Titolo: Vampirus
Autore: Scott Westerfeld
Editore: Fazi
ISBN: 9788876250460
Prezzo: 18,50 €
Numero pagine: 296
Voto:
Trama: Cal Thompson sembra un ragazzo come tanti con un pessimo lavoro: snidare topi dai piani interrati dei palazzi. In realtà diventa ben presto chiaro che così non è: non sono semplici topi, quelli con cui ha a che fare, così come non sono semplici ragioni igieniche quelle che lo portano nello scantinato-centro benessere ora ricoperto di burro di arachidi avvelenato. Cal infatti fa parte di una associazione tanto antica quanto segreta, il cui scopo è tenere sotto controllo il dilagare di un parassita che muta la natura di chi lo contrae rendendolo ciò che la letteratura chiamerebbe un vampiro. Inizialmente assoldato dall’organizzazione per rintracciare e rendere innocue le ragazze con cui ha fatto sesso dopo essere stato infettato (il parassita infatti sembra diffondersi esclusivamente per via sessuale, e così come Cal l’ha preso dalla misteriosa Morgan allo stesso modo l’ha trasmesso alle sue partner senza saperlo), l’ormai ex studente di biologia riconvertito alla ricerca dei pip (i “parassita-positivi”) si imbatte per caso in un ceppo differente della malattia, che si credeva perduto nel passato e invece sta tornando in forza. Mentre deve fare i conti con gli “effetti collaterali” della sua condizione – lati positivi (tipici del vampirismo tradizionale) come vista notturna, grande forza e notevole velocità, ma anche un bisogno estremo di consumare carne e il divieto di rapporti “più che amichevoli” con l’altro sesso - che lo mettono in difficoltà nel rapporto con Lacey, le informazioni che riesce a raccogliere sul nuovo ceppo iniziano ad aprire davanti ai suoi occhi uno scenario totalmente diverso da quello che fino ad allora i suoi superiori nell’organizzazione gli avevano descritto. In quanto “portatore” è stato fino ad ora graziato dalle manifestazioni peggiori del parassita, l’esempio maggiore delle quali è il cannibalismo, ma a questo punto, con Morgan che nel frattempo fa di tutto per rientrare nella sua vita, Cal scoprirà che l’essere portatore della malattia comporta responsabilità che non aveva mai sospettato prima.
Recensione:
Confesso: i vampiri non sono esattamente il mio genere preferito, soprattutto nella loro versione moderna. Mi dicono però che Westerfeld sia un genio o comunque un maestro nel suo genere, ragion per cui ho cercato di mantenere verso questo libro l’Equilibrato Distacco del Recensore Privo di Pregiudizi.
Non è stato difficile, lo ammetto… Il libro si lascia leggere, e anche senza eccessiva difficoltà. Il modo di approcciare il tema del vampirismo è senza dubbio molto originale, cosa che segna decisamente un punto a favore nella mia (per quel che può valere) opinione; l’idea che non sia il classico morso, il veicolo di trasmissione, così come che non sia una “trasmissione” del “male” bensì una condizione derivante da un parassita, be’, è davvero interessante.
Allo stesso modo, di conseguenza (anzi, “di conseguenza” fino ad un certo punto: il mondo è pieno di idee brillanti spiegate male), è convincente la spiegazione “scientifica” che Westerfeld, attraverso Cal, fornisce di questo processo di vampirizzazione. Il fatto che vi siano delle “fasi”, più o meno acute in base ai soggetti, la possibilità di intervenire per ridurre gli effetti collaterali, l’esistenza di portatori sani e di farmaci che permettono di controllare l’azione del parassita equiparano a tutti gli effetti il vampirismo descritto nel libro con una qualsiasi malattia – e questo, bisogna dirlo, è un colpo da maestro.
La trama, ahimè, non sempre è solida come vorrebbe. Spiegazioni che spuntano talvolta a riempire “buchi” nella conoscenza del lettore (iniziando brutalmente in medias res è ovvio che si vada in pari pian piano, certo, ma…) finiscono per diventare un po’ pesanti, quasi “spiegoni” televisivi che, ripetendosi, irrigidiscono la lettura – e, per quanto mi riguarda, annoiano abbastanza anche il lettore.
La subplot romantica è un po’ scontata, ma questo dev’essere il male del nostro tempo… E Cal non è esattamente un personaggio interessante: finisce per essere una specie di “eroe per caso”, ma talmente “per caso” da sembrare perfino un po’ piatto; per contro, Lacey è così intelligente&intuitiva&superiore a lui da sembrare finta. Morgan ha le potenzialità di un personaggio complesso e misterioso, questo sì, anche si mi è dispiaciuta la facilità con cui anche lei viene sacrificata al “dio spiegone”…
Tutto sommato, comunque, è un bel libro, anche se non me la sentirei di dargli del Capolavoro come invece ho letto e sentito in giro. Sarà colpa dei vampiri. O magari dei capitoli dispari dedicati ai parassiti, che non rendono esattamente VampIRUS la lettura ideale per l’ora di pranzo!