Spesso ho sentito parlare di reciprocità nelle relazioni umane come una sorta di “mercato affettivo”: un passo uno, un passo l’altro, tu fai una cosa, io ne faccio un altra.
Lo scattare di reciprocità nelle relazioni umane richiede tempi diversi da persona a persona e ha molto a che fare con i significati personali legati alla stabilizzazione del legame. Non è mai statico, ma dinamico e tende alla ricerca di sicurezza, passando per aree di destabilizzazione. Tendenzialmente, quando funziona, non mostra un andamento così rigido, perché poggia su un legame sicuro. Inseguimenti, trabochetti, sospettosità, gelosia, e altro, indicano spesso una stile affettivo insicuro e una sofferenza a stare sul legame reciproco. A volte le reciprocita possono non scattare mai e il legame può seguire prettamente dei copioni piuttosto che la strada piu viabile in due rispetto a quel momento storico. L’aspetto temporale è fondamentale, non in termini di tempo cronologico, ma nella capacità di riconoscere il proprio tempo, il tempo dell’altro, e il tempo del legame, e in questo avere la flessibilità di muoversi e riconoscere le proprie risorse. La consapevolezza di ciò che consente a se stessi di stabilizzare il legame consente di comunicare all’altro di cosa si ha bisogno per poter reggere quello scambio emotivo ed affettivo, ed allo stesso tempo la capacità di ascoltare l’altro consente di comprendere di cosa l’altro ha bisogno per creare un legame.
Sono abilità che possono essere sviluppate a partire da un lavoro di auto-osservazione sul proprio stile affettivo.
Antonio Dessì
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