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Recensioni a basso costo: Alice in Zombieland, di Gena Showalter
Creato il 30 gennaio 2013 da Mik_94Titolo: Alice in Zombieland Autrice: Gena Showalter Editore: Harlequin Mondadori Numero di pagine: 435 Formato: Ebook Prezzo: € 6,99 Sinossi: Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi della scuola, Cole Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero rivelarsi persino più pericolosi degli zombie. La recensione Chi avrebbe mai immaginato, davanti alle sanguinose scene di un buon vecchio horror di Romero o all'indimenticabile primo incontro con il sensibile R di Warm Bodies, che gli zombie, tra disgustose scia di budella e versi incomprensibili ed inumani, potessero essere fonte di così tante sorprese? Sono brutti, stupidi, abituati più alla bava schiumosa sui loro vestiti laceri che alle frasi romantiche pronunciate al chiaro di luna, ma sono protagonisti, diretti o indiretti, di storie che – piacevoli e divertenti – aspettavamo come un soffio d'aria fresca da una vita, o giù di lì. Ad essere onesti, con loro nelle vicinanze, l'aria che respiriamo non è poi così fresca.Infatti, diciamocelo, non ricorda propriamente i prati in fiore... ma questi sono particolari trascurabili! Corpi in decomposizione, terra, concentrato di sangue rappreso e una spruzzatina di cavolo andato a male sono il nuovo Dolce & Gabbana Light Blue, non lo sapevate? Tra tanti titoli a disposizione, scopritelo magari in compagnia del grazioso Alice in Zombieland, uno dei titoli che, in questo 2013 appena arrivato, aspettavo con più curiosità. Ad avermi incantato la prima volta fu la copertina. Sì, decisamente una copertina da Wow! Con il titolo che richiamava la criptica e grottesca fiaba di Lewis Carroll, avevo immaginato nitidamente le nebbie e le contraddizioni della Londra vittoriana, regine crudeli e aiutanti un po' matti, mondi onirici al di là della tana di uno sfuggente coniglio bianco, che diventavano, a causa di una pozione magica, cruenti rave party di zombie famelici, ragazzine in fuga e sornioni gatti dal pelo viola. Il romanzo di Gena Showalter, come l'angelica biondina che posa in copertina, mi ha riservato più di una sorpresa. Questo è poco ma sicuro! Dietro i gotici ghirigori della cover si nasconde tutto un altro mondo: il nostro.Tra le balze del vestito da principessa della protagonista, vi sono un coltellaccio appuntito, una maneggevole balestra e, sotto, un paio di pratici jeans che, uniti a scarpe da ginnastica macchiate, sono l'ideale per fuggire via da sguardi bollenti e spaventose orde di zombie.L'Alice descritta dalla Showalter è un'altra Alice, e all'inizio mi ha colto del tutto impreparato. Nei primi tempi, me l'aspettavo strizzata in corsetti e guardinfanti; poi, venuto a conoscenza - con l'entusiasmo smorzato di botto - della biografia dell'autrice (romanzi erotici, harmony, “conturbanti” fantasy vampireschi... sì, sono diretto artefice dei miei infondati pregiudizi!) l'avevo immaginata con un look da aspirante stripper. L'ho trovata, invece, singhiozzante e col cuore in frantumi, davanti a tre fosse, in lacrime sulla sua vita in rovine. La sua personale tana del Bianconiglio è un abisso di dolore scavato in un umido cimitero di Birmingham. Addio favole, addio felicità. Addio mamma, papà ed Emma. Al lutto improvviso, si aggiunge l'altro incubo di ogni adolescente. Cambiare scuola, casa, abitudini. Mettere un punto fermo ed andare a capo.E se si sopravvive al primo giorno in un nuovo liceo, si può uscire tutti interi anche da una corsa forzata nei boschi, inseguiti da una Sposa Cadavere e dai suoi putridi compari di nozze! O, volendo, da sogni ad occhi aperti, che, diventando vivide visioni, strappano la nostra protagonista da baci immaginari per portala su un oscuro campo di battaglia.
