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Nel 2005, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cagliari, il partito dei Riformatori raccolse a Nuraminis un bel bottino di voti. Quasi 800 nuraminesi decisero di sostenere il candidato del partito fondato dall’ex dc Mariotto Segni.
782 voti, pari al 44,1 % del totale, in un paese di poco meno di 3000 anime, è una specie di miracolo laico, resosi possibile grazie alla provvidenziale intercessione del medico condotto della Comunità, Luigi Atzeni, già consigliere comunale a Cagliari per i Riformatori e oggi assessore ai servizi sociali a Nuraminis.
Una tale manifestazione di fiducia come è stata ripagata? Qual è stato il beneficio che Nuraminis ha ottenuto in seguito alla decisione di sostenere i Riformatori in provincia?
La risposta è matematicamente elegante: ZERO.
Passato quel “mitico” 2005, l’unica volta che un candidato riformatore si è presentato al suo elettorato nuraminese è stato in occasione di altre elezioni. Alle provinciali del 2010 le cose sono andate meno bene per i Riformatori, che hanno racimolato “solo” 200 voti. Complice la presenza di un candidato locale nelle liste della rediviva Democrazia Cristiana (riscomparsa tragicamente subito dopo il voto).
200 voti, comunque, non sono mica pochi in un paese che in cinque anni ha conosciuto una drastica riduzione del suo corpo elettorale. Ma a dispetto del rinnovato consenso nuraminese, il rapporto tra la comunità e la provincia di Cagliari non è migliorato.
Va bene, dice Cuaddu, i Riformatori in provincia erano in minoranza: ma da quei banchi – replica Frigorifero - cos’hanno fatto per la Comunità? La risposta è sempre quella là: ZERO.
È stato a quel punto che i Riformatori, come rapiti da uno sconforto sincero e inconsolabile, hanno preso il toro per le corna e si son detti: “aboliamo le province”.
Davanti a tanto decisionismo riformatore ha poco senso chiedersi perché l’abolizionista dell’anno sia un partito che da vent’anni ha un rapporto strutturale e organico con la così detta (non da noi) “casta” (provinciale e regionale).
Né serve domandarsi (come fanno i soliti maliziosi) cosa pensassero della provincia i Riformatori quando nel 2005 e nel 2010 chiesero il voto a migliaia di cittadini in tutte le province sarde, vecchie e nuove. Già sapevano che la Provincia era un ente inutile? Oppure l’hanno capito solo un paio di mesi fa?
La maggioranza di centro-destra del Comune di Nuraminis ha appena votato un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a sostenere l’abolizione delle province. La minoranza non ha partecipato al voto sostenendo che il Comune non deve dare indicazioni di voto, ma solo garantire sufficiente pubblicità all’appuntamento elettorale (il video in HD del consiglio lo trovate qui).
La maggioranza ha tirato dritto e ha formalizzato davanti al consiglio la sua fede abolizionista. Una presa di posizione analoga non c’è stata in occasione dei referendum sul nucleare e sui servizi pubblici celebratisi l’anno passato.
Evidentemente i referendum non sono tutti uguali, nel senso che non tutti sono medico-condotti.
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