ROMA – Il reflusso gastroesofageo è un problema che colpisce circa 1 italiano su 4 e, benché alla base di questo disturbo ci sia quasi sempre una predisposizione anatomica, è anche vero che uno stile di vita non salutare e cattive abitudini alimentari possono favorirlo se non peggiorarlo.
Cos’è il reflusso gastroesofageo? In breve, il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago, arrivando in alcuni casi fino in gola. Generalmente, il cibo passa dalla bocca all’esofago per poi arrivare nello stomaco. A quel punto il cibo non dovrebbe più tornare indietro e per evitarne il “reflusso” vi è una valvola chiamata cardias, la cui funzione è quella di chiudere “il passaggio” non appena il cibo entra nello stomaco. In caso di reflusso gastroesofageo invece il cibo riesce a risalire nell’esofago e mentre le pareti dello stomaco sono abutate all’acidità, quelle dell’esofago non lo sono e vengono così irritate dall’acido.
Di per sè questo disturbo può capitare occasionalmente a tutti, per esempio dopo un pasto abbondante. Ma quando si presenta con una certa frequenza e intensità allora diventa una vera e propria malattia.
Alla base del reflusso vi sono molti fattori, soprattutto in associazione tra loro ma è bene sottolineare che nella maggior parte dei casi vi è una predisposizione anatomica: la conformazione dello stomaco, dell’esofago e del cardias, è tale per cui la risalita del contenuto dello stomaco è facilitata.
I sintomi: bruciore di stomaco e acidità sono i sintomi più frequenti. Ma possono comparire anche dolore, difficoltà a deglutire, mal di gola e tosse stizzosa.
Cosa fare? Diversi studi hanno dimostrato che anche uno stile di vita non salutare e un’alimentazione non equilibrata possono favorire il reflusso. Se si soffre di reflusso bisognerebbe mutare alcune abitudini quotidiane.
Innanzitutto è importante fare attenzione alla dieta: sarebbe bene fare pasti piccoli e ripetuti nel corso della giornata ed evitare le grandi abbuffate. Inoltre, chi soffre di questo disturbo, dovrebbe evitare cibi quali caffè, cioccolato, bevande alcoliche, bevande gassate, succhi di agrumi e pomodoro, pasti eccessivamente grassi.
Francesco Perugini Billi, in merito all’alimentazione, scrive sul suo sito: “Mangiare con calma, seduti, in ambiente tranquillo e non freddo, senza il disturbo di telefoni, televisione o discussioni impegnative. Masticare tutto molto bene. Come dice il saggio: “Mastica la tua acqua e bevi il tuo cibo”. La saliva contiene sostanze che tamponano l’acidità e riparano le mucose. Addirittura, pare che masticare la chewing gum dopo i pasti sia un toccasana per chi soffre di reflusso: stimola la produzione di molta saliva e aumenta il ritmo di deglutizione…l’importante è non usare quelle con aspartame e acesulfame. Nell’ambito delle “modalità”, una cosa da non fare mai è sdraiarsi dopo i pasti o infossarsi nella poltrona, ma anche impegnarsi in attività fisiche intense.
Mai abbuffarsi la sera e poi saltare la colazione.
Avere pasti regolari, evitare digiuni prolungati.
Non mischiare di tutto durante il singolo pasto. Dissociare il più possibile.
Consumare alimenti altamente nutrienti, freschi e vitali. Evitare il forno a microonde, i cibi confezionati, ecc. Ridurre globalmente i carboidrati.
Non mangiare se non si è ancora digerito il pasto precedente. Il sovrappeso è una condizione che aggrava notevolmente il reflusso. In questo caso, allora, bisogna modificare la dieta anche in senso dimagrante”.
Rimedi: Se ci si rende conto di soffrire di reflusso gastroesofageo è necessario andare immediatamente dal proprio medico, che ci fornirà la cura adatta al nostro tipo di problema. Dai farmaci anti acido alle iniezioni, esistono moltissimi trattamenti disponibili per curare questo problema.
Esistono alcuni alimenti che non devono mai essere sostituiti ai farmaci nè alle eventuali visite e cure mediche ma che, con il tempo, possono aiutare ad alleviare un dolore improvviso dato dal reflusso.
Il sito Inerboristeria ne consiglia alcuni:
- aceto di sidro naturale: mescolarne un cucchiaio in un bicchiere d’acqua, e berlo a piccoli sorsi durante i pasti;
- yogurt: i suoi benefici batteri della digestione aiutano a contrastare la formazione di acidi in eccesso nello stomaco.
- frutta: fichi secchi, ananas fresco o essiccato e papaya fresca (contengono una gran quantità di enzimi digestivi che aiutano la digestione e prevengono l’acidità);
- assenzio (Artemisia Asiatica);
- estratto di buccia d’arancia: ricavato dalle bucce di arance fresche, aiuta a muovere il cibo all’interno dell’esofago fino allo stomaco, in modo efficace ed efficiente, prevenendo così la formazione di acidi in eccesso.