APPALTI TRUCCATI E MAZZETTE
Scandalo Sanità, sette arresti
Ferrero indagata si dimette
Aste e concorsi truccati, fatture false e forniture "concordate", come quella per i pannoloni. Le ipotesi di reato sono corruzione e turbativa d'asta. Perquisita l'abitazione dell'assessore Ferrero, per lei un avviso di garanzia. Le accuse a carico degli indagati riguardano numerosi episodi a partire dall'autunno 2010
di OTTAVIA GIUSTETTI e SARAH MARTINENGHI
Una nuova maxi inchiesta per tangenti piove sulla Sanità in Piemonte. Cinque persone finiscono in manette e tra queste ci sono direttori generali di aziende sanitarie, professionisiti noti, il figlio del "re" delle cliniche private Pier Francesco Camerlengo, e il braccio destro di Caterina Ferrero, l'assessore alla Sanità della giunta Cota, anche lei raggiunta da un avviso di garanzia con l'accusa di turbativa d'asta (articolo 353c.p.) e per turbata libertà del procedimento di scelta del vincitore di concorso (articolo 453bis) che nel pomeriggio si dimette. I cinque arrestati sono Pier Francesco Camerlengo (turbativa d'asta e corruzione), Piero Gambarino (turbativa d'asta, corruzione), Vito Plastino (turbativa d'asta e corruzione) direttore generale della azienda sanitaria To5, Marco Mozzati (corruzione) medico odontoiatra titolare di una società privata di odontoiatria, e il sindaco di Cavagnolo, Franco Sampò (turbativa d'asta).
Agli arresti domiciliari invece Luciano Platter, presidente dell'associazione Titolari di farmacia della provincia di Torino e di Federfarma e Marco Cossolo, farmacista e neo eletto sindaco di Carignano. Le stesse Fiamme Gialle stanno eseguendo controlli e acquisendo atti negli uffici dell'assessorato alla Sanita' della Regione Piemonte in corso Regina Margherita. L'inchiesta e' coordinata di procuratori Paolo Toso e Stefano Demontis.
E' "un quadro a tinte fosche" della sanità piemontese quello che emerge dall'inchiesta della guardia di finanza. E' quanto si afferma nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torino che ha portato oggi all'arresto di sette persone. E' un sistema - scrive il Gip - caratterizzato "dal sistematico sviamento a fini privati della funzione pubblica", dove però agiscono anche "figure istituzionali attente alle esigenze" della Regione. Si fa il nome, tra le figure positive, del nuovo direttore generale, Paolo Monferino. A carico dell'assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero, ci sono "indizi" di reato, relativi a due degli episodi ricostruiti dalla Guardia di finanza, per i quali però non occorre la custodia cautelare: l'unica misura adeguata, ma solo per uno dei due casi (un concorso pilotato a favore di un consulente) sarebbe la sospensione dalle funzioni, ma non è applicabile perchè si tratta di un ufficio elettivo.
APPALTI TRUCCATI E MAZZETTE
Scandalo Sanità, sette arresti
Ferrero indagata si dimette
Aste e concorsi truccati, fatture false e forniture "concordate", come quella per i pannoloni. Le ipotesi di reato sono corruzione e turbativa d'asta. Perquisita l'abitazione dell'assessore Ferrero, per lei un avviso di garanzia. Le accuse a carico degli indagati riguardano numerosi episodi a partire dall'autunno 2010
di OTTAVIA GIUSTETTI e SARAH MARTINENGHI
Una nuova maxi inchiesta per tangenti piove sulla Sanità in Piemonte. Cinque persone finiscono in manette e tra queste ci sono direttori generali di aziende sanitarie, professionisiti noti, il figlio del "re" delle cliniche private Pier Francesco Camerlengo, e il braccio destro di Caterina Ferrero, l'assessore alla Sanità della giunta Cota, anche lei raggiunta da un avviso di garanzia con l'accusa di turbativa d'asta (articolo 353c.p.) e per turbata libertà del procedimento di scelta del vincitore di concorso (articolo 453bis) che nel pomeriggio si dimette. I cinque arrestati sono Pier Francesco Camerlengo (turbativa d'asta e corruzione), Piero Gambarino (turbativa d'asta, corruzione), Vito Plastino (turbativa d'asta e corruzione) direttore generale della azienda sanitaria To5, Marco Mozzati (corruzione) medico odontoiatra titolare di una società privata di odontoiatria, e il sindaco di Cavagnolo, Franco Sampò (turbativa d'asta).
Agli arresti domiciliari invece Luciano Platter, presidente dell'associazione Titolari di farmacia della provincia di Torino e di Federfarma e Marco Cossolo, farmacista e neo eletto sindaco di Carignano. Le stesse Fiamme Gialle stanno eseguendo controlli e acquisendo atti negli uffici dell'assessorato alla Sanita' della Regione Piemonte in corso Regina Margherita. L'inchiesta e' coordinata di procuratori Paolo Toso e Stefano Demontis.
E' "un quadro a tinte fosche" della sanità piemontese quello che emerge dall'inchiesta della guardia di finanza. E' quanto si afferma nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torino che ha portato oggi all'arresto di sette persone. E' un sistema - scrive il Gip - caratterizzato "dal sistematico sviamento a fini privati della funzione pubblica", dove però agiscono anche "figure istituzionali attente alle esigenze" della Regione. Si fa il nome, tra le figure positive, del nuovo direttore generale, Paolo Monferino. A carico dell'assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero, ci sono "indizi" di reato, relativi a due degli episodi ricostruiti dalla Guardia di finanza, per i quali però non occorre la custodia cautelare: l'unica misura adeguata, ma solo per uno dei due casi (un concorso pilotato a favore di un consulente) sarebbe la sospensione dalle funzioni, ma non è applicabile perchè si tratta di un ufficio elettivo.