Recensione – Zoo 1×04 “Pack Mentality”

In Zoo continuano le avventure del nostro gruppo anti sommossa animale. Stavolta, nonostante non tutti vadano d’amore e d’accordo (in particolar modo Jackson e Mitch), il team si sposta in Mississipi, nella prigione che, nello scorso episodio, ha subìto lo strano attacco da parte dei lupi. Il tutto, ovviamente, sotto copertura: nessuno deve sapere nè che fanno parte dei Servizi Segreti nè, tanto meno, che si occupino di attacchi organizzati da parte di animali super intelligenti. Insomma, potrebbe essere un po’ difficile da digerire come informazione.

Quindi, mentre ad Abraham e Mitch è affidato il compito di catturare un lupo per poterlo esaminare, Chloe, Jackson e Jamie sono diretti alla prigione, spacciandosi per l’ambasciata francese ma, in realtà, alla ricerca di dati utili sull’attacco.

Qui, le cose sono piuttosto preoccupanti: prima di tutto sembra che i lupi agiscano come un gruppo compatto, con uno scopo (come avevamo già visto con i leoni, i gatti e i cani) ma, inoltre, sembrano nascondere le loro impronte. Ma non solo le loro, bensì anche quelle del loro alfa che non è, come si potrebbe pensare, un lupo anziano… ma Evan Lee, il prigioniero visto nello scorso episodio.

L’uomo sembra essere il capobranco anche perchè sarà lui a catturare Abraham e Mitch nel bosco. Quando tutto sembra essere perduto e ormai tutti stiamo già dicendo addio ai due personaggi migliori della serie, Evan e i lupi fuggono, richiamati da uno sparo. Abraham e Mitch, quindi, si salvano e si ritrovano con Jackson e Chloe. Insieme, i quattro catturano un lupo ferito e lo portano in albergo. Ed ecco che abbiamo la scena migliore dell’episodio: Mitch organizza un esperimento per capire se il sangue infetto del lupo causi danni al cervello… ed è così, l’ampolla scoppia non appena ci viene versato il sangue dell’animale.

Nel mentre, però, avvenimenti inquietanti si palesano anche in Antartide, dove una coppia di donne che sta effettuando degli esperimenti, viene attaccata da uno sciame di pipistrelli che copre i loro pannelli solari. Dopodichè un solo pipitrello (da me ribattezzato pipistrello kamikaze) si suicida, distruggendo ogni via di comunicazione e riscaldamento all’interno della base. Le scene seguenti, durante le quali le due donne ripercorrono la loro storia d’amore, sono accompagnate da “Don’t Look Back in Anger”, degli Oasis.

In Mississipi le cose cominciano ad assumere una piega ancor più misteriosa quando Jamie porta via dalla cella di Evan Lee la Bibbia del condannato a morte ed una foto. Quando questa viene mostrata a Jackson, abbiamo un colpo di scena incredibile: i due uomini nella foto sono Evan Lee e Robert, il padre di Jackson. 

Ancora una volta assistiamo ad un episodio coinvolgente e interessante. Gli ascolti non esattamente eccezionali della serie, però, mi fanno temere il peggio. Nonostante la trama sia avvincente, gli attori non siano male e la storia stia in piedi, ho paura che questa sarà la prima ed ultima stagione di Zoo, a meno che non si abbia un improvviso picco di audience. Questo, però, non mi dissuade dal continuare a seguirla e spero che nemmeno voi abbiate intenzione di mollarla. Sono sicura che tutti siate curiosi di sapere le reali cause del comportamento anomali degli animali. Che sia la Reiden Global, come pensa Jaime? O la Pupilla Ribelle, la teoria di Robert e, adesso, anche di Jackson? O si tratta di un batterio, l’ipotesi più “normale”, di Mitch? E se fosse un unione di due o più di questi fattori? Insomma, il telefilm lascia spazio a diverse interpretazioni e a diverse visioni della situazione. E’ interessante seguirla anche per capire noi “da che parte siamo”. Siamo più realisti? Allora saremo dalla parte di Mitch, lo scienziato con i piedi per terra che proprio non vuole ammettere un’ipotesi strampalata. Siamo idealisti? E allora staremo con Jamie, la donna forte e determinata, ma allo stesso tempo fragile e turbata dagli eventi. Ci sentiamo apocalittici, angosciati per il futuro? Beh, allora siamo dell’idea del defunto Robert Oz, l’uomo che ha previsto una rivoluzione animale, una rivoluzione contro il genere umano.

Non ci resta che aspettare e sperare che la serie non venga cancellata prima di esserne venuti a capo!

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