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Regione e Piano Ato: ride bene chi ride ultimo

Creato il 03 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Torchio invita ad un esame obbiettivo della risposta del Pirellone che non entra nel merito di nessuno dei quattro rilievi formulati nel ricorso al Tar da parte dei Sindaci.

A giorni anche il Comitato Acqua Bene Comune presenterà il suo ricorso

 

Giuseppe Torchio, consigliere della Lista Civica provinciale invita ad evitare toni trionfalistici sulla presa d’atto della Regione Lombardia rispetto al Piano d’Ambito, approvato da soli tre membri del Comitato di Gestione, con l’astensione del sindaco di Romanengo Marco Cavalli e l’assenza eloquente del vice sindaco di Piadena Gianfranco Cavenaghi.

 

Inoltre – sostiene Giuseppe Torchio in una nota diffusa oggi – il ricorso presentato al Tar di Brescia dall’avvocato Antonino Rizzo per conto dei comuni di Torre Picenardi, Motta Baluffi e San Daniele Po, è riferito ai contenuti dei capitoli 5 e 6 del Piano mentre nell’allegato del documento inviato dalla Regione ci si riferisce ai primi quattro capitoli.

 

In altre parole la “irrituale“ approvazione da parte del Comitato di Gestione del Piano d’Ambito mediante il “silenzio-assenso”, avvenuta a distanza di quasi un anno dalla pronuncia contraria dei sindaci, è stata impugnata davanti alla giustizia amministrativa proprio per le modalità di gestione previste e per la tariffa indicata.

 

Proprio su questi elementi, cioè la procedura amministrativa e la formazione della tariffa, Regione Lombardia non si è pronunciata, limitandosi a verificare l’ammissibilità delle opere previste e la rispondenza delle stesse alle direttive indicate dalla norma regionale.

 

Peraltro il provvedimento dovrà tornare quanto prima in Consiglio Provinciale per la sua definitiva approvazione e, allo stato attuale, non risulta che la posizione contraria, adottata dal gruppo della Lega, sia stato modificata. Senza “mettere il carro davanti ai buoi” sembrerebbe incomprensibile un cambiamento di rotta da parte del “carroccio” rispetto alla linea adottata nel voto dello scorso dicembre.

 

Peraltro prossimamente è annunciata un’altra iniziativa al Tar da parte del Comitato Beni Comuni di Cremona che dovrebbe affiancare e sostenere l’azione promossa dai sindaci:

 

Un ulteriore elemento su cui si punterà l’attenzione del Comitato promotore dei referendum è legato alla decisione dell’Authorithy del gas e dell’energia di remunerare, a livello della tariffa, l’impegno del capitale mentre non ha ancora avuto alcun seguito la richiesta della stessa Authority di messa a disposizione di un “fondo di rotazione” anche attraverso il “credito d’imposta” previsto per le opere autostradali, con la disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti, per gli investimenti nel settore idrico.

 

Cremona, 3 gennaio 2013


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