Autore: Marianne Curley
Editore: Salani
Data uscita: 14 maggio 2009
Pagine: 320
Prezzo: 15,00 euro
Tutti in paese considerano Kate una mezza strega, forse anche per quegli strani occhi a mandorla di un azzurro chiaro, per il suo viso bianchissimo e contornato da capelli neri e lucenti che le arrivano fino alla vita. Lui, Jarrod, sente immediatamente una forte attrazione per quella ragazza, e nello stesso tempo un'inquietudine che lo spinge ad allontanarsi. Jarrod non capisce, Kate sì: lui ha il dono, come lei, ma non ne è consapevole e soprattutto non sa gestire i suoi poteri. Kate non ha una storia: non ha mai conosciuto il padre e la madre e vive da sempre con la nonna ai margini della foresta pluviale. La storia della famiglia di Jarrod invece si perde in un passato lontano, in un castello ai confini tra Scozia e Inghilterra.
RECENSIONE: Una piacevole sorpresa, che trasporta il lettore in un medioevo carico di magie e maledizioni
Un libro davvero fresco, godibile. Dolce ed entusiasmante a tratti. La storia è divisa in due parti, la prima al giorno d'oggi, la seconda rappresenta il viaggio all'indietro nel tempo dei due protagonisti, dai giorni nostri fino al medioevo. Tra i due, i riflettori sembrano puntati più sulla figura femminile, sebbene a colpirmi sia invece stato il ragazzo, Jarrod. Kate è ben delineata, certo, ma non è niente di speciale: la classica protagonista, con l'aggiunta di poteri magici. Per quanto mi riguarda, il personaggio senza dubbio più interessante e intrigante è Jarrod: uno stregone che ignora di essere tale e che, una volta scoperta la verità, sembra deciso a non accettare l'idea di possedere il "dono". Lui è goffo, maldestro, e del tutto inconsapevole della maledizione che da secoli grava sulla sua famiglia. La sua ostinazione nel negare di essere in grado di compiere alcun tipo di magia è abbastanza comprensibile: una coerenza, la sua, che fa da filo conduttore. Anche all'inizio della storia, infatti, non manca di esprimere le sue perplessità al punto da considerare sia Kate che sua nonna Jillian due pazze scatenate con problemi psichici. Da questo punto di vista la storia ha un'evoluzione prettamente lineare, ed è solo dopo molte, moltissime pagine e diverse dimostrazioni che Jarrod arriva ad accettare il fatto che Kate sia capace di intrufolarsi nelle menti altrui, sondandone le emozioni. Dopo i ripetuti incidenti che colpiscono la sua famiglia, rivaluta anche l'ipotesi - seppur ancora incredibile - di un'antica maledizione lanciata nel medioevo da un antico stregone sui suoi antenati. La svolta arriva quando Jillian decide di spedire nel passato Jarrod e Kate, catapultandoli in un'epoca lontana, dove la verità diventa praticamente innegabile. La reticenza di Jarrod, che ho amato fino a questo punto, inizia però a farsi insensata. E' un po' assurdo che continui a definire Jillian al pari di una ciarlatana, escludendo categoricamente la possibiltà che sia una strega....assurdo perchè la "ciarlatana" lo ha appena fatto viaggiare all'indietro nel tempo. Davanti ai fatti, ci si può anche ricredere, insomma. Invece lui rivela ostinato, arroccato sulle sue posizioni e per nulla disposto a "credere".
Ad ogni modo, la seconda parte del romanzo vede i due protagonisti traslati nelle campagne inglesi del 1200, un'ambientazione che ho molto apprezzato e che l'autrice è riuscita a rendere a dovere. Carino come si sviluppa il rapporto tra i due e come vivono la loro "esperienza medievale". Gli antenati di Jarrod sono interessanti, ben costruiti, così come la figura dello stregone malvagio artefice della maledizione che grava sulla dinastia dei Thornthon. Abbastanza prevedibile il fatto che lei cerca di salvare lui, lui cerca di salvare lei. Scontato, ma in fin dei conti nemmeno troppo fastidioso. Ma del resto siamo in un'epoca di cavalieri e damigelle, e lo stesso Jarrod inizialmente vi si riferisce rammentando "l'amor cortese".Le ultime pagine sono dedicate al ritorno a casa, vittoriosi e contenti: una manciata finale di righe in cui Jarrod sembra voler riconfemare che tutto è cambiato, facendo ammenda a un torto fatto a Kate nella prima parte del libro e ponendo ufficialmente le basi di quella che da lì in poi sarà la direzione che percorreranno le loro vite. Una lettura davvero piacevole, scorrevole, che non vedo perchè non consigliare. Non ci si lambicca il cervello, non si chiude il libro con la testa piena di pesanti e importanti riflessioni, questo no. E' una lettura leggera, ma nel suo genere, altamente apprezzabile. Un libro che si legge in un giorno, massimo due, e che lascia il lettore con la piacevole sensazione di essersi goduto tranquillamente alcune ore di serena lettura, perdendosi nella vicenda narrata e accantonando i problemi della vita di tutti i giorni. Tre stelline piene e meritate, e forse qualcosina in più.