Una vecchia mansarda può diventare una stanza abitabile. Ormai si può fare in tutta Italia, con regole diverse da una Regione all’altra.
La prima cosa da fare se si vuole sistemare un sottotetto è studiare a fondo la legge regionale di riferimento e, dove necessario, prendere in considerazione anche le leggi del Comune in cui si trova il fabbricato: in alcune regioni si delega ai Comuni, in altre no, quindi è necessario controllare con cura.
È però possibile individuare alcune condizioni di base. Le vediamo di seguito:
- non si può intervenire all’interno di tutti i fabbricati: è necessario dimostrare che il fabbricato era già esistente, che insomma la casa non è nuova. In generale, si tratta di limiti vicini nel tempo, ma in alcuni casi si va a finire più indietro nel tempo: per esempio, si possono sistemare i sottotetti di case costruite prima del 1998 in Veneto e in Emilia Romagna;
- la mansarda, per esser abitabile, deve avere un’altezza minima di 2,20 (in Molise e in Calabria). Servono più centimetri in tutte le altre regioni. Non hanno queste altezze di riferimento le case in campagna, che possono avere al loro interno altezze più basse cosicché gli immobili si possano adattare alle condizioni climatiche del posto. Applicare il Piano casa e i bonus volumetrici da esso concessi può essere un buon escamotage per ottenere le altezze anche se non ci sono;
- il sottotetto deve essere ben illuminato e arieggiato: il rapporto tra superfici vetrate e pavimento deve essere 1 a 8 (alcune regioni permettono 1 a 16);
- fondamentale è la destinazione d’uso: la mansarda può diventare abitazione, ma non ufficio o negozio. Umbria, Piemonte e Umbria ammettono l’utilizzo ricettivo.
Visto che lo abbiamo nominato, è necessario fare una precisazione sul Piano casa: ogni regione dettò le leggi per permettere, limitatamente nel tempo, ampliamento fino al 20% della cubatura. Alcune regioni hanno disciplinato proprio l’ampliamento del sottotetto, definendo il “come” renderli abitabili.