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Refrigerazione Passiva: nuova frontiera nella catena del freddo

Creato il 27 ottobre 2010 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci

imageIn tempi nei quali il controllo dei costi industriali non ha mai avuto così rilevante importanza, un sistema che consente di abbattere il 50% dei costi energetici, è quantomeno rivoluzionario. In realtà la refrigerazione passiva esiste già da qualche anno: nel 2002 la Ditta italiana che costruisce e distribuisce gli impianti (il brevetto PRS™ è però tedesco) ha ricevuto la medaglia d’oro per l’innovazione tecnologica dell’anno da parte del Ministero delle Politiche Agricole e nel 2004 l’European Space Agency ha definito la PRS™ come la migliore innovazione dell’anno in ambito alimentare. Cos’è in poche parole la Refrigerazione Passiva (PRS™)?

Si tratta di un sistema sviluppato per la conservazione e il trasporto, in regime di temperatura controllata, di prodotti deperibili e in particolare ortofrutta, carni bovine, ovine, suine, avicunicule, prodotti lattiero-caseari, ittici e florealicoli.
Il sistema garantisce la perfetta conservazione mantenendo condizioni di temperatura e umidità ottimali, senza consumo di energia durante il funzionamento.
La tecnologia viene applicata a tutti i mezzi utilizzati per coprire la catena del fresco e del freddo e in particolare: Thermobox, Thermopallet, Accumulatori Termici per furgonature e delivery vans, casse mobili ferroviarie e non, container marittimi e celle frigorifere. I mezzi PRS™ sono adatti per il trasporto intermodale, multimodale e su gomma e consentono di operare con costi e flessibilità analoghi a quelli del secco.
Il principio di funzionamento
La tecnologia della Refrigerazione Passiva – PRS™- si basa sul congelamento dei dispositivi (liquido eutettico in luogo dei normali refrigeranti) che andranno successivamente a rilasciare la corretta refrigerazione all’interno dei mezzi di stoccaggio e trasporto, senza l’utilizzo di ventilazione forzata. La possibilità di separare il momento dell’accumulo termico da quello del rilascio consente notevoli risparmi, proprio in quanto si può procedere all’accumulo nei periodi della giornata (ad esempio le ore notturne) nei quali la tariffa energetica è ridotta, mentre la successiva fase del rilascio avviene in modo statico, senza ulteriore apporto energetico e senza bisogno di ventilazione, con ricadute positive anche sulla shelf-life del prodotto. La Refrigerazione Passiva, infatti, evita la deumidificazione dell’aria e la conseguente disidratazione e calo peso dei prodotti, rendendo altresì superflua ogni funzione di sbrinamento. Inoltre, l’assoluta silenziosità e assenza di emissioni inquinanti rende il sistema ad impatto ambientale zero.
Il risparmio
Consistente appare il risparmio conseguibile nei consumi di gasolio, laddove quest’ultimo è impiegato come combustibile per i generatori degli impianti di refrigerazione mobili al servizio della logistica agroalimentare.
Per esempio, un TIR refrigerato da 13,60 m, con un carico utile di circa 20 ton, con temperature esterne intorno ai 33°C e interne di 0- 4°C, richiede un consumo di gasolio il cui costo è pari a oltre 6 euro per ora, vale a dire un costo di esercizio pari ad oltre 60 euro/giorno, ossia oltre 15.000 euro l’anno, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione, deprezzamento etc.
Adottando invece la tecnologia della Refrigerazione Passiva in luogo dei potenti compressori necessari per la refrigerazione convenzionale, è possibile ridurre questa importante voce di costo a meno di 2.000 euro/anno, con un risparmio a dir poco straordinario. L’autonomia energetica consente l’impiego di mezzi non predisposti per l’allacciamento elettrico quali posti nave non reefer e ferrovia, quindi di pagare per il refrigerato le tariffe del secco con risparmi che vanno dal 30 % per l’intermodale al 70 % per il marittimo e di semplificare enormemente la logistica. Un esempio concreto:  Trasporto dalla Puglia a Colonia. La differenza è di oltre 500€/trasporto a favore della cassa mobile PRS™, trasporto gomma-ferro-gomma con servizio CEMAT ad orario, rispetto al bilico stradale. A tali differenze vanno aggiunti i costi occulti derivanti dalla complessa gestione dovuta ai limiti della tecnologia dei sistemi convenzionali.
I vantaggi logistici
Grazie all’impiego delle unità PRS™, si ottiene una qualità superiore ad investimento zero per l’agricoltore, in quanto gli stessi mezzi impiegati per la refrigerazione possono essere utilizzati anche per il trasporto e la conservazione. La possibilità di conservazione prolungata del prodotto consente inoltre una programmazione delle vendite e quindi un’ottimizzazione dei prezzi.
La normativa vigente non consente di trasportare tipologie diverse di prodotto sullo stesso mezzo. L’impiego dei Thermopallet PRS™ consente invece il trasporto e la distribuzione di una gamma completa di prodotti incompatibili per temperatura e tipologia, riducendo le percorrenze. I Thermopallet PRS™ permettono infatti la refrigerazione post raccolta a bordo campo, trasporto e distribuzione multiprodotto e multitemperatura sia con mezzi da secco sia con mezzi aventi temperature diverse e/o incompatibili. La loro versatilità consente di conservare, trasportare e distribuire il prodotto in un’unica soluzione, evitando rotture della catena del freddo nel corso delle diverse operazioni di handling.

Vari test sono stati effettuati che hanno dimostrato come la frutta e la verdura soprattutto, riescano a conservarsi meglio per via di due motivi: primo l’abbattimento della temperatura quasi immediato e soprattutto già sul campo in sede di raccolta; in secondo luogo, la refrigerazione passiva distribuisce il freddo tramite i liquidi eutettici che circolano nelle camice delle celle, pertanto non vi è necessità di ventilazione.

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Ciò significa una distribuzione uniforme del freddo e soprattutto, la superficie dei vegetali non viene disidratata dalla ventilazione forzata. Ciò si traduce in tempi di conservazione nettamente più lunghi.  

Ecco uno degli esempi di una sperimentazione eseguita dal Presidio Slow Food “La Carcassola”.

Per approfondimenti:

Dott. Francesco Simini, 389/9630094

Tecnologo Alimentare – INNESTO&PARTNERS


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