Trent’anni e non sentirli, dai. Ora non lavoro più, compro i vestiti che voglio, basta completi grigi, porca miseria, il cui unico scopo è quello di uniformarci tutte. Eccheppalle. Se apri quell’armadio trovi una sfilza di giacca/pantalone grigi. Cinquanta sfumature di grigio. Ora sono libera di fare come mi pare. Il pantalone cinque tasche non è più off limits. E poi per portare l’Umpa Lumpa al parco non è che posso mettere la scarpa alta e la giacca. Yeah Yeah, sono una mamma giovane, altro che Renzi. Yeah Yeah.
Andiamo. T-shirt con spalla calata grigia, con una Union Jack fuxia sul davanti. Perché io sono giovane, Yeah Yeah. Jeans a vita bassa, perché, che diamine, ho partorito sei mesi fa ma me lo posso ancora permettere, e poi sono giovane, YEEEEEAH. Che scarpe? Doc Martens o scarpa da ginnastica? Scarpa da ginnastica? Scarpa da ginnastica. Ma All Stars o quest’altre? No, le All Stars no che sono troppo rasoterra e poi tra due ore mi fa male la schiena. Sono giovane ma se rimango chiusa a libretto non ci faccio bella figura, yeah yeah. Bracciale plurigiro con charms (che ai miei tempi erano ciondoli, ora sono charms). Mi trucco, oh, yeah yeah, mettiamo il blush (che ai miei tempi si chiamava phard ma poi è arrivata Clio Make Up e ha detto che si chiama blush). Yeah Yeah.
Vestiamo la gnoma e andiamo: abitino rosso a quadrucci che sembra la gemella della sua bambola di pezza. Le distinguo solo perché la bambola ha i capelli e non ha fatto la cacca. La porto a salutare la nonna che si scioglie guardando la gnoma ma mi guarda con sospetto. Mia cognata diciassettenne dà corpo ai suoi pensieri “ma tu vieni dritta da un concerto dei Green Day?”. Tsè. Non raccolgo. Si va! No, aspetta…’ndo vai, Ro. Prendi il giacchetto che se poi stasera prendi freddo ai reni poi rimani bloccata, che ti ricordo che sei giovane ma se rimani chiusa a libretto non ci fai bella figura. Yeah Yeah.
E il parco è il paradiso. E l’Umpa Lumpa è strafatta di dentinale e camilia, quindi è tornata ad essere la paffuta gnoma ridanciana di sempre. E andiamo sull’altalena…”Signora”…poi un po’di vola vola…”Signora”…e poi i dindolò “Signora!”…e poi tanti baci…”Signora!”…una capriola a Nipotonzolo Numero Tre “Oh, Signora!”…aho, ma è rincoglionita questa, son tre ore che la chiamano…un dito mi picchia delicatamente sulla spalla giovane. Un ragazzo di vent’anni mi porge il mio giacchetto nero. “Signora, mi scusi, l’ho dovuta rincorrere, le è caduto il giacchetto”.
Signora. Io. Cioè, signora ci chiamavano mia madre e nemmeno sempre. Insomma, quello avrà vent’anni, praticamente un mio coetaneo. Signora. Che ne è di “bella zia”? E, cosa che ultimamente capita sempre più spesso, mi ha anche dato del lei. Vabbé…l’ho sempre detto io che i giovani educati fanno un gran male a questo mondo!
Comunque, al di là di tutti gli scherzi, è stato un fine settimana meraviglioso…penso che potrei riviverlo all’infinito se non fosse per la certezza che il meglio deve ancora venire…