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RED FANG / DOOMRAISER @Traffic, Roma 29.07.2013

Creato il 02 agosto 2014 da Cicciorusso

stage

Inevitabile rituale di fine stagione, l’aperitivo pre-vacanze fra colleghi è un pesante dazio dell’era contemporanea. Dopo un paio di birre ed esauriti gli argomenti consueti quali: destinazioni estive, il mondiale brasiliano e il mercato dell’AS Roma, la conversazione comincia a inaridirsi. Il cameriere poi si è chiaramente scordato la media chiara che avevo chiesto da circa venti minuti, mi invento una assolutamente non necessaria urgenza bancomat e vado a fare due passi. Al mio ritorno tutti stanno magnificando le lodi di un super frullatore gentile omaggio collettivo al tipo che si sposerà la settimana seguente. “Tua moglie lo adorerà, ci si possono fare le centrifughe!” “E’ comodissimo anche per le pappette per il bimbo, perché ora che ti sposi…”. “Eh sì, ora che ti sposi so’ cazzi tuoi” penso tra me e me; immagino le gioie di una vita condivisa con gente che non ingerisce cibo solido. Lì fuori una pioggerella costante ed infinita aggiunge quella patina di mestizia extra di cui nessuno sentiva davvero il bisogno. Al contrario degli altri presenti però la mia serata prevede una valida seconda parte e alla prima occasione utile mi dileguo in direzione Traffic deciso a farmela prendere bene. Rimettersi dell’umore giusto è una semplice sequenza in tre mosse: mangio un Cucciolone al bar, passaggio veloce al banchetto dei dischi dove prendo un cd degli Abysmal Grief e poi diretto sotto al palco. Rifletto che sono oramai quasi dieci anni che vedo i Doomraiser, hanno assunto un livello di solidità impensabile per altri gruppi del genere, da poco hanno sostituito anche entrambi i chitarristi ma continuano ad andare avanti senza farsi particolari problemi. Suonano pure un pezzo (credo) nuovo ed ha il tipico gusto che li contraddistingue; già mi piace. Grandissimi davvero.

setlist

È il momento dei Red Fang, ossia una delle cose buone capitate al metallo negli ultimi anni. Il locale è pieno nonostante siano già passati da queste parti con regolarità negli ultimi due anni. Non mi stupisce, se li hai visti una volta ci ritorni sicuro perché sai già quanto spaccano. Fa un caldo atroce, ho la camicia zuppa prima ancora che abbiano cominciato e, nel momento in cui la band sale sul palco, è ovvio che le cose siano destinate a peggiorare. Il concerto è tutto sparato a tremila con picchi prevedibili su Blood Like Cream e Wires. Sono il gruppo di punta della Relapse non a caso: hanno veramente tutto quello che serve se fai questo mestiere: pezzi strafichi, pompa e presenza. Per una volta c’è da essere contenti che il successo vada a gente che se lo merita. Preisthoric Dog chiude il bis e manda tutti in vacanza. Veramente grandiosi, mi viene difficile pensare ad un finale di stagione migliore di questo. Qualità superiore, dal vivo oggi in pochi credo possano fare di meglio.

Tornando a casa la volante della Polizia si accosta e mi ferma per informarmi che mi stanno seguendo da qualche minuto e sono passato tre volte col rosso. “Anche per queste cose bisogna usare un po’ di intelligenza, cosa che lei evidentemente non ha” è l’accusa che mi viene rivolta; non ho mai sostenuto di essere un genio e non posso far altro che assentire. Finita la cialtronata del controllo documenti, mi rimetto in sella con un certo senso di soddisfazione. Alla mia età ci sta gente la cui maggiore preoccupazione è che la finanziaria gli dia il prestito per comprarsi il SUV, io invece me ne sto tornando zuppo da un concerto metal e le guardie mi hanno fermato perché ho bruciato una serie di semafori in sequenza, mi poteva andare davvero molto peggio. Grazie mamma che mi hai fatto metallaro.



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