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Recensioni negative – Come NON accettarle

Creato il 05 febbraio 2013 da Camphora @StarbooksIt

‘Questo caffè non è un granchè’ ‘Questa brioche è mosciazza!’ Niente, oggi sono troppo distratta per riuscire a farne una giusta. E giustamente i clienti si lamentano. Rifaccio cappuccini e caffè, rimetto in forno brioche.
Quando si fa un lavoro, per di più a contatto col pubblico, ci si deve rassegnare a ricevere delle critiche. Mi dicono però che non tutti la pensano così. Questo post ne è l’esempio. In breve, l’autrice regala una copia del suo libro all’autore di questo post che ne fa una recensione molto critica. Pesante? Può darsi. Capita però quando ci si mette in gioco.

Quella che mi ha sinceramente infastidito però sono le obiezioni. Ne riporto solo alcune.

  1. “Tu che non sai scrivere ti permetti di criticare gli altri???“
    Uno può criticare le tue opere anche senza aver mai scritto nulla. Si chiamano LETTORI perché leggono.
    1° regola: non trattare il tuo lettore a pesci in faccia. Può piacerti o meno, ma lui è il tuo punto d’arrivo. Se non la pensi così, non pubblicare.
  2. L’autrice ribadisce più volte che lei accetta le critiche SE ci sono argomenti a sostegno.
    2° regola: non svicolare dalle critiche dicendo che non ci sono argomenti a sostegno/che l’autore è stato maleducato/che non c’è la giusta congiunzione astrale. Non è spostando l’attenzione su quanto il lettore è brutto e cattivo che ricaverai credibilità.
  3. “Quello che scrivo ha avuto quasi sempre critiche molto positive da quasi tutti, la tua opinione è una goccia nel mare” Peccato che il mare sia fatto di gocce e che per quanto riguarda il lettore del post l’opinione di chi lo scrive vale quanto quella degli esimi critici che hanno tessuto le lodi del libro.
    3° regola: le critiche positive di Tizio e Caio non sono una scusa per ignorare quelle negative. No, neanche se sono degli Esimi di Staceppa Magazine.
  4.  La minaccia, dei del cielo, la minaccia scaturita da un presunto attacco alla persona. Velata, ma neanche tanto, triste, ma tanterrimo eh. Lo denunci per cosa? Fammi capire. Critica letteraria non consentita dal Ministero della Salvaguardia al Diritto di Scrivere Cretinate Senza Venire Criticati, Che Gli Dei Non Vogliano?
    4° regola: Secondo te, rendersi ridicoli conferisce un’aura di autorevolezza come scrittori? Fatti la domanda e datti la risposta .

Sì, te lo rifaccio il caffè, MA STAI CALMO, che tu il caffè non lo sai fare!



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