Buon lunedì cari fragolosi!
Oggi inizia la settimana e con essa diamo inizio a un nuova rubrica, che in realtà nuova non è. Confusi? Vi aiuto.
Ricordate la rubrica Recommend A… ideata dal blog Chick loves lit? Beh all’inizio di questo 2013 sono andata sulla pagina dedicata alla rubrica per vedere quali temi erano stati proposti per queste settimane, ma ho avuto una brutta sorpresa. La rubrica è scomparsa. Non ho trovato giustificazioni, semplicemente non c’erano più temi né banner né rubrica. Ci sono rimasta male, Recommend a… era una delle mie rubriche preferite.
Così ho pensato di proporla io. Per onestà intellettuale le ho cambiato il nome ed è diventata Recommendation Monday – A book for every week. Le regole sono le stesse: ogni lunedì verrà consigliato un libro sulla base di un tema guida diverso ogni settimana.
Per chi volesse partecipare, a breve stilerò una lista di temi per i nostri suggerimenti.
Spero l’idea vi piaccia. Io, intanto, ho di nuovo il mio lunedì…
Questa settimana il tema è:
Consiglia un libro dove si parla di cibo (tra le altre cose)
(Non deve essere il tema portante ma deve avere un certo valore all’interno della storia)
Premessa. Io non sono una grande estimatrice di libri con titoli che hanno a che fare con cupcakes, spezie, tortine, muffin, limoni e quant’altro. Non me ne voglia nessuno, ma difficilmente incontrano i miei gusti. Tuttavia il cibo è stato un tema focale di alcune tra le mie miglior letture. E un libro di cui non parlo quasi mai ma che ho tanto apprezzato è un libriccino piccino picciò, che si legge in poche ore, scritto dall’autrice del più famoso L’Eleganza del riccio. Si tratta di Estasi culinarie di M. Barbery
Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, già reso celebre dall'"Eleganza del riccio", monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte. Il despota cinico e tremendamente egocentrico, che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi, nelle ultime ore di vita cerca di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo, prima del trapasso. Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce. Anche in questo romanzo d'esordio Muriel Barbery racconta, assieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente spietato dove - è cronaca di questi anni - un cuoco si uccide perché ha perso una stella Michelin).
La Barbery è ampollosa, aulica, enfatica e i suoi personaggi sono egocentrici tronfi e pieni di boria, antipatici e con nessuna volontà di piacere al lettore. Eppure ogni volta che termino un suo libro mi vien voglia di dire che non avrei potuto trascorrere meglio le ore che gli ho dedicato. Che dire, forse quando c’è antipatia, in realtà c’è amore. Di sicuro la Barbery si fa detestare abbastanza da farsi leggere con piacere. Provare per credere!
Titolo: Estasi culinarie
Autore: Muriel Barbery
Editore: Edizioni e/o
Anno: 2008
Pagine: 145