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REFERENDUM ABROGATIVI 12 e 13 GIUGNO 2011 - SPECIALE FOLLIE E SCOMMESSE

Creato il 29 maggio 2011 da Calcisulcalcio
REFERENDUM ABROGATIVI 12 e 13 GIUGNO 2011 - SPECIALE FOLLIE E SCOMMESSE
Referendum Abrogativi 12 e 13 Giugno 2011
Per i Sì, o per i No, ma votiamo tutti.
Non votare, adesso che tanto è stato fatto per garantire una scelta democratica del popolo, vorrebbe dire perdere un’occasione importantissima per affermare con chiarezza che i cittadini devono essere ascoltati. Votiamo tutti. Per i Sì o per i No, ciascuno voti a seconda della propria coscienza. Ma votiamo tutti. Non lasciamo la democrazia nelle mani dei pochi.
Tratto da www.forumcivico.it
Una scheda com­pleta sui quat­tro que­siti re­fe­ren­dari del 12 e 13 Giu­gno 2011, che ri­guar­dano: il le­git­timo im­pe­di­mento, la pri­va­tiz­za­zione di fatto dell’acqua pre­vi­sto dal de­creto “Ron­chi” (due que­siti) e il ri­torno all’energia nucleare.
Cosa sono i referendum
Il re­fe­ren­dum è uno stru­mento di eser­ci­zio della so­vra­nità po­po­lare, san­cita all’articolo 1 della Co­sti­tu­zione della Re­pub­blica Ita­liana, e l’esito re­fe­ren­da­rio è una fonte del di­ritto pri­ma­ria che vin­cola i le­gi­sla­tori al ri­spetto della vo­lontà del po­polo. Sono quat­tro le ti­po­lo­gie di re­fe­ren­dum con­tem­plate dalla Co­sti­tu­zione italiana:
•il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge,
•quello sulle leggi co­sti­tu­zio­nali e di re­vi­sione costituzionale,
•quello ri­guar­dante la fu­sione di re­gioni esi­stenti o la crea­zione di nuove regioni,
•quello ri­guar­dante il pas­sag­gio da una Re­gione ad un’altra di Pro­vince o Comuni.
Il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge (ar­ti­colo 75) si uti­lizza come so­lu­zione per abo­lire una legge già esi­stente o parte di questa.
De­scri­zione breve dei re­fe­ren­dum del 12 e 13 giu­gno 2011
•Il 12 e 13 giu­gno 2011 i cit­ta­dini ita­liani sono chia­mati ad espri­mere il pro­prio voto su 4 que­siti referendari.
•L’elettore, per vo­tare, deve esi­bire al pre­si­dente del seg­gio la tes­sera elet­to­rale ed un do­cu­mento di riconoscimento.
•L’elettore ri­ceve da un com­po­nente del seg­gio 4 schede di di­verso colore:
•Il voto “SI”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di abro­gare la nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.
•Il voto “NO”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di man­te­nere la vi­gente nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.
Quando si vota
Le ope­ra­zioni di voto si svolgono:
Do­me­nica 12 giu­gno 2011, dalle 8:00 alle 22:00n eb Lu­nedì 13 giu­gno 2011, dalle 7:00 alle 15:00.
Se­condo legge po­te­vano es­sere svolti tra il 15 aprile e il 15 giu­gno, ma i re­fe­ren­dum abro­ga­tivi sono stati in­fine fis­sati per il 12 e 13 giu­gno, quindi senza unire il voto con le ele­zioni am­mi­ni­stra­tive del 15–16 maggio.
Tale scelta è stata cri­ti­cata quale enorme spreco di de­naro pub­blico e come ten­ta­tivo di non far rag­giun­gere il quo­rum ai re­fe­ren­dum. Un ten­ta­tivo di boi­cot­tag­gio. In­fatti se non an­dranno a vo­tare il 50% + 1 de­gli aventi di­ritto i re­fe­ren­dum non sa­ranno validi.
Il Mi­ni­stro de­gli In­terni Ro­berto Ma­roni (della Lega di “Roma la­drona”) ha scelto per la di­vi­sione delle due con­sul­ta­zioni. Di fatto que­sta de­ci­sione co­sterà alle casse dello stato, come evi­den­ziano al­cune stime ri­por­tate dalla stampa, uno spreco di 400 mi­lioni di euro in più ri­spetto ad un ipo­te­tico ac­cor­pa­mento delle ele­zioni am­mi­ni­stra­tive col referendum.
Dove si vota
Gli elet­tori de­vono vo­tare nel pro­prio Co­mune di re­si­denza, nella se­zione elet­to­rale in­di­cata sulla prima fac­ciata della tes­sera elettorale.
Re­fe­ren­dum, in campo la so­cietà ci­vile: Quat­tro sì per cam­biare l’Italia
È im­por­tante – il 12–13 giu­gno – rag­giun­gere il quo­rum di 25 mi­lioni di vo­tanti ai Re­fe­ren­dum e sce­gliere il SI a tutti i que­siti. È un voto che può porre al­cuni li­miti a un mo­dello di svi­luppo in­so­ste­ni­bile, che ignora i co­sti am­bien­tali, so­ciali e i beni co­muni, e a un po­tere po­li­tico che cal­pe­sta giu­sti­zia e democrazia.
Un suc­cesso dei SI al Re­fe­ren­dum co­strin­ge­rebbe la po­li­tica – sia del go­verno che dell’opposizione – a fare i conti con la vo­lontà dei cit­ta­dini. L’impegno delle mo­bi­li­ta­zioni so­ciali non si li­mi­te­rebbe a ma­ni­fe­sta­zioni fi­nora ina­scol­tate, ma can­cel­le­rebbe al­cune delle peg­giori leggi in­tro­dotte dal governo.
Que­sito n. 1 – re­fe­ren­dum ac­qua pub­blica – abro­ga­zione af­fi­da­mento ser­vi­zio ad ope­ra­tori privati
Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO

