Le pareti grigie di una sala interrogatori mettono in risalto una figura scavata. Sigaretta, sguardo stanco: mentre lo zoom restringe l’inquadratura fino agli occhi, inizia la sua storia. È la prima pagina della nuova fatica di Garth Ennis, e non può non venire in mente True Detective, un bel serial televisivo recente.
Red Team è un crime puro, che azzera il lato ironico e minimizza (ma non annulla) la vena iper violenta dell’autore irlandese. Si parla di una squadra di poliziotti che scelgono di diventare giustizieri per casi che il normale corso legale non riesce a risolvere. Non è un’idea nuova, ma la storia scorre bene, con un ritmo piacevole, alternando dialoghi densi e realistici (marchio di fabbrica dell’autore di Preacher) a brevi escursioni nell’azione, chirurgiche e ragionate. Fino all’escalation finale, forse prevedibile, ma ben gestita, che ribalta i ruoli dei protagonisti. L’impressione è di un confortevole e costante controllo sulla materia narrativa.
Craig Cermak, ai disegni, si concentra sui volti e ci restituisce una sequenza di primi piani dei protagonisti, efficaci, ben recitati e adatti alla forte componente parlata del racconto. Quando l’inquadratura si allarga, i corpi sono sottolineati con un bordo spesso e gli sfondi si riducono all’osso, ma le vignette mantengono un buon livello di dettaglio e non appaiono quasi mai troppo spoglie.
Red Team è un lavoro che sorprende per solidità, al di là della sua natura fortemente derivativa.
Abbiamo parlato di:
Red Team #1
Garth Ennis, Craig Cermak
Traduzione di Matteo Mezzanotte
Panini Comics, luglio 2014
144 pagine, brossurato, colori – 16 €
ISBN: 8891205490