E mi perdoni Battisti per il gioco di parole del titolo.
Partiamo dalla notizia di oggi: la consulta ha dato il via libera anche al quesito referendario sul Nucleare. Approfondisci qui.
Il 12 e 13 giugno abbiamo l’occasione per esprimerci in merito a quattro quesiti importantissimi e che toccano direttamente la vita di tutti, indipendentemente che uno sia elettore di centro destra o centro sinistra. Dalla privatizzazione dell’acqua e relativi profitti, al nuclerare, passando per il legittimo impedimento i quesiti su cui siamo chiamati ad esprimerci sono fondamentali anche dal punto di vista strategico del paese e determinanti per il suo cammino futuro all’interno della comunità internazionale. Berlusconi e il suo governo hanno fin dall’inizio cercato di ostacolare con tutti i mezzi la messa in atto di questa consultazione dimostrando ancora una volta, caso mai ce ne fosse stato bisogno, quanto poco sia importante per loro la voce e l’interesse del cittadino che rimane in secondo piano rispetto agli interessi personali del premier e del suo seguito. E’ l’occasione per dimostrare che non è il paese di Berlusconi, ma quello degli italiani, è l’occasione per dimostrare che possiamo essere un paese che è in grado di decidere e di badare a se stesso e non un gregge di pecore alienate, l’occasione per dimostrare che non siamo diversi dagli altri e che quando vogliamo siamo in grado di alzare la testa e camminare guardando avanti. Mentre il mondo va in una direzione il governo Berlusconi ci spinge nell’altra. Siamo un paese a rischio, nonostante chi ci governa si ostini a farci credere il contrario. Nemmeno tre settimane fa l’agenzia di Rating Standard & Poor’s ha tagliato l’outlook dell’Italia da stabile a negativo, questo vuole dire bollino rosso e allarmismo da parte dell’Europa e del mondo nei nostri confronti. L’economia ristagna, non c’è crescita, il futuro per noi giovani (vi scrive un ventisettenne) è nebuloso per non dire peggio. Siamo lo zimbello dell’Europa e del mondo. Chi ci governa è una macchietta ossessionata dai fantasmi, una persona malata incapace di intendere e volere quando si tratta degli interessi nazionali, quindi dei nostri, di tutti. Non possiamo permetterci di essere tagliati fuori dal resto del mondo per colpa di poche persone. Dobbiamo riprendere in mano questo paese e la consultazione referendaria ormai alle porte è l’ennesima rara occasione che ci siamo conquistati con fatica alla faccia di chi cerca continuamente di mettere il bastone tra le deboli ruote della democrazia di questo paese.
Andare a votare il referendum non rappresenta solo un esercizio democratico, ma è anche una delle rare occasioni dove noi cittadini possiamo dire la nostra esprimendo un voto che corrisponde esattamente a quella che è la nostra volontà, a differenza delle elezioni dove poi a decidere del nostro voto sono altri. Quando in questa settimana di avvicinamento parlerete con amici e parenti convinceteli ad andare alle urne, spiegate loro l’importanza di questo voto e ricordategli che perché passi è necessario il 50% + 1 degli aventi diritto al voto, che in Italia sono all’incirca 47 milioni e 300 mila persone e che quindi anche il loro apporto è fondamentale. Raggiungere la metà più uno di questi 47mln è fondamentale.
Di seguito (sotto i vari tasti di condivisione social), nella seconda pagina di questo post, i quattro quesiti a cui ci verra chiesto di dare voto il 12 e 13 giugno. Per dire no bisogna votare si, mi raccomando.