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Regionali, flop del M5S: la rete ed i deputati grillini vogliono il ritorno in tv, mentre l’astensionismo…

Creato il 24 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

I 5 stelle devono tornare in tv. E’ questo, secondo quanto si apprende dall’Agi, l’orientamento della maggior parte dei deputati M5S e viene assicurato da un fedelissimo alla linea. Il dibattito, che sul web va avanti già da settimane, nonostante il divieto categorico di Beppe Grillo a qualsiasi ritorno televisivo, torna ad accendersi all’indomani dei risultati alle Regionali, risultati non confortanti per i 5 stelle. Fanno discutere, inoltre, le parole del premier Matteo Renzi da Vienna che ha definito l’astensionismo “un elemento che deve far riflettere, preoccupare, ma è secondario.”

(rivieraoggi.it)

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I deputati grillini vogliono tornare in tv per il bene dei cittadini. Oggi, quindi, oltre alla Rete, anche i deputati, che in queste ore dibattono nella loro chat collettiva, si dichiarano propensi a cambiare linea. Un deputato M5S tra i più “fedeli alla linea” osserva: “Se il Movimento è nato dai cittadini e per i cittadini, perché non deve dare ascolto alla Rete? E tutta la Rete a chiedere che i 5 stelle vadano in tv”. Tanti parlamentari pentastellati, secondo quanto si apprende, sono stati invitati nelle ultime settimane: tra l’altro, anche non in tradizionali talk show ma in programmi più “sicuri”, almeno nell’ottica di M5S, con interviste in collegamento e quindi senza un confronto in studio con altri esponenti politici. Ma anche in quel caso la risposta dello staff e’ stata sempre negativa.

Gli ottimi risultati di Renzi e Salvini alle regionali, sempre attivi sui social network ed in tv. Il risultato, però, lamentano in tanti tra i deputati M5S, è che nella campagna elettorale delle Regionali “in tv e sui media in generale hanno prevalso i due Matteo, Renzi e Salvini, e noi siamo spariti. Come se non esistessimo”. E poi, c’è chi sottolinea che “Salvini sa usare benissimo anche i social, twitter in testa”, esattamente come Renzi del resto. E così, da una parte il leader della Lega e dall’altra il premier hanno di fatto raggiunto due target diversi di cittadini/elettori: quello dei media tradizionali e quello dei social. Mentre i 5 stelle si sono limitati a Facebook e a Twitter.

Il malumore dell’assenza del M5S in tv è trasversale. La deputata bolognese Mara Mucci, molto critica dopo il risultato deludente in Emilia Romagna, lo ammette senza timori: “Il fronte dei media tradizionali va rivisto. Le percezione di chi non ci segue sui social, è che non esistiamo”. E’ daccordo anche il calabrese Sebastiano Barbanti che parla di un “problema di metodo e di comunicazione”. Ma il problema non è sollevato solo dai cosiddetti dissidenti. Il malumore sull’assenza dalle tv è assolutamente trasversale, così viene confermato da molti M5S. Questa l’analisi politica di un ortodosso doc: “All’inizio, il sistema politico si era ‘spaventato’ con il nostro arrivo. Adesso, il sistema si è organizzato e il fatto che non siamo stati presenti in tv gli ha fatto gioco. La Rete ci chiede di tornare a parlare in tv – prosegue il fedelissimo – e la maggior parte di noi deputati la pensa allo stesso modo. Certo, nelle forme opportune, non nei talk show classici, ma insomma senza sparire come di fatto è successo”.

L’astensionismo nelle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna. Nonostante la bassa affluenza alle urne il premier Matteo Renzi si è detto soddisfatto delle vittorie del Pd sia in Calabria che in Emilia Romagna. Ben il 63% degli aventi diritti al voto di queste due regioni, infatti, si è astenuto dall’andare a votare. Non si tratta di un fattore secondario, come ha precisato Renzi, ma di un problema particolarmente rilevante. E’ in Emilia Romagna che si registra il dato più eclatante: si è recato, infatti, alle urne soltanto il 37,7% degli elettori contro il 68,1% delle elezioni precedenti e contro il 70% delle europee. L’astensione è stata più contenuta in Calabria dove hanno votato il 43,8% degli aventi diritto rispetto al 59% del 2010 mentre il dato è sostanzialmente in linea con il 45,8% delle europee. Se in Emilia Romagna a vincere è stato Bonaccini con il 49,05% dei voti, in Calabria Oliviero ha vinto con il 61,40%.


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