alessandria è la capitale di Equatoria, l’impero del re Costantino, padre della principessa Adele, un impero che si estende da Mandalay a Città del Capo e luogo simbolo della rinascita della società umana.
Nel primo volume scoprimmo che il mitico uomo mascherato Greyfriar, che più volte aiutò Adele, in realtà era il figlio di Dmitri il re di uno dei clan vampiri più potente di Scozia. Nonostante questo Gareth salvò la principessa dalle grinfie del sanguinario Cesare, suo fratello e così ci fu subito chiaro che Gareth non è un vampiro come gli altri, lui la guerra non la vuole, anzi spera in una pacifica convivenza tra umani e vampiri.
Dopo queste avventure Adele si ritrova adesso ad Alessandria costretta da un rigido protocollo alla noiosa vita di corte; ma una ragazza come lei proprio non ce la immaginiamo costretta tra corsetti, pizzi, nastri, tulle e tazzine da the, quindi appena può scappa da palazzo per diventare un’anonima ragazza di città.
Mamoru intanto comincia ad insegnarle l’arte della geomanzia, anche se pare che Adele non abbia bisogno di molte lezioni, questa misteriosa capacità di piegare al proprio volere le forze della terra, sembra innata in lei. Anche Gareth è consapevole di questo suo enorme potere e sa anche che quel potere è l’unico in grado di distruggere i vampiri.
Gli autori riescono così a tenerci sempre con il fiato sospeso, nulla è certo, nulla è prevedibile e quelle poche certezze che il lettore è riuscito a mettere insieme nel corso della lettura, vengono subito smontate nelle pagine successive. E’ come un castello di carte che ti costruisci piano piano a fatica ma poi, basta una folata di vento e tutto crolla. Con un racconto così costruito, non ci si annoia mai, dietro ad ogni pagina c’è sempre qualche cosa di nuovo da scoprire e non si può mai dare nulla per scontato, bene e male hanno dei confini così sottili che molte volte si sovrappongono o addirittura si scambiano di posto.
L’altro motivo che tiene il lettore incollato alle pagine è ovviamente la storia d’amore tra Adele e Gareth, prima di tutto perché è un amore tormentato ed impossibile quindi cerchiamo di divorare le pagine per capire quale sarà il loro futuro. Seconda cosa, che a me è piaciuta molto, Adele non è la solita principessa bella, buona, carina, fragile che deve essere sempre salvata dal suo uomo, Adele è una ragazza tosta, una ragazza che sa il fatto suo, non ha bisogno di essere salvata, anzi è lei a salvare gli altri, è forte e coraggiosa e tutti noi facciamo il tifo per lei.
Ho deciso di dare cinque stelline a questo libro prima di tutto perché è stato all’altezza del primo e poi perché il modo di scrivere dei coniugi Griffith mi affascina sempre, con le loro descrizioni riescono a farti immaginare perfettamente il mondo in cui sono immersi i protagonisti, anzi sembra quasi che anche tu sei li con loro.