L'autrice americana va in contro al cliché per antonomasia, ma lo fa con grande stile, ironia e divertimento, alterando il passo della frizzante Alice a quello strascinato di uno zombie. Gli adorabili e tenerissimi nonni – l'unico frammento di normalità che le resta – si sforzano nell'utilizzare un improbabile slang giovanile, la intrattengono con nuove ramanzine sul sesso e i contraccettivi e, al presentarsi di appuntamenti al buio, torchiano in maniera imbarazzante spasimanti e malintenzionati con metodi degni dell'FBI. Le ragazze alla moda di turno hanno cervelli funzionanti, modi affabili e lingue taglienti. Capeggiate dalla misteriosa e iperattiva Kat, contro i luoghi comuni che le vogliono invidiose e vuote, sono amiche simpatiche, affettuose e leali.Poi c'è Cole, il figo della situazione: un tipo molto poco raccomandabile, che fa impazzire tutti i metal detector in cui passa e gli ormoni di Alice. Piercing, tatuaggi, pantaloni strappati, catene in vita, modi brutali. Non è l'immagine dell'eroe che preferisco e che voglio venga spacciata come modello di perfezione. Patteggio più per i ragazzetti mingherlini e solitari, possibilmente con occhiali da vista ad incorniciare occhi castani (e non viola!) e senza anelli ai capezzoli; ma il salvatore della nostra Ali merita pienamente di essere rivalutato e scoperto. Perché, nonostante sembri un muscoloso cliché ambulante, lui e i membri della sua esclusiva gang costituiscono degli ottimi personaggi: eroi Marvel che, stranamente, ricordano più brutti ceffi da cui fuggire che paladini ai quali affidarsi.Le apparenze ingannano e la passione tra il tenebroso Cole e l'ingenua Alice è conflittuale, romantica, sana e, per fortuna, non divampa impetuosamente come in una storiellina piccante.Parte sfiorando i valori più alti del termometro ormonale, ma si assesta grazie a una serie di spassosi non-appuntamenti e a coreografici approcci, che ricordano a volte una danza, altre un combattimento senza esclusione di colpi. Nel più consueto dei panorami, sin dai primi capitoli, si inseriscono quelli che - ancora per poco - possono essere definiti i più inconsueti degli antagonisti. Gli zombie. Gli stessi temuti dal padre di Alice, gli stessi che le hanno divorato la famiglia, gli stessi che le hanno fatto conoscere Cole e la sua comitiva di cacciatori. Che anziché minacciare un amore, l'hanno reso armato fino ai denti... contro tutto e tutti.Li abbiamo visti innamorati, divertenti fino alle lacrime, perfino più umani di noi, ma in Alice in Zombieland tornano ad essere le creature da incubo di un tempo. Con una ricca tradizione a cui ispirarsi e il pubblico adolescienziale come referente, Gena Showalter sintetizza leggenda e innovazione, intrattenendoci per più di 400 pagine con un romanzo in cui viene meno l'elemento favolistico inevitabilmente ipotizzato, ma attento praticamente a ogni altra minima componente. Trovano spazio il desiderio, l'amicizia, l'azione, la paura, il dramma, e l'autrice è in grado di passare da un tema all'altro con semplicità, eleganza e maestria da vendere: spiritosa nel parodiare un passato ormai trito e ritrito e nello strizzare l'occhio a Buffy, Blade e Twilight con un intreccio che è un piacere spassoso, attraente, irrinunciabile; abile nel depistare con personaggi al di sopra di ogni sospetto, nel delineare protagonisti adorabili e convincenti, sogni e incubi, mostri ed eroi e nel dimostrare al lettore che sia l'urban fantasy che le zombie novels, grazie ad efficaci dinamiche e a uno spirito sexy e vitale, hanno ancora tanto da dire. Cara Alice, l'essere così carini dovrebbe essere un crimine... e il non leggerti, anche per una volta sola, un delitto! Verdetto: Troppo forte! Il mio voto: ★★★★ Il mio consiglio musicale: My Chemical Romance - Sing
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