Sono in tanti a criticare la legge elettorale vigente, ma in sei anni non si è riusciti a modificarla. D’altra parte è un sistema troppo vantaggioso per chi governa: i candidati sono scelti dalle segreterie dei partiti, dai leader stessi. E questo può dar luogo a sistemi deviati in cui la candidatura e quindi l’elezione certa diventano un modo per premiare chi è in linea o per ricattare chi non lo è. La presenza di alcune deputate/alcuni deputati in questo parlamento e di consiglieri/consigliere regionali dimostra che non si tratta di un rischio, ma di una realtà.
Oggi e fino al 30 settembre abbiamo NOI la possibilità di farla abrogare. È necessario firmare per le due richieste di referendum presentate da un Comitato costituito ad hoc. Il presidente è Andrea Morrone e ne fanno parte le seguenti componenti politiche: l’Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà, I democratici, la Rete dei referendari di Mario Segni, il Partito liberale italiano, l’Unione popolare. Inoltre, sostengono i referendum abrogativi Articolo 21, Valigia Blu e Cantiere per l’Ulivo.
Obiettivo della raccolta firme e del successivo referendum è abrogare la “legge Calderoli”, dal nome del ministro proponente, conosciuta universalmente col nome di “porcellum” o di “legge porcata”, come la definì lo stesso Roberto Calderoli poco dopo l’approvazione parlamentare.
Se raggiungeremo 500 mila firme sarà possibile andare al referendum la prossima primavera e quindi ritornare a votare con il precedente sistema maggioritario basato su collegi uninominali.
Sul sito del Comitato Promotore potete trovare la scheda tecnica, i dettagli sul Comitato, le istruzioni per firmare e anche per collaborare alla raccolta delle firme.
Non perdiamo tempo né l’occasione: prendiamo NOI in mano la situazione.