Mi piace shazam.Ha un ruolo chiave nell'ottimizzazione del mio buon tempo. Sono una lazzarona, che ha fatto del bighellonamento e del cazzeggio, più che un'arte, un vero e proprio mantra.E shazamare le canzoni, per creare cd incredibilmente belli, è una delle mie faccende settimanali. Tipo, qualche giorno fa, ero al cinema con Jn, e stavamo vedendo "Le leggi del desiderio", e mi son ritrovata con lo smartphone a mezz'aria, nell'intenso tentativo di ricordare e scoprire così canzoni nuove, ascoltatevi St Louis Blues di Peter Cincotti, a tal proposito...Comunque, il film è carino, Muccino junior è buono come la frittata [non sono una fan del pane...] , e potete addirittura tirar fuori certe perle di saggezza inaspettate...
C'è questo lifecoach che ha scritto un libro motivazionale, il quale, per essere promosso, prevede l'indottrinamento di tre insospettabili soggetti alle leggi del desiderio. "Vuoi una cosa?" chiede il fascinoso guru "Attento! Perché potresti ottenerla! Ed io vi svelerò come!"Vi risparmio i dettagli sull'amante che vuole redimere il marito altrui, sull'impiegata del vescovo che scrive a luci rosse, sul sessantenne che non si rassegna al pre pensionamento, e mi concentro invece sul concetto del desiderio. Ma sarà poi vero che se una cosa la vuoi, alla fine la ottieni? Io sono di facile circuizione quando si fanno discorsi di questo tipo, ma mi sono fatta certe domande, chiedendo a me stessa quali siano i freni al raggiungimento dei miei obiettivi. Dico di impegnarmi per i miei sogni, e di darmi da fare affinché si trasformino in realtà, ma lo faccio davvero? Ah che non ho mica idea che così sia, sapete?Mi professo sempre procrastinatrice per eccellenza, ad esempio.E faccio di questo fardello un alibi indicibile. Metto le mani avanti, ammettendo prima che con gli altri a me stessa, che saboto ogni tentativo di felicità. E questa parrebbe opera di forte moralità, di profondissima conoscenza di noi stessi, ma, in verità, altro non è che la facile scusa per il fallimento. Il "sono fatta così" mi schifa, eppure mi appartiene, e alle volte mi ingloba al punto che sono io stessa a sentirmi in diritto di essere giustificata!Colpisci te stessa sotto la cinta, Patalice, gioca sporco, dì la verità: cosa, realmente, ti impedisce di fare del tuo sogno una possibile realtà?Perché "inconcludente" deve essere l'aggettivo al quale pensi se ti parli di te?






