Recensione – Zoo 1×01 “First Blood”

Con questo caldo torrido cosa c’è di meglio di un nuovo show televisivo per rallegrare le nostre giornate? Ancor più se parliamo di un telefilm ambientato in Africa! E allora benvenuti alla prima recensione di Zoo, vediamo insieme cos’è successo in questo primo episodio.

La prima cosa da notare è che si gioca su due fronti (almeno per il momento): Botswana e Los Angeles e, rispettivamente, con due personaggi diversi, quali Jackson e Jamie.

Ma partiamo proprio con il nostro Jackson, che vive e lavora in Africa, come guida nei safari. Scopriamo subito che non è una persona completamente stabile, probabilmente a causa del suo passato e, in particolare di suo padre, un uomo geniale che, però, con il tempo è impazzito. E’ anche un uomo di solidi principi e amante degli animali e del suo lavoro perchè, in una delle prime scene in cui lo vediamo protagonista, salva degli animali dalle grinfie di alcuni cacciatori abbastanza loschi.

Facciamo ben presto amicizia con Abraham, collega e migliore amico di Jackson, con il quale troverà uno dei campi dei turisti vuoto e un video di un’aggressione da parte di un leone. Preoccupati, si mettono alla ricerca dei superstiti, ma trovano solo un pulmino vuoto, nel quale il nostro Abraham (dopo pochi minuti di scena) muore, attaccato da un leone.

Jackson perde il suo migliore amico, ma acquista una turista francese di nome Chloe, che gli racconta la sua terribile esperienza: era insieme ad un gruppo di turisti ad osservare delle gazzelle, quando un gruppo di leoni è andato loro addosso, uccidendoli tutti. Scopriamo anche che la donna è in luna di miele o, almeno, così sarebbe dovuto essere: ha scoperto che il suo futuro sposo aveva una tresca poche settimane prima delle nozze e lo ha lasciato, senza però rinunciare al viaggio in Africa. Pessima scelta, Chloe. 

Ben presto i due sventurati si trovano a piedi e sono costretti a camminare per cercare rifugio. Sfortunati come sono, dopo pochi passi, incappano in un gruppo di leoni. Ed è proprio mentre riescono a mettersi in salvo, un momento prima di essere sbranati, che Jackson ha l’epifania. Mette insieme tutte le cose che non gli quadravano (branchi formati da soli maschi, che attaccano anche quando hanno mangiato da poco) e le unisce alla teoria della Pupilla Ribelle di suo padre. Sì, perchè il padre di Jackson si occupava proprio di questo: estinzioni, cambiamenti climatici, danni alla Terra. Affermava che, quando gli animali si fossero visti costretti a reagire per salvare il loro Pianeta, avrebbero cominciato ad uccidere la causa di tutti i loro problemi: l’uomo.

              Jackson che si gode la sua epifania

Ma la vita è dura per il povero Jackson: infatti, non appena lui e Chloe sono in salvo, viene arrestato per aver “intralciato nella giusta caccia”. Ma un ulteriore colpo di scena scuote l’Africa, perchè quando il corpo di Abraham viene trascinato dai leoni su di un albero, scopriamo che l’uomo è ancora vivo!

Ma avevamo detto che la puntata si era basata anche sugli avvenimenti di Los Angeles, quindi vediamo cosa succede nella West Coast. 

Qui la nostra protagonista si chiama Jamie, una giornalista e un’attivista, potremmo definirla. Viene licenziata ad inizio episodio per aver diffamato una società di cibo per animali sul suo blog, cibo che, secondo lei, sta causando le strane aggressioni avvenute dopo la fuga degli animali dallo zoo di Los Angeles. Non contenta, si reca a casa del supervisore dello zoo, in cerca di risposte, ma lui le fa chiaramente capire che quel cibo a cui lei imputa le aggressioni viene usato in centinaia di altri zoo. Le dice, invece, di indagare su una sospetta scomparsa di gatti nel quartiere.

Per niente divertita dalla battuta, Jamie insiste nelle sue ricerche e conosce Mitch Morgan, patologo veterinario e mio spirito guida. L’uomo, inizialmente infastidito dalle domande della giornalista, in seguito la conduce in una specie di obitorio per animali, dove sono tenuti i due leoni responsabili delle aggressioni. Dopo aver sviscerato la loro situazione fisiologica, la stessa Jamie si rende conto che queste aggressioni sono un vero e proprio mistero che sembrano essere state scatenate da nulla se non dal caso. Mitch, comunque, non sembra interessato nè a Jamie nè a nessun altro tipo di interazione sociale, dicendo chiaramente che “non solo preferisco gli animali agli esseri umani… preferisco anche la pizza agli esseri umani”. Come darti torto, Mitch. 

Nonostante ciò, quando scopre dove sono andati a finire i famosi “gatti rapiti”, la chiama immediatamente e facciamo un’inquietante scoperta: i gatti non sono stati rapiti nè sbranati da qualche cane, bensì si sono coalizzati per attaccare un campeggio di ragazzi.

Così termina questo primo episodio di “Zoo” che non ha avuto grandissimi ascolti ma che a me è piaciuta molto, in quanto regala spunti particolarmente interessanti, sia per la serie tv in sè, sia per una riflessione generale. E’ sicuramente uno scenario irrealistico (o forse no?) ma non possiamo che trovarci d’accordo con le parole del padre di Jackson, quando parla di un male del mondo, un male che siamo proprio noi esseri umani, che sottomettiamo altre specie viventi per il nostro piacere e il nostro svago e che distruggiamo il nostro pianeta perchè non ci rendiamo conto delle conseguenze o, anche se ce ne rendiamo conto, non ce ne frega più di tanto.

La caratterizzazione, per il momento, è un po’ banale: Jackson ha tutte le caratteristiche per diventare un eroe e rivalutare suo padre e Jamie è la classica giornalista idealista che si caccerà in un sacco di guai con la giustizia e gli avvocati, ma ci sono anche un paio di personaggi interessanti, quali Chloe e Mitch, entrambi già ben definiti, che speriamo di vedere meglio nei prossimi episodi. Senza dimenticarci di Abraham!

Insomma, se sviluppato nel modo giusto, questo telefilm ha ottime possibilità di successo, dobbiamo solo sperare che non venga improvvisamente cancellato a causa degli ascolti troppo bassi.

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