Una volta, neanche tanto tempo fa, chi era di sinistra evocava una necessità: la “giustizia sociale”, ovvero la lotta contro le eccessive disuguaglianze economiche, che si concretizzano anche tramite l’illegalità nelle sue forme più violente, come l’evasione fiscale (furto che equivale alla distruzione di molte chance di vita delle giovani generazioni).
Al governo però la sinistra di questa “giustizia sociale” non si è occupata poi tanto. Doveva essere la “ragione sociale” dei partiti di sinistra. Era per questo in fondo che ci si batteva. Nella giustizia sociale rientravano anche le battaglie per i diritti civili, per un’economia che funzionasse in modo più equo, offrendo possibilità di lavoro e miglioramento delle condizioni di vita, favorendo quindi anche la cultura. In un circuito virtuoso mettere più giustizia nell’economia e una politica economica adatta a dare a tutti un’opportunità (non assistenza a fondo perduto, la carità non è politica) dovevano farci stare tutti un po’ meglio.
Ma quando mai?
Chi le ha viste queste politiche? Gestione dei bilanci. Amministrazione delle risorse dello Stato. Parametri numerici gelidi, schematici e insignificanti per la vita quotidiana, anzi temuti perché colpiscono i soliti tartassati.
Così la notizia del record toccato dalla disoccupazione giovanile, arrivata al 37%, sarà sommersa dalle solite sparate dei politici in campagna elettorale. Pessimo spettacolo che non ha niente a che vedere purtroppo con la realtà. I cittadini italiani, in gran parte, spereranno che per una volta almeno il prossimo governo abbia un po’ di umanità. E non possono far altro che contarci, o meglio far da sé nella legalità, visto che cos’è diventato lo Stato.
Far sì che i giovani la paghino cara pare infernale, assurdo. Eppure da anni in Italia va così.
Ecco la notizia dell’Ansa.
i dati sono del 2009. E da allora sono peggiorati
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a novembre è pari al 37,1%, si tratta del record assoluto, ai massimi sia dalle serie mensili, ovvero da gennaio 2004, sia dalle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre ’92. Lo rileva l’Istat (dati destagionalizzati e provvisori).
A novembre il tasso di disoccupazione giovanile, ai massimi da almeno venti anni, risulta così in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,0 punti nel confronto tendenziale.
Invece il tasso di disoccupazione a novembre resta all’11,1%, lo stesso livello di ottobre e quindi ancora ai massimi da gennaio 2004, inizio serie mensili, e dal primo trimestre del ’99, guardando alle serie trimestrali. Lo rileva l’Istat (dati destagionalizzati e provvisori). Su base annua il tasso è in aumento di 1,8 punti.
A novembre 2012 tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro, ovvero disoccupate, sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione nella stessa fascia d’età.
E a novembre il numero di disoccupati resta vicino ai 2,9 milioni, precisamente pari a 2 milioni 870 mila, in lieve calo (-2 mila) rispetto a ottobre (la diminuzione riguarda la sola componente femminile). Su base annua, invece, la disoccupazione cresce del 21,4%, ovvero di 507 mila unità. Lo rileva l’Istat, in base a dati provvisori e destagionalizzati.
Nel mese di novembre gli occupati sono 22 milioni 873 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto a ottobre, con un calo di 42 mila unità, sia su base annua, con una diminuzione di 37 mila unità.
Il tasso d’occupazione maschile a novembre scende al 66,3%, si tratta del livello più basso sia dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero da gennaio 2004, sia dall’avvio delle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre del 1992.
ALTRO RECORD DISOCCUPAZIONE EUROZONA, 11,8% - Cresce ancora il record di disoccupazione nell’Eurozona. A novembre 2012, secondo i dati Eurostat depurati dalle variazioni stagionali, ha raggiunto l’11,8% (11,7% a ottobre), pari a 18,8 milioni di persone. Nello stesso mese del 2011 i senza lavoro erano il 10,6%. In 12 mesi la disoccupazione ha colpito 2,015 mln di persone in più.
A novembre scorso il tasso di disoccupazione giovanile nell’Eurozona ha raggiunto il 24,4% (24,2% ad ottobre), pari a 3,788 milioni di persone. Rispetto ad un anno fa, quando era al 21,6%, ci sono 420mila giovani disoccupati in più. Lo registra Eurostat che per l’Ue a 27 indica un tasso di disoccupazione giovanile del 23,7%.
Nell’insieme dell’Unione europea a 27, la disoccupazione a novembre scorso è stata registrata al 10,7%, stabile rispetto al mese precedente. A novembre 2011 era al 10,0%. Secondo l’ufficio europeo di statistica i senza lavoro nei 17 paesi della valuta comune in un mese i disoccupati sono cresciuti di 113.000 unità. In Italia la disoccupazione di novembre è all’11,1%, stabile rispetto a ottobre 2012. Dodici mesi prima era al 9,3%. In un anno i senza lavoro sono aumentati in 18 degli stati membri della Ue-27, si è ridotta in sette tra i quali la Germania (da 5,6% a 5,4%) e le repubbliche baltiche. Gli aumenti più forti su base annuale, in Grecia (dal 18,9% al 26,0% registrato da settembre 2011 a settembre 2012), Cipro (dal 9,5% al 14,0%), Spagna (dal 23,0% al 26,6%) e Portogallo (dal 14,1% al 16,3%).
L’Italia, con il 37,1% di disoccupati tra i giovani fino a 25 anni registrato a novembre scorso, è quarta nell’Eurozona per i livelli di disoccupazione giovanile. A ottobre era al 36,5%, nel novembre 2011 al 32,2%. Peggio, soltanto la Grecia (57,6%, dati di settembre 2012), la Spagna (56,5%) ed il Portogallo (38,7%).