“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda le mo­da­lità di af­fi­da­mento e ge­stione dei ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza economica.
Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la pri­va­tiz­za­zione dell’acqua e con­tro la ge­stione dei ser­vizi idrici da parte di pri­vati.
Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione attuale.
Que­sito n. 2 – re­fe­ren­dum ac­qua pub­blica – abro­ga­zione cal­colo ta­riffa se­condo lo­gi­che di “mercato”
Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO

“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.
Nota: Il se­condo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda la de­ter­mi­na­zione della ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato in base all’adeguata re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale in­ve­stito. In que­sto caso agli elet­tori viene pro­po­sta una abro­ga­zione par­ziale della norma.
Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la norma che per­met­tere il pro­fitto (non il re­cu­pero dei co­sti di ge­stione e di in­ve­sti­mento, ma il gua­da­gno d’impresa) nell’erogazione del bene Ac­qua po­ta­bile.
Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che am­mette tale guadagno.
Que­sito n. 3 – re­fe­ren­dum ener­gia nucleare
Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 3 – SCHEDA DI COLORE GRIGIO

“Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?”.
Nota: Lungo e ar­ti­co­lato il que­sito re­fe­ren­da­rio per abro­gare la norma per la “rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nu­cleare”. Si tratta di una parte del de­creto legge re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” fir­mato il 25 giu­gno 2008 e con­ver­tito in legge “con mo­di­fi­ca­zioni” il 6 ago­sto dello stesso anno. An­che que­sto que­sito è stato pre­sen­tato dall’Idv.
Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la co­stru­zione di Cen­trali Nu­cleari in Italia.
Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che le prevede.
Que­sito n. 4 – re­fe­ren­dum le­git­timo impedimento
Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 4 – SCHEDA DI COLORE VERDE CHIARO

“Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante “di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?”.
Nota: Que­sto que­sito, per abro­gare la legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, è quello dalle pos­si­bili ri­per­cus­sioni po­li­ti­che più forti. A pro­porre il re­fe­ren­dum è stata l’Italia dei Va­lori. Dopo la di­chia­ra­zione di par­ziale in­co­sti­tu­zio­nale della legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, la Corte di Cas­sa­zione ha au­to­riz­zato, con or­di­nanza, lo svol­gi­mento del referendum.
Si deve vo­tare SÌ se si è con­trari al prin­ci­pio che Pre­si­dente del con­si­glio o mi­ni­stro pos­sano de­ci­dere di non com­pa­rire in tri­bu­nale nei pro­cessi che li ri­guar­dano.
Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che pre­vede que­sto “scudo” nei con­fronti del si­stema giudiziario.
Le po­si­zioni
I re­fe­ren­dum abro­ga­tivi e confermativi
Dif­fi­cile par­lare delle po­si­zioni rac­colte da Fo­rum Ci­vico, senza ca­dere nell’espressione di pa­reri. Ci pro­viamo qui. In­vi­tiamo i let­tori ad espri­mere la loro posizione/parere nella se­zioni con­tri­buti dei let­tori a fondo pagina.
Per i “NO” si schiera chi ac­cetta, so­prat­tutto per coe­renza ad una “lo­gica” di mer­cato, sia la spe­cu­la­zione sull’acqua (pur sa­pendo che sia un bene pub­blico es­sen­ziale per la vita); sia la spe­cu­la­zione sul nu­cleare (pur sa­pendo che que­sto sia gio­care d’azzardo con il di­sa­stro nu­cleare a spese del pia­neta e delle ta­sche dei con­tri­buenti); sia la “li­bertà” di farla sem­pre franca, in quanto po­tenti, nei pa­lazzi di giustizia.
Per i 4 “SI” vo­te­ranno quei cit­ta­dini in­ter­vi­stati che cre­dono in un’Italia pu­lita, so­li­dale, giu­sta e li­bera dai ten­ta­coli an­che po­li­tici della ma­la­vita. Che cre­dono che la giu­sti­zia, per es­sere tale, deve es­sere as­so­lu­ta­mente uguale per tutti, an­che per i ric­chi e i po­tenti, e so­prat­tutto per i pro­pri am­mi­ni­stra­tori (pre­si­denti del con­si­glio in­clusi). Cit­ta­dini che, pre­vi­denti se non per sé, per i pro­pri fi­gli, vo­gliono vi­vere in un’Italia al si­curo dai di­sa­stri nu­cleari (la “pe­ste ra­dioat­tiva”), al ri­paro delle spe­cu­la­zioni dei po­chi sulla vita dei molti. E che re­cla­mano l’acqua come un bene ine­sti­ma­bile, pro­prietà ir­ri­nun­cia­bile di ogni italiano.
Il re­fe­ren­dum sul nucleare
No­no­stante l’approvazione della mo­ra­to­ria di un anno sul nu­cleare in Ita­lia, il re­fe­ren­dum non si ferma. An­che per que­sto si vo­terà a giugno.
Ed è as­sai pro­ba­bile che con il re­fe­ren­dum del pros­simo giu­gno gli ita­liani di­ranno ‘no’ al nu­cleare. Se­condo al­cuni son­daggi, in­fatti, il 90 per cento circa de­gli ita­liani pre­fe­ri­sce le fonti rin­no­va­bili al nu­cleare. Non solo. A quanto pare, dopo il di­sa­stro in Giap­pone il 17 per cento della po­po­la­zione ha cam­biato idea sulla si­cu­rezza delle cen­trali nu­cleari, ora è pari al 69 per cento il nu­mero di per­sone con­tra­rie a que­sta misura.

Calci Sul Calcio appoggia i 4 SI e ringrazia ForumCivico.it per la chiarezza nell'esposizione delle argomentazioni.

di Cristian Amadei

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