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Renato Fucini, Pisa, La franatura der ponte di legno ‘n sull’Alno.

Da Paolorossi

Pisa - Ponte a mare e Fortezza (disegno) - Galleria degli Uffizi-Firenze - Foto tratta da

Pisa – Ponte a mare e Fortezza (disegno) – Galleria degli Uffizi-Firenze – Foto tratta da “Pisa” di I.B.Supino , Ist.Italiano Arti Grafiche, 1905

TORQUATO
Come! è franato ʼr ponte? ʼun mi ʼoglioni!
O comʼè ita?

ASTIANATTE
Che lo so, Tolquato?
Er  Municipio dice che sii stato
ʼR libeccio.

TORQUATO
E te daʼ retta a queʼ vorponi?

ASTIANATTE
Io sì! dʼartronde cʼè le su  ragioni:
Quando ʼr libeccio tira ndemoniato,
Fol di polta,  lo sai, te ci seʼ nato.
Di tanto ʼn quando, spenge anco ʼlampioni!

TORQUATO
Guà! polʼ esseʼ…  nun dío! Seʼ stato a cena?

ASTIANATTE
Sòlto  ʼn questo mumento da Nerino:
Ci ha un vino, bimbo mio, di velso Siena…

TORQUATO
Allora fai ʼna ʼosa, vai pianino,
Pelchè ʼr libeccio, è vero, tira appena.
Ma ti potrebbe fotte’  ʼn terra ʼr vino.

Firenze, 1870.

 

Note :

La franatura der ponte di legno ‘n sull’Alno = II ponte al quale si allude fu provvisoriamente costruito dopo che i guasti fatta dalla piena del 1869 al Ponte a Mare avevano impedito di traversare l’Arno in quel punto. Si disse, non so da chi, che questo ponte di legno cadesse per una forte libecciata.
‘un mi ‘oglioni = non mi canzoni
vorponi = volponi, furbi
fol di polta = fuor di porta
pol’ esse’ = può essere
nun dío = non dico
sòlto = esco
velso = verso
fotte’ = buttare  

 

(Renato Fucini, Le poesie di Neri Tanfucio)

 

Pisa - Veduta del lungarno dalla Fortezza - Foto tratta da

Pisa – Veduta del lungarno dalla Fortezza – Foto tratta da “Pisa” di I.B.Supino , Ist.Italiano Arti Grafiche, 1905


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