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Redditometro: prime convocazioni

Da Pukos
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Nuovo redditometro per l’anno 2009: ecco l’avviso di convocazione del fisco. L’operazione parte proprio con l’invio di una prima missiva a circa 35 mila contribuenti con la quale l’ufficio controlli dell’Agenzia delle entrate li invita a recarsi presso le sedi locali competenti al fine di chiarire l’apparente non compatibilità fra le spese sostenute nell’anno 2009 e i redditi dichiarati.

L’invito a comparire, di persona o a mezzo di rappresentante, è emesso ai sensi e per gli effetti dell’articolo 32 del dpr 600/1973 e costituisce un vero e proprio mix fra un questionario esplorativo e un primo approccio di contraddittorio.
Non è un questionario vero e proprio perché al contribuente non è richiesta l’indicazione di dati e la semplice restituzione all’ufficio nel termine ordinatorio di 15 giorni dal ricevimento dell’invito.
Non è nemmeno un vero e proprio invito al contraddittorio perché in questa prima fase la pretesa impositiva non è enunciata e l’ufficio si limita a precisare, testualmente, che sulla base dei dati presenti in Anagrafe tributaria, le spese sostenute dal contribuente nell’anno 2009 risultano «apparentemente» non compatibili con il reddito dichiarato.
Stando a quanto risulta a ItaliaOggi le prime missive giunte a destinazione riguardano contribuenti con evidenti scostamenti fra spese sostenute e ammontare dei redditi dichiarati. Questo lascerebbe intendere che dall’Agenzia delle entrate si è proceduto alla selezione delle posizioni a più eclatante rischio di evasione e per le quali sussistono fondati indizi di sottodimensionamento dei redditi dichiarati.Ciò premesso la missiva lascia intendere che l’incontro sarà estremamente importante per entrambe le parti in gioco: il contribuente e l’ufficio. Il primo avrà infatti la possibilità di chiarire la sua posizione attraverso la prova documentale del possesso di redditi per i quali non vi era obbligo di dichiarazione o il finanziamento delle spese sostenute attraverso dismissioni, risparmi accumulati nel tempo ecc.; il secondo avrà invece la possibilità di verificare ed affinare la bontà dei dati contenuti nell’anagrafe tributaria evitando il rischio di accertamenti non esatti e a rischio di successiva rettifica.

Fonte: ItaliaOggi

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