Magazine Cultura

“Regole di famiglia” di Matteo Sartori

Creato il 25 novembre 2010 da Sulromanzo
“Regole di famiglia” di Matteo SartoriDi Valentina Malcotti
Ritratto di famiglia con bonus tracks
I Keller di Sartori come gli Ardengo di Moravia. La famiglia quale somma delle singole infelicità, gabbia dorata di egoismi e insicurezze. Vicinanza fisica tradotta in abissali distanze emotive. Abbiamo forse abusato dello spunto di Anna Karenina ma è pur vero che ogni famiglia (letteraria e non) disegna la propria, distinta infelicità.Quello dei lombardissimi coniugi Franco e Carla Keller è uno sconforto esistenziale condito da ville sul lago, baronati, salotti brianzoli, militanze posticce, citazioni colte e battute pronte. Il tutto affogato in liquori, nel ricordo di una sorella morta di dolore, in giovani amanti o antiche glorie partigiane. A far loro da scomodo specchio tre figli e le loro rispettive crisi d'identità.Matteo Sartori – che in quel decennio era appena nato – racconta gli anni Settanta di una dinastia benestante e cosmopolita in cui, però, "le letture e i lini, i viaggi e gli impegni, il sarcasmo e la pietà non avevano sanato le piccole inadeguatezze ancestrali".
É attraverso il più giovane dei figli, il diciottenne Pietro, che Sartori tratteggia gli intensi e dissacranti ritratti di famiglia. Il "furore giacobino" della mamma Carla (smarrita come la Carla di Moravia), sospesa tra l'etichetta e un patetico mal di vivere; l'eccentricità autodistruttiva di Sara che finirà a viversi addosso, schiava della droga. Eugenio, l'arrivista che rifugge la ponderazione immobile della casa paterna in nome di una carriera sotto i riflettori. Sono apatiche fucilate per l'idealista Pietro che troverà un debole faro nello zio Giovanni, scapolo e giramondo, osservandolo chiudere per sempre gli occhi, sornione, su un mondo in cui, lo spiega bene Sartori, "gli uomini arrivano sempre prima delle idee", in cui l’ego anticipa la causa. Sullo sfondo, Visconti (l’angosciante declino di una famiglia nel suo citato La caduta degli dei fa il verso all'implosione dei Keller stessi), gli eroi della Formula 1 e una Milano violenta.
A fare la differenza in questa ennesima saga familiare che indaga un'Italia avente, in nuce, il Paese di oggi, è la scrittura di Sartori, alla sua seconda prova dopo Il magro Rio e la minoranza silenziosa (Frassinelli, 1997). Elegante e caustico, sofisticato e pungente. Il suo sarà anche un esercizio di stile ma, caspita, come gli riesce bene. Da una subordinata esce un profilo esistenziale, con un modo di camminare presenta un destino. Sartori ti fulmina con aggettivi pomposi ma sagaci, spezzando il dilagante lessico standardizzato. Un anticonformismo che ben si è sposato con la Isbn Edizioni, trend setter nello sviluppo di un'editoria rivolta – nelle parole del suo fondatore, Massimo Coppola – “a una nuova generazione di lettori, la cui concezione di oggetto culturale è più ampia e complessa”. Per intenderci, l’Isbn è la casa editrice degli Antimeridiani (Bianciardi e Del Buono, per ora), con un catalogo di romanzi e saggi rigorosamente sopra le righe. É sufficiente fare un salto sul loro sito (www.isbnedizioni) per rendersi conto di un’innovativa concezione del romanzo come piattaforma interattiva. 
Nel link dedicato a Regole di famiglia, ad esempio, si trovano "contenuti speciali" non presenti nel cartaceo: dalle schede di presentazione dei protagonisti, alla sezione “Impressioni in video”, in cui Sartori riunisce brevi estratti di You Tube riguardanti personaggi, fatti e canzoni citati nel romanzo o ispiratori dello stesso. Sull'onda del consolidato booktrailer, prendono vita nuovi linguaggi multimediali pronti a farcire la pagina stampata e a imbastire un viaggio polisensoriale che può fare dei Keller una famiglia in carta e ossa.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :