Regina Bianchi, nome d’arte di Regina D’Antigny, figlia di genitori di origine francese, una delle ultime grandi signore del teatro italiano, una protagonista assoluta delle scene, una professionista da portare ad esempio alle nuove generazioni, si è spenta a 92 anni durante il sonno. Una vita cominciata in scena già pochi giorni dopo la sua nascita, portata in una cesta dietro le quinte dalla madre, poi il grande salto a 16 anni con la compagnia di Raffaele Viviani e successivamente l’approdo al teatro dei De Filippo, con cui recitò sino alla clamorosa separazione tra Eduardo e Peppino nel 1944. Dopo una breve parentesi con la nuova compagnia di Peppino, Regina Bianchi si ritirò dalle scene per seguire le figlie avute con il compagno Goffredo Alessandrini, ex marito di Anna Magnani. Sul finire degli anni ’50, complice l’aggravarsi delle condizioni di salute di Titina De Filippo, Eduardo chiamò Regina Bianchi per sostenere la parte principale di Filumena Marturano e, nonostante un primo rifiuto, l’attrice accettò e si aprì una nuova sfolgorante carriera per quella che sarebbe diventata l’interprete per eccellenza del teatro eduardiano. Regina Bianchi è stata molto attiva anche nel cinema e alla tv, ha avuto registi che l’hanno apprezzata tantissimo come Nanni Loy, Elio Petri, Franco Zeffirelli, i Fratelli Taviani, Anton Giulio Majano, lo stesso Eduardo nelle serie televisive delle sue commedie. Due anni fa partecipò alla trasmissione RAI Visioni Private, intervistata da Cinzia Tani, e in quella occasione parlò a lungo con molta semplicità e serenità del suo rapporto con il teatro, la tv, della sua idea di professionalità, molto lontana rispetto a quella attuale, da lei non apprezzata perché connessa a una forma tutta esteriore del personaggio e improntata ad una scarsa accuratezza nei particolari. Con Regina Bianchi perdiamo uno dei volti più dolci ed umani del nostro palcoscenico, il volto femminile di un’Italia fiera, dignitosa, mai volgare. La rimpiangeremo a lungo.
© Marco Vignolo Gargini
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