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Redd Inc.

Da Omonero

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AUSTRALIA – 2012

cast: Nicholas Hope - Kelly Paterniti - Sam Reid - Hayley McElhinney - Alan Dukes - James Mackay - Tom Savini
regia: Daniel Krige
soggetto e sceneggiatura: Jonathon Green - Anthony O’Connor
fotografia: Richard Bradshaw
musica: Michael Yezerski
durata: 93 min.
INEDITO


Spoilerato il giusto

“It’s nothing personal”

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Chi sta “facendo fuori” i manager della Bloom Inc.?
Il misterioso serial killer conosciuto come il “Cacciatore di Teste” sta decimando la dirigenza dell’azienda e niente sembra in grado di fermarlo…questo fino al giorno in cui non viene beccato con il “sorcio in bocca” anzi, con l’accetta in mano.
Così Thomas Reddman (Nicholas Hope), riconosciuto da due testimoni oculari e messo con le spalle al muro dal lavoro d’indagine del detective Crandell (Alan Dukes) viene riconosciuto colpevole di ben sei omicidi e condannato a passare qualche ergastolo nella clinica Lansdale, un ospedale psichiatrico rinomato per i suoi esperimenti di chirurgia esplorativa. Ma, una sfiga tira l’altra, e anche quella triste permanenza è di breve durata, visto che in un tentativo di fuga risoltosi in un incendio mr. Reddman ci lascia le penne (e una zampa); però è così che va la vita e poco tempo dopo il “Cacciatore di Teste” è diventato un pallido ricordo.

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Quasi per tutti, almeno. Infatti, Annabelle (Kelly Paterniti) una dei due testimoni oculari, tornata alla libera professione di “intrattenitrice virtuale” ancora è scossa da brevi flash sull’esperienza vissuta. Brutti ricordi, è vero, ma nulla in confronto alla terribile prospettiva futura in agguato. Così, quando meno se l’aspetta, Annabelle viene narcotizzata, rapita ed assunta coattivamente in una piccola e sinistra azienda, gestita (squillino le trombe!) dal defunto Thomas Reddman.
Così la ragazza ed altri cinque neoassunti (tutti coinvolti nel caso del Cacciatore di Teste) dovranno rimboccarsi le maniche e realizzare in tempi brevi un’impresa impossibile: scagionare Reddman dagli omicidi per cui è  stato riconosciuti colpevole.
Ogni inadempienza ed intemperanza verrà rilevata e segnalata con un richiamo e dopo cinque segnalazioni seguirà il licenziamento in tronco.
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Ahpperò, ahpperò…
Di primo acchitto, la locandina mi aveva dato l’impressione dell’ennesimo filmettino direct-to-video di serie Y destinato al rapido consumo mentre si manda giù un hamburger con patatine e il regista Daniel Krige non mi aveva fatto accendere nessuna lampadina; poi ho notato il nome di Nicholas Hope tra gli interpreti e la mia mente è schizzata al borderline Bubby di “Bad boy Bubby” facendo oscillare vistosamente il mio curiosometro, ma al colpo finale ci ha pensato la scritta “special make-up effects supervised by TOM SAVINI” spegnendo ogni mia eventuale remore.
Certo, chi mi conosce sa che il film lo avrei visto in ogni caso, ma diciamo che lo stato d’animo con cui ho affrontato questo “Redd Inc.” era decisamente diverso da quello iniziale.

ma quanto si è pompato il quasi settantenne Tom Savini?

ma quanto si è pompato il quasi settantenne Tom Savini?

Si, vabbhè, ma in conclusione? Alla fine dei giochi “Redd Inc.” è composto di tante cose; alcune scontate, altre un po’ meno, alcune con un piccolo tocco di virtuosità, altre (volutamente) divertenti. La storia non brilla di originalità, ma riuscire ad ambientare uno psychothriller, per di più slasher, in un habitat circoscritto senza strappare uno sbadiglio rivela un certo mestiere e confidenza con la macchina da presa ed a riempire i piccoli vuoti di sceneggiatura corre in aiuto l’interpretazione di Hope che si disegna addosso un “bad and mad” dapprima appena abbozzato e gradualmente (e furbescamente) caratterizzato con pennellate di ironia contenuta ma efficace, rifacendosi ai cattivoni folli alla stregua di un Dr. Giggles.
Paterniti risulta di una femminilità intrigante esibendo una normalità quasi disarmante ed anche il suo personaggio si evolve al pari passo con la storia, assumendo toni macchiettistici che farebbero invidia al giovane Bruce Campbell de “La Casa”
Finale a dir poco fumettistico dove Reddman rifà il verso a Lecter e Annabelle assurge a ruolo consapevole di “acchiappamostri”…cosa si può chiedere di più?

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Archiviato in:CINEMA, INEDITI Tagged: bad and mad, black comedy, mad...mad...mad!, mattanza's time!, psychothriller, sangue & frattaglie

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