Quando si parla di Marketing non profit si fa riferimento ad un Marketing fondamentalmente basato sulla promozione delle idee e delle conoscenze. In pratica è fondato su una visione ottimistica delle persone, sulla loro intelligenza e sulla capacità di immaginazione che dimostrano. Trasmettere un’idea prima che questa diventi un prodotto è una delle sue caratteristiche peculiari. Appare già chiaro da queste poche righe che lo scopo perseguito dal Marketing non profit non è il raggiungimento di un guadagno, bensì quello del benessere sociale, ottenuto attraverso il coinvolgimento delle persone.
Per tale motivo, per qualunque organizzazione che non persegua uno scopo di lucro,
riuscire a promuovere un engagement marketing che risulti efficiente è il modo migliore per ottenere nuovi soci, volontari e donazioni. Per fortuna, oggi, si può far conto sulle diverse opportunità offerte dai Social Media, che assumono un ruolo decisivo in questo ambito.
L’importanza della creazione di relazioni nell’engagement marketing:
Risulta essenziale, per le organizzazioni non profit, trasmettere contenuti che siano apprezzabili e che riescano a far sentire le persone connesse con l’organizzazione che le promuove.
Ad, esempio, se le connessioni hanno successo all’interno di Social Network come Facebook o Twitter, le diverse conversazioni che ne scaturiscono possono avere la funzione di garanzia per gli utenti; in questo modo, infatti, chiunque potrà avere la possibilità di verificare la trasparenza dell’organizzazione e farsi un’idea della validità delle sue proposte. Per questo motivo informare il pubblico e appassionarlo alla “mission” attraverso la costruzione e la crescita di un rapporto può essere ottenuta solo se vengono presentati un contenuto che non siano standardizzato ma che, al contrario, possano coinvolgere emotivamente i destinatari. Il primo obiettivo da perseguire risulta, indubbiamente, la creazione di una relazione; sarà questa a poter portare, in seguito, al sostegno da parte del pubblico, che potrà manifestarsi con donazioni di denaro o nelle altre modalità previste dall’organizzazione stessa.
L’engagement marketing e il ruolo dei contenuti nei Social Media:
Nell’ambito dei Social Media risulta sicuramente più semplice verificare se un contenuto è riuscito o meno a coinvolgere il pubblico. Infatti, per farlo è sufficiente verificare quanti sono i commenti ricevuti, le condivisioni oppure i “like” o i “tweet”. Per quanto riguarda il contenuto in sè, è possibile rendere pubbliche le foto e i video dell’organizzazione; lo scopo che devono perseguire è quello di far riflettere il pubblico e di spingerlo a chiedersi in che modo poter aiutare l’ente. E’ importante anche cercare di richiamare l’attenzione delle persone attraverso domande dirette.
Fondamentale è tenere il pubblico costantemente informato; i social media offrono a tutti questa splendida opportunità, da cogliere al volo fornendo costantemente notizie sulle attività eseguite dall’organizzazione. Comunicare, inoltre, le date di tutti gli eventi ai quali l’ente parteciperà e i risultati conseguiti una volta che si saranno verificati; in questo modo ai potenziali sostenitori verrà periodicamente ricordata la mission.
A proposito degli eventi, invitare i seguaci a partecipare agli stessi utilizzando i social media è un’ottima idea, come lo è fornire un feedback quando l’evento sarà concluso, offrendo foto e video; questi ultimi dovranno essere tesi a sottolineare l’importanza del lavoro svolto. Sempre nelle foto, ricordarsi di fare dei “tag” ossia di rendere possibile, cliccando su un viso in una foto, venire a conoscenza del nome della persona da associare al volto.
Terminata la prima fase, quella informativa, e ottenuta la fiducia, sarà possibile reclutare molte persone come volontari. A tale fine sono dedicate le condivisioni di link sulle opportunità di volontariato e le pubblicazioni di statistiche (volte ad informare le persone sul numero di volontari già coinvolti e sui risultati delle campagne di raccolta).
Gli errori nell’approccio all’engagement marketing:
Nonostante l’innegabile efficacia dell’engagement marketing nell’ambito del marketing non profit deve essere sottolineato che non sempre le associazioni sono disposte a dedicargli la necessaria attenzione. In particolare, nell’ambito dei Social Network molte aziende si limitano a creare una pagina per promuovere la propria mission ma non lavorano sugli aggiornamenti; in questo modo, lo strumento rischia di diventare un boomerang per l’immagine dell’ente stesso. Un altro errore molto frequente è quello di utilizzare i diversi Social come se fossero tutti uguali; in realtà esistono parametri differenti per i diversi Social Network. Mentre su Facebook, ad esempio, è possibile creare dei mini-siti, su Twitter sarà necessario limitarsi ad una comunicazione di tipo testuale. Google Plus offre la possibilità di aprire delle pagine business, mentre Foursquare si basa quasi totalmente sulla geolocalizzazione e richiede particolari forme di comunicazione.
In conclusione è necessario, quando nel marketing non profit si intende far ricorso all’engagement marketing, pianificare la strategia nel modo migliore, senza sottovalutarlo abbandonandolo dopo i primi risultati deludenti. Per questo è fondamentale che la comunicazione, anche in questi casi, venga destinata a chi conosce perfettamente le dinamiche dei canali sui quali si intende promuovere la mission.